16 Giugno 2003 : Il mio calvario inizia qui Il 16 Giugno 2003, all’incirca intorno alle ore 10.00 mi recavo al lavoro come tutte le mattine, avevo fatto un pochino tardi ma non avevo fretta e siccome non mi era mai piaciuto correre percorrevo la solita strada con la solita velocità.
Il fine settimana successivo avrei dovuto festeggiare il mio compleanno (18 giugno) con gli amici admin di Forum Calcio
Ero quasi vicino al posto di lavoro, mi fermo allo stop come sempre, guardo a destra per vedere se arriva qualcuno dalla strada principale e poi riparto con la solita normale velocità.
Dopo 50 metri non mi sono reso conto di quello che è successo, sento un enorme botto e la mia marcia che all’improvviso si arresta ed un rumore di lamiere contorte, da un parcheggio privato un camion era uscito tentando di immettersi contromano sulla strada che stavo percorrendo e mi aveva preso in pieno nello spigolo anteriore sinistro della mia autovettura.
Realizzo subito quello che è successo, per fortuna (anche se poi dopo sarà la cosa che mi procurerà il danno maggiore), lo spirito di sopravvivenza mi dice di provare a muovere le gambe e le braccia, bene le muovo, sono confuso e spaventato.
C’è gente intorno a me, anche l’autista del camion al quale rivolgo epiteti di ogni genere, ad uno chiedo di prendermi il marsupio che era finito sul sedile posteriore dal quale prendo il cellulare e chiamo mia moglie la quale scoppia in un pianto dirotto ma forse riesco a tranquillizzarla, chiamo anche il mitico “Gianfry”, un collega di lavoro che arriva in brevissimo tempo (il luogo dell’incidente dista poche centinaia di metri dal posto di lavoro).
Mi accorgo che ho del sangue che mi esce dalla bocca, sono ancora più spaventato, riesco a guardare nello specchietto retrovisore ed osservo un bel taglio sotto la lingua che sanguina copiosamente.
Ho il collo che mi fa male, vorrei uscire dalla macchina, mi dicono di rimanere dentro perché sta arrivando l’ambulanza, nel frattempo si arriva mia moglie che non si avvicina alla macchina e rimane lì a piangere.
Arriva l’ambulanza, mi mettono un collarino e mi fanno salire, vorrebbero mettermi steso ma preferisco uscire dalla macchina con le mie gambe e chiedo anche all’infermiera di non accendere le sirene, sono ancora troppo confuso e spaventato, vorrebbero mettermi una soluzione glucosata ma mia moglie che nel frattempo è tornata lucida dice all’infermiera di non farlo in quanto ho un diabete di tipo alimentare.
Arriviamo all’Ospedale, mi scaricano dall’ambulanza e mi fanno sedere su di una sedia a rotelle e mi “parcheggiano” in una sala di aspetto adiacente, vengo visitato dopo circa mezz’ora, ho un dolore enorme al costato che quasi mi impedisce di respirare e non riesco a muovere il collo.
Mi mandano a fare la radiografia al collo per controllare le vertebre cervicali, ci vado con le mie gambe, al radiografia evidenzia che il mio collo è “tirato” come quello di una gallina, mentre il dolore al costato comincia a diminuire.
Nel frattempo arrivano mia moglie e Gianfry che hanno fatto portare la macchina in una carrozzeria, mi accompagnano a fare la visita neurologica, anche qui tutto bene, mi dimettono dopo aver fatto compilare il foglio dell’INAIL (quale INAIL se sono libero professionista) e mi rimandano a casa con il collare che dovrò portare per 15 giorni.
Continua…….