16 Agosto 2006 : la mia esperienza lavorativa (1)

Per chi non lo sapesse sono un libero professionista, quelli che qualche annetto fa (per l’esattezza nel 1997) non avendo trovato un lavoro dignitoso nella sua città natale è stato costretto a salire nel Nord Italia ed aprire per lavorare una partita Iva, il cosiddetto e conosciutissimo “body rental” che alla fine degli anni 90 ha fatto la fortuna di decine di società nate dalla sera alla mattina.

L’unico lavoro che avevo trovato a Napoli era in una grossa azienda di giocattoli, bisognava lavorare per circa 12 ore al giorno (sabato o domenica incluso) senza inquadramento retributivo e per la fantasmagorica cifra di 800.000 lire al mese (allora si ragionava in lire).

Se consideriamo il fatto che allora pagavo di affitto circa 450.000 lire, me ne sarebbero restate circa 350.000 per poter sopravvivere, pagamento di bollette e tutto quanto è intorno alla vita matrimoniale.

E così ho trovato un annuncio su uno di quei giornali di annunci gratuiti, dove cercavano “programmatori Cobol Cics Db2 disposti a trasferirsi”.

Non nascondo il fatto che in quel periodo ero abbastanza disperato, sposato da solo 2 anni, avevo perso il posto di lavoro, la situazione a Napoli non era così rassicurante e così ho risposto all’annuncio e sono andato a fare un colloquio conoscitivo, anche se di Cobol Cics e Db2 non sapevo assolutamente nulla.

La società presso la quale sono andato a fare il colloquio tutto sembrava tranne che una società di informatica, una visura catastale fatta da me e da un altro amico interessato alla cosa dimostrava che la società in questione vendeva aspirapolvere, elettrodomestici ed affini, ma la disperazione per la ricerca di un posto di lavoro era talmente tanta che la cosa non ci ha interessato più di tanto.

Ci hanno fatto fare un corso accellerato, anzi accelleratissimo di Db2 in pratica spiegandoci solo qualche nozione delle query e di Sql ma senza addentrarsi più di tanto e la fretta di queste persone a volerci “formare” subito era alquanto anomala.

In effetti dopo qualche giorno ci hanno convocato per andare a fare un colloquio di lavoro presso la Banca Popolare dell’Emilia Romagna (BPER) a Modena, dove avremmo dovuto svolgere la nostra mansione (anche non capendo una cippa) di programmatori Cobol Cics Db2.

Al nostro arrivo a Modena veniamo accolti da persone di un altra società Modenese, che aveva richiesto le persone ed allora il quadro che già nelle nostre menti appariva già definito ha assunto i contorni che ci aspettavamo, ovvero tra la banca e noi c’erano ben 3 passaggi di mano :

BPER -> società Modenese -> 1a società Napoletana -> 2a Società Napoletana -> Noi

Più che “body rental” a me è sembrata la tratta degli schiavi, ma eravamo alla dispertata ricerca di un lavoro, quindi anche questo ci andava bene.

La prima tariffa che mi è stata proposta è stata di 160.000 lire lorde al giorno, che al netto della ritenuta d’acconto del 20% si riduceva a 128.000, considerando che la prima settimana sono stato 4 notti in un albergo accanto alla Banca che mi è costato 80.000 lire solo per dormire porta alla conclusione che la prima settimana ho lavorato soltanto per la gloria.

Il lavoro al quale ero stato destinato era di conversione della procedura delle condizioni dei depositi a risparmio da lire a euro, con il passaggio prima per la gestione con la doppia valuta.

La persona che si occupava di passarmi l’analisi del lavoro da fare presso la banca era Gianni Ruggeri, una bravissima persona, ma devo essere onesto, a parte qualche caso sporadico ho conosciuto tutte bravissime persone presso la Bper (Ovidio, “Tano”, etc. etc.) la grossa delusione è venuta dalle persone dalle quali mi aspettavo un pochino più di solidarietà, ovvero dai conterranei Napoletani.

La prima settimana in albergo, un posto sperduto, senza un mezzo con il quale muovermi, ho avuto la grazia la prima sera di essere accompagnato presso un centro commerciale Coop dove ho potuto comprare del pane e della mortadella fresca, non vi nascondo che per 4 sere in albergo quella è stata la mia cena anche perchè andando al ristorante di fianco se avessi voluto mangiare solo un primo piatto avrei mandato in fumo il guadagno della giornata.

Mi aspettavo un pò più di solidarietà dai conterranei, in quanto in banca c’erano già un paio di loro che lavorano per la stessa società per la quale lavoravo anche io, avevano affittato una casa a Modena e quindi pensavo dentro di me che una sera magari mi avrebbero invitato a mangiare un piatto di pasta calda, interroppendo quel supplizio di pane e mortadella serale.

Ed invece niente, anche se io avevo esposto a loro il mio problema serale, nessun invito a consumare un pasto caldo è arrivato in quella settimana e ci sono rimasto molto deluso, in quanto pensavo che i Napoletano o in generale la gente del Sud sapesse essere molto generosa, ma forse mi sono sbagliato, il Napoletano o meglio quei Napoletani che io ho conosciuto e che si sono trasferiti per lavoro nel Nord Italia hanno in parte perso la generosità che li contraddistingue.

La prima settimana di lavoro a Modena sono stato malissimo, la notte riuscivo a dormire all’incirca 3 ore perchè una marea di pensieri balenavano nel mio cervello, contavo e ricontavo, cercavo di capire dove potevo risparmiare per poter portare quanto più possibile a casa alla fine del mese. Il venerdì successivo sono praticamente scappato dalla banca e la mia intenzione era quella di non tornare più a lavorare il lunedì successivo, quella esperienza mi era bastata e non potevo più lavorare e alla fine spendere più del 50% di quello che guadagnavo per pagarmi l’albergo, era poco conveniente.

Continua…………

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