Io ed i cani : Dalì e Cindy

Circa un anno fa, esattamente il 28 Agosto del 2005, dopo un periodo di malattia durato circa 3 mesi mi è morta tra le braccia la nostra cagnetta Cindy, una meticcia che assomigliava molto ad uno spinone.

La mia storia con i cani comincia nel 1995 quando mia moglie al termine degli studi in medicina in Russia decide di trasferirsi in Italia, entrambi amiamo molto gli animali ed entrambi desideravamo averne uno che potesse condividere con noi le gioie di tutti i giorni.

Non abbiamo mai amato i cani di razza e quindi siamo andati a prenderlo al canile di Licola in provincia di Napoli dove abbiamo preferito che fosse lui a scegliere noi e non viceversa. Così abbiamo portato a casa un cuccioletto di meticcio al quale abbiamo dato il nome di Dalì.

Era ancora piccolo, quindi non potevamo ancora vaccinarlo e così mentre attendevamo il periodo giusto notiamo i primi segni di tremolio delle zampine e del musino che ci mettono subito in apprensione.

Aspettiamo un paio di giorni, pensando si trattasse di una reazione nervosa al trasferimento nel nuovo habitat, ma il tremolio non accennava a diminuire, anzi si stava incrementando, così ci rivolgiamo subito al veterinario il quale dopo accurate analisi ci fornisce una diagnosi impietosa : cimurro nervoso.

Una malattia che non da scampo al cane, specialmente quando così piccolo e non vaccinato, la veterinaria ci consiglia di non vaccinarlo che tanto è inutile e ci fa provare una cura alternativa con delle flebo e delle pillole da fargli prendere ogni giorno.

Purtroppo nonostante la cura i tremori di Dalì non sono diminuiti, anzi sono aumentati tanto che il cane riusciva con difficoltà sia a stare in piedi, che addirttura a mangiare, così su consiglio della veterinaria che non ci aveva dato alcuna speranza di guarigione abbiamo deciso di mettere fine alle sofferenze di Dalì e lo abbiamo fatto “addormentare”.

Volevamo subito prendere un altro cane, ma la veterinaria ce lo ha sconsigliato perchè il virus del cimurro poteva essere ancora in casa e quindi infettare anche il nuovo ospite, così per due mesi abbiamo disinfettato tutta la casa e bruciato tutto quello che era appartenuto al povero Dalì.

Negli stessi giorni, notammo sotto casa nostra che si aggirava un cane, sembrava uno spinone, senza pelo, pieno di tagli e sicuramente molto affamata, così mia moglie ha applicato sul cane i suoi studi medici e non solo le forniva cibo tutti i giorni, ma le curava le ferite che una volta rimarginatesi hanno fatto in modo che il pelo ricrescesse folto.

Però non potevano ancora portare il cane in casa, i 2 mesi non erano ancora passati, ma quella cagnetta era già “nostra” e le abbiamo anche dato un nome : Cindy

Una notte, all’incirca verso le 2.30 del mattino, durante un forte temporale con lampi e tuoni che scuotevano le finestre sento che qualcuno sta bussando forte alla mia porta di casa, ma talmente forte che quasi la butta per terra. Mi alzo abbastanza spaventato, apro la porta con circospezione ed invece di trovarmi di fronte qualcuno vedo che una palla di pelo entra velocemente in casa e va a sistemarsi su di un divanetto che avevamo messo lì apposta per lei, era Cindy che forse stanca di rimanere sotto le intemperie aveva deciso di entrare nella sua nuova casa una volta e per tutte.

E così quel batuffone di pelo ha cominciato a prendere confidenza con i suoi nuovi amici ed era talmente contenta di essere al sicuro in una casa che a volte ci portava dai suoi giretti (usciva da sola aprendo la porta e quando tornava si faceva sentire) anche dei souvenir, come quella volta che si presentò davanti alla porta con una lingua di bufalo.

All’inizio era abbastanza dispettosa, qualche volta faceva i suoi bisogni in casa ma in breve siamo riusciti ad “educarla” e a farle capire che i bisogni si facevano fuori di casa negli ampi campi che in quei tempi circondavano la casa dove abitavamo.

Cindy amava molto viaggiare in macchina, non le dovevi dire 2 volte di entrare, bastava aprire la portiera ed il gioco era fatto, durante tutto il viaggio non faceva altro che guardare incuriosita da una parte all’altra dei finestrini attratta da tutte quelle automobili e da tutti quei colori.

Da quell’anno abbiamo fatto 4 cambi di appartamento e 2 cambi di città, ma Cindy nelle nuove abitazioni non ha mai lasciato ricordini spiacevoli, anzi si è sempre subito adattata. Una volta a Modena mia moglie è stata 48h bloccata a letto dall’influenza, io ero a Vicenza per lavoro, ma Cindy nonostante questo non ha fatto nessun bisogno in casa, ma ha aspettato che la febbre di mia moglie calasse un pochino e che avesse la possibilità di portarla fuori per poter espletare i suoi bisogni.

Cindy amava molto la montagna, quando andavamo a fare le nostre passeggiate sull’altopiano di Asiago era sempre con noi ed era sempre felice e correva avanti e indietro e scondizolava come una matta perchè era contenta e se per caso ci perdeva di vista per qualche istante abbaiava per farsi sentire e dire “io sono qui!”

Nel giugno del 2005 eravamo in vacanza a Lignano Sabbiadoro e Cindy era rimasta a casa in compagnia di mia suocera che una sera ci chiama perchè il cane non sta bene, ma ci dice che è nulla di preoccupante. Torniamo a casa dalla vacanza ed invece quello che doveva essere nulla di preoccupante erano delle forti crisi epilettiche convulsive. Ci rechiamo subito presso una clinica veterinaria dove le fanno tutte le analisi del caso, ma non si riesce a capire la ragione di queste crisi.

Così ci rivolgiamo al Dott. Leonis Tronca, che come ultima analisi ci fa fare quelle per le infezioni da punture di zecca ed in effetti troviamo per una di queste dei valori abormemente alti, si tenta una terapia con 2 punture di Carbesia e questa sembra dare i suoi frutti, le crisi epilettiche di Cindy svaniscono per qualche tempo.

Intorno al 25 Agosto del 2005 purtroppo però le crisi epilettiche riprendono e questa volta molto più lunghe e molto più violente, ma questa volta non vogliamo farla addormentare così come accadde per Dalì ma vogliamo che se ne vada da sola, così il 28 Agosto mentre mia moglie è al lavoro al culmine di un altra crisi epilettica, Cindy muore sul suo tappetino, a casa sua in compagnia di uno dei due amici con i quali aveva condiviso 10 anni lunghissimi.

Per me è stata una esperienza terribile vederla spegnersi davanti ai miei occhi, ricordo solo che chiamai mia moglie al telefono che stava tornando a casa e le dissi piangendo di non correre perchè Cindy se ne era già andata.

Come dare degna sepoltura ad un amico che per 10 anni ha condiviso con te tutto quello che c’è da condividere ? Abbiamo così deciso di farla cremare, ci siamo fatti riconsegnare le ceneri e siccome Lei amava molto la montagna adesso i suoi resti riposano in pace tra gli alberi sull’Altopiano di Asiago.

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