Inflazione, nel 2008 al 3,3%
Istat: il livello più alto da 12 anni
L’Istat conferma: a dicembre l’indice dei prezzi al consumo è sceso al 2,2%, dal 2,7% di novembre. A livello congiunturale, invece, l’indice del caro-vita è diminuito dello 0,1%. L’istituto di statistica ha calcolato anche l’inflazione media del 2008, risultata pari al 3,3%, ossia 1,5 punti percentuali più elevata rispetto all’anno precedente. Si tratta del livello più alto degli ultimi 12 anni.
L’accentuarsi della fase di rallentamento dell’inflazione, iniziata a settembre, spiega l’Istat, si deve interamente al brusco ridimensionamento della dinamica tendenziale dei prezzi dei beni. In particolare, nel comparto energetico, a dicembre il forte calo congiunturale dei prezzi ha riportato, dopo quattordici mesi, il tasso tendenziale di variazione su valori negativi. Un rallentamento del ritmo di crescita su base annua dei prezzi si registra anche nel comparto alimentare, dove tuttavia permangono tensioni congiunturali al rialzo dei prezzi, seppure meno accentuate rispetto alla fine del 2007. Stabile risulta, infine, il profilo tendenziale dei prezzi dei servizi.
A dicembre frenano i carburanti e rallentano pane e pasta
Brusca frenata dei prezzi dei carburanti, mentre rallentano anche pane e pasta, che erano stati in forte tensione nei mesi scorsi.
I prezzi del comparto pasta e cereali, nonostante un incremento congiunturale dello 0,1%, passano su base annua dal +8,4% di novembre al +7,8%. In dettaglio, la pasta di semola di grano duro ha registrato il mese scorso un incremento tendenziale del 28,3% dal +29,8% di novembre, mentre su base mensile il calo è dello 0,1%. Andamento simile anche per il pane: su novembre i prezzi sono scesi dello 0,1% mentre rispetto a dicembre 2007 l’incremento è stato del 3,4% contro il +4,1% tendenziale registrato a novembre.
Aumenti congiunturali dello 0,1% nel comparto carni, il cui tasso annuo scende dal +3,2% di novembre al +2,8%. Il rallentamento è stato significativo tra gli alimentari anche per il capitolo latte, formaggi e uova (da +5,6% a novembre a +4,7% a dicembre). Ma il latte fresco sale dello 0,1% mensile e del 5,7% annuo.
Frena il comparto energia, con un calo del 3,4% sul mese e dell’1,3% sull’anno, dovuto tutto al settore non regolamentato: la benzina verde è calata dell’8% sul mese e questo porta al 16,2% il calo annuo (era -7,5% a novembre). Per il gasolio il ribasso è del 7,7% mensile e del 12,7% annuale (contro -2,7% a novembre). Diverso il trend del settore regolamentato, con il gas che segna un +17,4% tendenziale e l’elettricità un +11,3%. In calo i medicinali (-4,3% annuo). I prezzi degli apparecchi per il trattamento dell’informazione diminuiscono dell’1,2% congiunturale e del 10,8% sul 2007. Per i servizi, i trasporti aerei sono saliti del 21,3% annuo.
Eurostat: in Europa crolla l’inflazione, a dicembre all’1,6%
Il tasso annuale d’inflazione nella zona dell’euro nel mese di dicembre è sceso all’1,6% rispetto al 2,1% di novembre. Lo rende noto Eurostat, l’ufficio europeo di statistica, che conferma così la stima flash del 6 gennaio scorso. Un anno fa l’inflazione nei quindici Paesi dell’euro in dicembre era al 3,1%, mentre il tasso su base mensile, sempre a dicembre, quest’anno è calato dello 0,1%. Nell’Ue-27 il tasso annuo d’inflazione è sceso al 2,2%, contro il 2,8% di novembre, mentre un anno fa era stato del 3,2%.
Anche per l’Unione il tasso mensile a dicembre è stato pari allo -0,1%.
Tra i Paesi dove è stato osservato un tasso più basso d’inflazione, il Lussemburgo (0,7%), il Portogallo (0,8%) e la Germania (1,1%). In Italia l’inflazione è stata del 2,4%. Ad Est i Paesi con il tasso piu’ elevato: Lettonia (10,4%), Lituania (8,5%) ed Estonia (7,5%). A far aumentare il tasso sono stati soprattutto soprattutto l’alloggio (3,6%), le bibite alcoliche e tabacco (3,5%), hotel e ristoranti (3,3%), mentre hanno visto una caduta i tassi d’inflazione relativi ai trasporti (-2,5%), alle comunicazioni (-1,8%), alla cultura e ai divertimenti (0,3%). Quanto ad alcuni sotto-indici, rileva Eurostat, il gas ha visto un aumento pari allo 0,8%; il pane, i cereali e l’elettricita’ sono cresciuti dello 0,11%, mentre hanno un segno negativo i carburanti per i trasporti (-0,81%), i combustibili liquidi (-0,20%) e le telecomunicazioni (-0,12%).