20 ottobre 2008 : Marco Travaglio su beppegrillo.it

Buongiorno a tutti.
Molti sul blog di Beppe e sul mio, voglioscendere.it, mi hanno chiesto di parlare della mia condanna per diffamazione nei confronti di Cesare Previti, in primo grado.
Non intendo farlo perché non intendo usare questo spazio per ragioni mie.
Penso che per difendersi dai processi bisogna andare nei processi e se una sentenza non la si condivide la si deve appellare.
La sentenza non c’è nemmeno ancora, non è stata depositata, lo sarà fra sessanta giorni.
Ci sarà modo di leggerla e di capire che cosa abbia trovato di diffamatorio questa giudice in un mio articolo disponibile sul mio blog perché chi vuole si faccia un’idea.
Volevo invece partire da questo caso, o non caso a seconda, perché una persona che frequenta il blog voglioscendere.it mi ha mandato una mail riportandomi il messaggio che ha spedito al direttore del TG1, Gianni Riotta, in cui esprimeva stupore per il fatto che il TG1, che non da manco le notizie delle condanne a ministri, agli imprenditori, ai parlamentari, avesse trovato il tempo per dare la notizia della condanna a me che sono un privato giornalista.
Oltretutto non solo era una condanna per diffamazione, non per aver rubato, ma era anche una condanna in primo grado e il TG1 ovviamente non l’ha detto per cui, per esempio, alcuni miei parenti si sono spaventati pensando che dovessi immediatamente andare in carcere per otto mesi.
Dice questo ragazzo, Andrea, a Riotta: “Almeno Travaglio il coraggio di parlare e scrivere di Previti & c. ce l’ha e non è servo di nessuno. Inoltre, piccolo particolare, la condanna è in primo grado anche se questo il TG1 l’ha dimenticato.
Il TG1, telegiornale del servizio pubblico, e non partitico, ha dimostrato una volta di più il suo vero volto al servizio dei soliti noti.
Loro non molleranno mai, noi neppure.
Distinti Saluti, Andrea D’Ambra.”
Questa è la risposta che gli da Riotta:
“Caro D’Ambra, abbiamo dato una notizia come sempre facciamo. Capisco che per lei è una brutta notizia ma, se le stesse a cuore il mio pensiero, sappia che io sono contrario a qualsiasi condanna per diffamazione, sempre.
Preferiva non dessimo la notizia? Si chiama censura ed è qualcosa che in Italia è frequente. GR.”
E’ talmente frequente che lui se ne intende parecchio, di censura, visto che censura tonnellate di notizie ogni giorno.
Ecco, naturalmente il fatto di essere contrario alle condanne per diffamazione sempre è una pura follia: i giornalisti che diffamano devono essere condannati per diffamazione!
Poi uno deve decidere se sia più saggia la pena pecuniaria, detentiva, l’obbligo di rettificare.
Ma non è che noi possiamo vivere con la licenza di uccidere senza che veniamo minimamente sanzionati, altrimenti ci sarebbero diffamatori professionali che continuerebbero senza più nemmeno la paura di essere puniti.
Per carità, lungi da me chiedere l’abolizione del reato di diffamazione: semmai bisognerebbe tipizzarlo meglio e stabilire che quando uno racconta un fatto vero non si scappa.
Le parole che ha usato, il contesto in cui l’ha raccontato non contano, conta solo il fatto vero.
E quando esprime una propria opinione, anche per dire che il presidente degli Stati Uniti è un cretino, può dirlo, se lo motiva.
Infatti, negli Stati Uniti, si può dire che il presidente è un cretino.
Il regista Michael Moore ha pubblicato un libro, che in Italia è edito dalla Mondadori, che si intitola “Stupid white man” e si riferisce all’attuale presidente degli Stati Uniti Bush, al quale viene dato del coglione.
E non è successo niente.
Con queste precisazioni, se uno pubblica un fatto falso e si rifiuta di rettificarlo sul giornale, allora certo che deve essere sanzionato per diffamazione.
Ma il ragazzo gli risponde ancora: “Caro Riotta, per me la brutta notizia è che sono costretto a vederla quotidianamente, con i dieci minuti e passa di sfilati di politici a cui non viene fatta nessuna domanda ma a cui si lascia lo schermo e il microfono.
Nessuna critica, nessuna informazione data ai telespettatori. A che serve il giornalista? A che serve chiamarlo telegiornale? Basterebbe “spazio autogestito” – dai partiti ovviamente.
Nonostante la mia giovane età, fortunatamente ho avuto l’occasione di visitare qualche Paese estero e devo dire che in nessuno ho visto un telegiornale pubblico che faccia ciò che purtroppo accade nel nostro, perché è di tutti e non dei partiti.
Sinceramente non riesco a ricordare di aver mai visto una notizia al TG1 come quella della condanna di Travaglio, quando questa riguarda ministri, parlamentari, banchieri o imprenditori.
Ne ricordo informazioni sulle prescrizioni di Berlusconi e Andreotti che anzi voi avete sempre scambiato per assoluzioni.
La censura lei deve conoscerla bene, se mi dice che in Italia è frequente. Perché bisogna passare da un opposto all’altro, censurare o fare cattiva informazione?
Era così dura specificare che si trattava di una sentenza di primo grado?
Ci avete bombardato di notizie e interviste sull’inquisito presidente della regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, lo avete dipinto come un martire – probabilmente lo sarà.
Del Turco è la dimostrazione che quando riguarda altri il TG1 da la parola all’imputato, invece con Travaglio, guarda caso, così non è stato.
Ha ragione Travaglio a dire che ora, se foste coerenti, dovreste fornire tutti i nomi dei giornalisti del TG1 condannati negli ultimi anni in primo, secondo ed eventualmente terzo grado.
Ci sarà da divertirsi.”
Io penso che sia giusto chiedere ciò al TG1, non perché ha dato la notizia della mia condanna ma perché ha dato notizia solo della mia!
Io spesso sono costretto a spiegare che tutti i giornalisti che fanno cronaca giudiziaria vengono querelati, ormai, dalle persone appena le nominano!
Previti è uno che querela anche quando viene semplicemente nominato: in quell’articolo per il quale sono stato condannato era mezza riga!
Querela quando lo nomini, quindi i giornalisti che fanno la giudiziaria hanno, di solito, centinaia di cause fra penali e civili per diffamazione.
Se uno fa la pesca a strascico è chiaro che alla fine qualche giudice che, magari sbagliando, gli da ragione lo trova.
Allora o si danno tutte le notizie o non se ne da nessuna, non mi ricordo che il TG1 abbia dato notizia delle condanne di altri.
Non ricordo nemmeno che abbia raccontato che Bruno Vespa abbia perso la causa in primo grado con Roberto Zaccaria, ex presidente della Rai, per avere inventato un complotto nella campagna elettorale del 2001 e aver raccontato che c’erano state riunioni fra politici e l’ex presidente della Rai per fare in modo che Satyricon invitando me e Santoro parlando di Dell’Utri e della mafia facessero uno sgarbo al Cav. Berlusconi.
Era tutto inventato, i testimoni citati hanno smentito, era una bufala di Vespa, una delle tante.
Vespa ha perso la causa, è soccombente in primo grado in quella causa: non ricordo che il TG1 ne abbia dato notizia.
Eppure Bruno Vespa credo sia molto più famoso di me che faccio cinque minuti a settimana ad Annozero mentre Vespa due ore al giorno.
Chiusa parentesi per dire cos’è il giornalismo.
Se andate sul canale di Raisat Extra, o su Dagospia, trovate la trascrizione dell’intervista che David Letterman ha fatto a John McCain.
Voi sapete che due settimane fa McCain ha disertato, con una scusa poi rivelatasi falsa, l’intervista al Letterman Show e David Letterman l’aveva sputtanato pubblicamente dandogli del bugiardo.
Da noi cosa sarebbe successo? Da noi un McCain italiano avrebbe querelato e fatto causa civile chiedendo milioni di dollari al giornalista cattivo.
In America, dove hanno tanti difetti ma la democrazia funziona, McCain si è presentato da Letterman. E’ un gesto che indica di per se stesso il fatto che McCain ha capito di avere sbagliato e per recuperare consensi davanti al pubblico trasversale che vede Letterman ha dovuto andarci e sottoporsi a domande del tipo:
“Che rapporti aveva col suo finanziatore Liddy, uno che era finito in galera?”
Seconda domanda: “La Palin potrebbe essere Presidente? – il vice presidente prende il posto del presidente quando questo sta poco bene – Governa uno Stato con 24.000 impiegati”.
E avanti di questo passo, tra prese per il culo e domande serie addirittura sui finanziatori che sono finiti in galera.
Pensate a un David Letterman Show in una campagna elettorale italiana.
Sarebbe un po’ come avere Grillo che fa Porta a Porta.
Sarebbe un po’ come un Annozero in cui Santoro può intervistare i leader perché magari ci vanno, invece ad Annozero, come avete visto, almeno fin’ora i leader non si avvicinano, avendo la possibilità di avere Vespa che le domande non gliele fa.
Oppure che gli prepara dei compitini, delle pietanzine o dei vestitini “cuciti addosso” come disse in una famosa intercettazione.
Ecco, forse anche Riotta che se la tira da “Ammerigano” del Kansas City, come direbbe Alberto Sordi, potrebbe dare un’occhiata.
Letterman, oltretutto, è un intrattenitore non un giornalista.
Insomma, probabilmente le condanne dei politici Letterman le darebbe invece di occuparsi di quelle provvisorie dei giornalisti, anzi di un giornalista, e basta.
Vi segnalo due o tre notizie che naturalmente non troverete mai al TG1.
Una l’ha data ieri anche il blog di Grillo: il sequestro dell’area destinata all’inceneritore Marcegaglia, in Puglia, con indagini che vedono indagato anche un funzionario della Regione per il settore ambiente.
Il gruppo Marcegaglia, importante sia di per se perché è un colosso della siderurgia sia perché la figlia del fondatore è presidente della Confindustria, è spesso protagonista di notizie di tipo giudiziario in questo periodo.
Muoiono operai nei cantieri Marcegaglia e il TG1 non dice una parola.
Steno Marcegaglia viene condannato insieme a Colaninno e Geronzi – quattro anni ha avuto – per il crack Italcase Bagaglino e il TG1 naturalmente non da la notizia.
Il gruppo Marcegaglia patteggia per corruzione come azienda e tramite il suo rappresentante che è il figlio di Steno e fratello della signora Emma Marcegaglia per corruzione, tangenti in cambio di appalti dall’EniPower.
Silenzio del TG1.
E adesso il sequestro del cantiere.
Ma andiamo avanti. Abbiamo una splendida notizia da Milano. Marcello Dell’Utri dichiara: “A parte i suoi errori, Mussolini non era quel greve individuo che hanno cercato di lasciarci come immagine dopo la guerra. Il Duce era un uomo che aveva molte qualità e dai diari emerge l’aspetto umano, la sua cultura, la sua capacità politica e di statista in maniera prepotente.”
Siamo in tempo di riabilitazione quindi quando uno dice “a parte gli errori”… e certo, se uno mette da parte tutti gli errori diventiamo tutti santi!
Il bello non è tanto la riabilitazione di Mussolini che purtroppo non è un’esclusiva di Dell’Utri, abbiamo sentito anche Berlusconi, Alemanno, in passato Fini.
Il bello è che viene fatta sulla base dei cosiddetti diari di Mussolini che ogni tanto Dell’Ultri presenta alla stampa nella speranza che questa si sia dimenticata che sono falsi!
Dell’Utri ha investito non so quanti soldi nell’acquisto dei cosiddetti diari di Mussolini che tutti gli storici hanno già stabilito essere un falso grossolano.
Lui continua a presentarli alla stampa dicendo “Vedeste che aspetti umani vengono fuori”. Sì, ma sono aspetti umani del falsario, non di Mussolini!
Quando vedete in televisione parlare di Dell’Utri di solito se ne parla nella sua veste o di politico o di bibliofilo.
La domanda è come possa essere bibliofilo uno che non riesce a distinguere dei diari veri dai falsi che tra l’altro tutti i giornali d’Europa hanno definito falsi.
Un’altra notizia che credo sia sfuggita al TG1, e che meriterebbe forse approfondimenti, è la decisione dell’AGCOM – Autorità per la garanzia nelle comunicazioni, cosiddetta Authority: quando vogliono fregare la gente usano un termine in inglese così glielo mettono in quel posto all’inglese – e del governo Berlusconi.
Insieme hanno deciso finalmente di dare una frequenza a Europa7 che aspetta dal 1999 di poter accendere le trasmissioni, dopo aver avuto la concessione.
Era ovvio che tutti si aspettassero che le frequenze venissero tolte a chi non ne ha più diritto.
Voi sapete che per la Corte Costituzionale Rete4 deve andare su satellite e che per il bando di gara del 1999 Rete4 ha perso la concessione a trasmettere.
Se trasmette è perché i governi le hanno continuamente concesso proroghe per fare una cosa che non potrebbe più fare.
Abbiamo un occupante abusivo di frequenze pubbliche che si chiama Mediaset, abbiamo un imprenditore che a quelle frequenze ha diritto da nove anni, abbiamo il Consiglio di Stato e la Corte Europea di Lussemburgo e la Commissione Europea che hanno stabilito che questo signore debba avere delle frequenze.
Rischiamo multe altissime non solo per tutti gli anni passati ma anche per il futuro se non verranno date queste frequenze.
Cosa decidono l’AGCOM e il governo Berlusconi? Che la frequenza la portiamo via a Rai1 e Rete4 continua a tenersi quelle che non potrebbe avere.
Io lo trovo spettacolare: c’è un signore che ha affittato casa, la casa è occupata da un abusivo, invece di mandar via l’abusivo prendono un signore che ne ha affittata un’altra, lo sbattono fuori di casa e ci mettono quello per non disturbare l’abusivo.
Io lo trovo meraviglioso.
Non credo che la cosa si sia molto notata, in questi giorni, in televisione. E dire che viene portata via a Rai1 questa frequenza, quindi forse il TG1 avrebbe potuto magari farlo notare.
Non dico protestare, figuriamoci protestare contro un governo così meraviglioso, però almeno farlo notare…
Andiamo avanti perché le notizie che non avrete mai si accavallano. Per esempio non so se Riotta si senta chiamato in causa ma c’è il Financial Times che sostiene che in Italia Berlusconi riceve dai media, televisioni e molti giornali, “un’adulazione vicina ai livello Nordcoreani”.
Chissà se il giornalista corrispondente da Torino, Guy Dinmore, ha mai visto il TG1 per formarsi questa idea secondo cui Berlusconi viene trattato altrettanto bene che il presidente Kim Il Sung, il Caro Leader come lo chiamano in Korea.
Vedremo se si riferiva o meno al TG1: “livelli di adulazione pari a quelli nordcoreani”, questo è.
Non credo sia stato mai nemmeno raccontato un altro fatto veramente significativo, che è quella cronaca dall’estero che aiuta a capire che cosa succede in Italia rispetto agli altri Paesi e quali sono gli standard di democrazia da noi rispetto alle democrazie normali.
La cronaca estera, di solito, la fa quello col ciuffo dall’Inghilterra, la fanno degli strani personaggi – alcuni anche bravi – ma altri molto strani che ritengono che per il fatto di trovarsi all’estero devono fare del colore, del bozzettismo, devono essere simpatici.
Parlano sempre di qualche vicenda pruriginosa nelle corti reali europee, pettegolezzi, gossip.
La cronaca estera è diventata gossip.
Purtroppo all’estero succedono anche cose serie, tutt’altro che gossippare.
Per esempio: Mandelson, il re dell’alluminio e il superyacth. Nuovo scandalo per l’ex commissario europeo.
“Il politico laburista, appena richiamato al governo dal premier Brown, rischia di doversi dimettere per la terza volta”.
Che cosa avrà fatto questo collaboratore di Blair, ministro del business?
L’ha combinata veramente grossa, tant’è che ci sono delle scommesse su di lui che danno dieci a uno l’addio prematuro.
E’ stato per quattro anni commissario al commercio dell’Unione Europea e adesso su di lui un’indiscrezione poco edificante.
Lui ha passato l’estate a Corfù nella villa di Roschild, e fin qui niente di male.
“Ma una bella sera al molo della villa ha attraccato il Queen K, superyacht di proprietà dell’oligarca russo Oleg Deripaska, in arte ‘Re dell’alluminio’.”
Che cosa ha fatto l’incauto ministro di Gordon Brown? E’ salito su quello Yacht per qualche ora. Secondo alcuni per un drink, secondo altri addirittura per cena e per passarci una notte.
Ha accettato l’ospitalità per una notte sullo yacht di un oligarca russo. Adesso si domandano se si debba dimettere da ministro.
Io credo che noi faremmo la firma si limitassero ad accettare un passaggio o un drink sullo yacht di un oligarca, anche perché l’oligarca numero uno ne ha parecchi di yacht oltre che di ville, e nessuno gli ha mai chiesto niente.
Altro dall’estero: Sarah Palin. Sarah Palin ha perso punti, oltre a quelli che aveva perso per le ignorantate che fa ogni volta che apre bocca, perché si è scoperto che in Alaska, dove è governatrice, c’è un’indagine da parte del Congresso Americano, che riguarda il licenziamento del capo della Polizia dello Stato dell’Alaska, Walter Monagan.
Perché è stato licenziato da Sarah Palin, il capo della Polizia? Perché non avrebbe avuto l’astuzia di esaudire un desiderio della Palin, anzi andrò contro i voleri della Palin.
Cosa fece? Danneggiò un parente della Palin, quindi per ragioni di parentela – c’è scritto sul Corriere – secondo il capo degli investigatori, ci sono prove sufficienti per dimostrare che Sarah Palin e suo marito Todd cercarono una vendetta personale contro un agente protagonista di un divorzio astioso dalla sorella del governatore.
E’ evidente che Todd Palin abbia abusivamente usato l’ufficio e lo staff della moglie senza che lei obiettasse.
C’è un poliziotto che divorzia dalla sorella della Palin, la Palin chiede al capo della Polizia di punirlo, lui non lo fa e lei lo trasferisce.
Una storia che ricorda vagamente una vicenda rosa che è finita sui giornali – non sul TG1 naturalmente per carità: il TG1 da le notizie mica gli scandali.
Qualche mese fa si scoprì che una valletta della Rai era diventata molto amica, diciamo così, del nostro Presidente del Consiglio.
Nel frattempo si era separata dal marito col quale però aveva dei rapporti anche perché avevano un figlio piccolo.
A un certo punto, per tenerlo buono, la ragazza sarebbe intervenuta per fare in modo che il marito venisse promosso. Il marito lavorava ai servizi segreti, credo al Sisde, e ottenne delle gran belle promozioni grazie a questa simpatica amicizia col nostro Presidente del Consiglio.
Sennonché i due litigarono, diciamo che le trattative per chi dovesse tenere il figlio e cose del genere andarono a ramengo, i due non si parlavano più e, guarda caso, il marito fu degradato e spedito a un incarico dove guadagnava un terzo di quello che guadagnava prima.
Allora lui scrisse una lettera che se avesse parlato lui avrebbe potuto rovinare il nostro attuale Presidente del Consiglio proprio in campagna elettorale, e, guarda caso, recuperò le posizioni perdute e fu riportato in auge con una decisione che qualcuno attribuisce addirittura al nostro attuale Presidente del Consiglio.
Poi l’Espresso scoprì che c’era pronto a Palazzo Chigi un decreto per nominare questa graziosa signorina portavoce del governo e del Presidente del Consiglio.
Anche lì si sarebbe potuto parlare di abuso di potere, se qualcuno avesse parlato della faccenda, invece per fortuna il TG1 ha cose più interessanti.
Dalla Norvegia intanto giunge notizia che c’è una deputata che telefonava alle maghe e che quindi non verrà più ricandidata alle europee. Una parlamentare laburista.
Dall’Inghilterra giunge notizia che il Parlamento inglese ha respinto la legge anti terrorismo presentata da Brown.
Noi ci domandiamo come sia possibile che il Parlamento respinga una legge fatta dal governo che ha la stessa maggioranza che c’è in Parlamento.
Dove funziona la democrazia il Parlamento è autonomo e controlla il governo fermando qualche abuso, ogni tanto, com’è capitato anche con la prima versione del decreto salvabanche di Bush e del suo ministro.
Ma vorrei concludere con una notizia che induce veramente all’ottimismo, anzi due.
Vengono dalla Campania, regione più che mai martoriata.
Cosa succede? Una è il ritorno di Pomicino. Pomicino, che era rimasto fuori dal giro per pochi mesi, non di più.
Pomicino è l’ex ministro del bilancio della Prima Repubblica, noto per l’allegria nella gestione del bilancio pubblico negli anni in cui il debito pubblico schizzò alle stelle.
Non era solo colpa sua ma anche colpa sua visto che tra commissione bilancio e ministero del bilancio ha messo le mani sui nostri soldi per molti anni.
Oltre a essere stato condannato per corruzione e finanziamento illecito ma questi sono dettagli.
Insomma, è stato nominato al Controllo strategico della pubblica amministrazione. Chi l’ha nominato? Il ministro Rotondi.
Comitato scientifico di Palazzo Chigi per il controllo strategico della Pubblica Amministrazione.
Abbiamo l’esperto in buchi che va a fare il controllo strategico. E’ una cosa meravigliosa: sono notizie che portano un grande ottimismo per il risparmio che avremo grazie a Pomicino.
Ce lo fa pensare, almeno. Chissà com’è contento Brunetta che ai tempi del debito pubblico era uno dei consiglieri di Craxi, dava una mano anche lui a scavare il buco mentre oggi da una mano a riempirlo sempre con i nostri soldi.
L’altra notizia con cui vi lascio è questa: cito dal Mattino, sono esattamente nove righe, una microbrevina tipo “fuggito barboncino, ricca ricompensa a chi lo ritrovasse”.
“A volte ritornano, o forse non se ne sono mai andati. Eccone uno, Carlo Camilleri, il consuocero di Clemente Mastella è stato eletto presidente di Confidi di Benevento, per il prossimo triennio.
L’ingegnere è titolare di un importante studio di progettazione. Camilleri nello scorso gennaio fu coinvolto nell’inchiesta giudiziaria che sfociò negli arresti” suoi ma anche della consuocera, cioè la moglie di Mastella, l’inchiesta di Santa Maria Capua Vetere.
Lui fu arrestato prima in carcere poi ai domiciliari per: associazione a delinquere, falso materiale e ideologico commesso da pubblico ufficiale, corruzione, turbata libertà degli incanti, truffa, rivelazione di segreti d’ufficio, concussione.
Insomma, una bella serie di reati.
“Camilleri è stato eletto all’unanimità dall’assemblea dei Soci insieme al Consiglio di Amministrazione”.
Qualcuno di voi dirà: “ma cosa diavolo è questa Confidi”. Il nome è molto bello… Confidi, sa di fiducia, di confidare.
Cos’è? Spettacolare: è l’organismo promosso dall’unione industriali di Benevento e significa “Consorzio di garanzia collettiva fidi”, con lo scopo di facilitare l’accesso al credito bancario attraverso la concessione di garanzie collettive a condizioni particolarmente vantaggiose e trasparenti.
Basato su principi di mutualità e senza scopi di lucro, Confidi si rivolge alle piccole e medie imprese attraverso specifiche convenzioni bancarie ecc…
L’obiettivo è quello di creare un sistema di garanzia sempre più accreditato e riconosciuto per elevare al massimo le capacità di accesso al credito delle imprese socie.
E’ un garante dei prestiti alle imprese.
Pensate, uno che è reduce dalla custodia cautelare per sei o sette reati fra cui associazione a delinquere, concussione, truffa e turbativa d’asta.
Io lo trovo meraviglio quindi mi auguro che anche voi abbiate seguito questo mio percorso verso un grande ottimismo e fiducia finale.
E ovviamente mi auguro che facciate circolare queste notizie perché purtroppo il TG1 non le ha date.
Passate parola.

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