Obesità : un pericolo sottovalutato in Italia 52000 morti l’anno

Fonte: larepubblica.it


L’eccesso di peso è il secondo rischio di salute dopo il fumo, l’allarme lanciato dagli esperti al convegno organizzato dal CCM
Obesità, un pericolo sottovalutato,in Italia 52 mila morti l’anno
Sotto accusa i maxi hambuger e le mega porzioni dei fast food
La Coldiretti è chiara: “Più frutta e verdura a casa e a scuola”

<B>Obesità, un pericolo sottovalutato<br>In Italia 52 mila morti l'anno</B>

ROMA – “Epidemia obesità” con aumento del rischio di malattie croniche come diabete e patologie cardiovascolari. Non solo: dopo il fumo si attesta come il secondo rischio per la salute. Fin qui lo scenario internazionale, una realtà inquietante che accomuna tutti i paesi occidentali. Compresa l’Italia, dove l’obesità miete 52 mila vittime l’anno e in sovrappeso risultano un maschio adulto su due, una donna su tre e un bambino su tre. I dati sono emersi durante un convengo promosso dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM), svoltosi oggi al Ministero della Salute.

I dati dell’Italia. L’eccesso di peso riguarda il 42,5% dei maschi, mentre sono obesi il 10,5%. Le donne invece sono meno in sovrappeso (il 26,6%), ma è alto il tasso di obese (9,1%). In totale, risultano sovrappeso il 34,2% degli italiani e obesi il 9,8%, due dati in continua crescita (erano rispettivamente il 33,6 e il 9% nel 2000). Allarmanti anche le cifre sui bambini: oltre un terzo di quelli tra i sei e i nove anni risulta in sovrappeso o obeso (34,1%), un dato che scende al 25,4% nella fascia tra i dieci e i 13 anni, e precipita con l’adolescenza (14-17 anni) al 13,9%. Anche per i bambini, la tendenza al sovrappeso è in leggera crescita: +1% dal 2000.

Sotto accusa. Gli alleati dell’obesità sono i mega hambuger multistrato zuppi di maionese e le porzioni extra large consumate nei fast food di tutto il mondo. Il problema è particolarmente sentito negli USA come ha affermato Jeffrey Koplan della Academy of Medicine di Washington: “Negli Stati Uniti si è ad esempio osservato come negli ultimi anni la dimensione dei piatti dei fast food sia aumentata, passando da 25 a 30 centimetri” con un consumo di soft drinks passato da 102 litri l’anno a persona a 166. Il tasto delle porzioni sembra quello centrale: “Molti studi – continua Koplan – dimostrano infatti che più cibo si mette nel piatto più il soggetto mangia. Questo è un esempio di ‘cibo irresponsabile'”.

Le iniziative di contrasto. In Italia il Ministero della Salute è attivamente impegnato nella lotta a questo problema attraverso iniziative come ilProgramma Guadagnare Salute e il Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007. Il primo, in particolare, prevede l’attuazione di una serie di interventi che siano il più possibile trasversali e multisettoriali, con il coinvolgimento di molti altri soggetti istituzionali e della società civile (Ministeri, Comuni, Province, Associazioni Professionali e di categoria, Associazioni dei consumatori, produttori di alimenti, pubblicitari, mass media, ecc.).

Di fronte a questa piaga la Coldiretti si schiera contro le merendine e le bibite gasate negli istituti scolastici. L’Italia è “al primo posto in una ipotetica classifica negativa in Europa, insieme a Spagna e Grecia, con un terzo dei bambini di età compresa tra i sette e gli 11 anni obeso o in soprappeso. Fermare la vendita di snack e dolci nelle scuole a favore di alimenti locali, freschi e sani come spremute, frutta e verdura di stagione, in grado di assicurare senso di sazietà e garantire un adeguato apporto idrico può contribuire – sottolinea la Coldiretti – a sconfiggere i problemi di eccesso di peso e obesità. Un obiettivo che può anche essere incentivato con l’aiuto dei nuovi distributori automatici di frutta e verdura snack che si stanno diffondendo”.

Emergenza etica ed economica. Per Donato Greco, direttore della Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, l’obesità “rappresenta uno dei quattro grandi problemi di salute del nostro paese. Un’emergenza etica ma anche economica, con una maggiore rilevanza al sud, e con una correlazione molto forte tra livello di istruzione e fattori di rischio”.

Giampaolo Patta, sottosegretario al ministero di Lungotevere Ripa, sottolinea: “Non ci saranno interventi al rialzo sui prezzi dei prodotti a rischio obesità” mentre “non c’è un’esplosione delle bevande ‘soft drink’ ritenute dannose, che tra l’altro si stanno per ritirare dalle scuole, ma abbiamo un dimezzamento negli ultimi anni del consumo del vino molto positivo”, quindi “non intendiamo avviare delle politiche punitive sul modello degli Stati Uniti, dove viene invece applicata una tassazione maggiore alle persone obese, assegnati voti negativi a scuola anche sulla base del peso fisico oltre a interventi sui prezzi di prodotti giudicati pericolosi”.

Appuntamenti. I prossimi 6 e 7 dicembre, presso l’Auditorium Sala convegni dell’Apat a Roma, si svolgerà un altro incontro dal titolo “Il ruolo dei SIAN (Servizi igiene, alimenti e nutrizione del Ssn) nella prevenzione dell’Obesità: dalle strategie alle azioni”. L’obiettivo di questo secondo convegno sarà quello di consentire il confronto tra i servizi SIAN di diverse aree del Paese, relativamente alle iniziative ed alle pratiche nel campo del contrasto all’obesità.
(S.G.)

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