Sabato scorso come avete potuto notare non c’è stato il solito controllo del peso, questo perchè siccome mia moglie aveva il week end libero abbiamo deciso di trascorrerlo sull’Altopiano di Asiago e di fare delle lunghe passeggiate.
La nostra scelta dopo aver consultato la guida CAI dei sentieri dell’altopiano è caduta sul sentiero 801, ecco la caratteristiche ed una breve descrizione presa dalla carta dei sentieri dell’Altopiano dei 7 comuni edizione 1997.
Pressi di Roana; oppure anche Canove di Roana – Fondo Val d’Assa (q. 814) – Località S. Antonle – Pressi (caverna) di cima Tre Pezzi – Leute Kubala (Grotta del Popolo) – Ponte sul Ghelpach (q. 910). Dislivello complessivo di metri 230 circa (in salita e altrettanti in discesa, ore 4.00 per l’intero circuito.
Questo facile itinerario, che si svolge interamente all’interno della Val d’Assa, offre oltre che per l’interesse naturalistico che offre un ambiente suggestivo, si caratterizza soprattutto per il valore culturale delle località in funzione delle quali esso è stato tracciato entro una zona di protezione ambientale. Esso tocca infatti grotte, ripari sotto roccia, pareti, nei quali sono state rinvenute preziosissime testimonianze costuituite da fossili di animali preistorici, da reperti litici risalibili al Paleolitico Medio, e da migliaia di incisioni risalenti fino a 2500 anni fa.
Si può partire indifferentemente sia dai pressi di Roana come anche da Canove di Roana. L’avvio nei pressi di Roana si trova a q. 973, alla curva della Giacomina, 500 metri circa a Sud-Est del centro sulla strada per Asiago, prendendo la mulattiera che scende in direzione Sud verso il fondo della Val d’Assa; appena oltrepassato il fondo, a q. 814, ci si congiunge con il tracciato che proviene da Canove. Da Canove si parte appena dietro la chiesa, all’inizio della strada che porta al cimitero, a q. 994, prendendo in direzione Nord la strada sterrata che porta sul fondo della Val d’Assa a q. 814. Di qui si fa dapprima una breve puntata verso Nord-Est fino alla località Tunkelbald (q. 824), donde si ritorna sui propri passi per avviarsi in direzione opposta verso Sud-Ovest lungo il fondovalle (la prima parte della valle non è praticabile e bisogna risalire, circa 150 metri, verso Canove e imboccare a destra una mulattiera ben segnata) scendendo moderatamente fino alla località S. Antonle (m 775). Da S. Antonle si prende una mulattiera che alzandosi sulla valle, dopo essersi immessa nel sentiero della Romita aggira la Cima Tre Pezzi, a Ovest della quale si immette, a q. 900 circa, nella strada sterrata che scende lungo la destra orografica della Val Bisele sul fondo della quale corre il torrente Ghelpach. La si percorre fino al ponte sulla strada statale (m 910 circa) dove l’itinerario 801 si conclude. Volendo ritornare a Canove a piedi, si può evitare la strada asfaltata prendendo la mulattiera che passa per le località Holla e Busi.
Detto così sembra una passeggiata semplice, noi abbiamo preferito partire dalla Chiesa di Canove anche perchè ci sembrava che ci fosse più possibilità di parcheggiare l’automobile, e così alle 9.53 ci siamo messi in marcia (con noi c’era anche il fido Epifanio).
La prima parte del sentiero in effetti è tutto in discesa, in quanto ci ha portato sul fondo della valle, dove il sentiero si mischiava alla vegetazione rendendo la passeggiata molto gradevole, anche se a volte il sentiero era “troppo” nascosto dalla vegetazione.
Ad un certo punto si arriva alla località S. Antonle dove poi inizia un tratto di salita,abbiamo deciso di fermarci per una breve sosta ristoratrice (partiamo sempre con almeno 2 litri di acqua ed un paio banane) e dopo una preghierina alla Cappella che vi si trova siamo ripartiti. Qui il percorso diventa molto bello, con il torrente Ghelpach che sembra scorrere insieme a noi sul fondo della valle mentre noi ci innalziamo.
Ad un certo punto si arriva ad una località denominata “Romita e Rossle” dove sono conservate le incisioni e i disegni dell’era Paleolitica di cui si faceva riferimento nella descrizione, purtroppo la zona essendo di grande interesse archeologico non è aperta ma bisogna prenotare la visita anche se qualche furbone ha deciso ugualmente di tagliare le reti e di rendere possibile l’accesso, noi abbiamo preferito non violare questi luoghi e ci siamo limitati a dare una sbirciatina dall’esterno delle reti.
Arrivati poi alla Grotta del Popolo (che poi onestamente non abbiamo trovato) avendo trovato una panchina sulla quale appoggiarci si è deciso di consumare il pranzo. Io mi era fatto al mattino un panino con del prosciutto crudo, mentre Olga si era presa in un supermercato una insalata di riso. Epifanio invece aveva ancora delle ossa che erano rimaste dalla grigliata della sera precedente della quale poi vi racconterò in un altro post.
Quindi rifocillati a dovere abbiamo ripreso la camminata, non prima però di aver cercato e trovato dei bastoni di legno che ci aiutassero nell’andare, e siamo passati per dei posti molto belli, dei passaggi sotto roccia che erano impressionanti. Dopo il sentiero si spiana parecchio verso la fine e passa prima per una grande area attrezzata per pic-nic e barbecue con tanto di giochi per i più piccini per poi terminare al Ponte sul Ghelpach dove c’è la trada asfaltata.
Non eravamo molto coscienti di quanto mancasse per Canove e così ci siamo incamminati sulla statale, procedendo in senso inverso a quello di marcia in modo da essere più visibili, ed è stato l’unico errore della giornata perchè la temperatura si era alzata ed essendo una strada all’aperto senza alcuna ombreggiatura ci siamo presi una “scaldata” che potevamo pure risparmiarci, ma sono errori di “gioventù” che cercheremo di non ripetere nelle prossime escursioni.
Siamo arrivati a Canove dove ci siamo tuffati nel primo bar aperto a prendere qualcosa di fresco (Olga aveva chiesto una premuta di arance ma quello che le hanno versato nel bicchiere tutto era tranne che premuta) e quindi abbiamo raggiunto l’automobile quando l’orologio della Chiesa segnava esattamente le 15.03, quindi scherzando scherzando la passeggiata era durata 5 ore e se non era per gli ultimi chilometri sulla strada asfaltata le nostre condizioni fisiche erano anche abbastanza buone.
Di seguito troverete qualche foto della giornata, sto preparando una sezione del blog con le foto divise per categoria, di una cosa però siamo certi, c’è venuta voglia di camminare, ed in montagna si cammina molto bene, lo consiglio a tutti quelli che fanno una vita molto sedentaria, staccate la spina, andate su in montagna e fate delle lunghe passeggiate, l’unico a guadagnarci è il vostro fisico che non finirà mai di ringraziarvi.