La mia condizione di obeso

Asiago Ernesto sedutoGiro parecchio per il web e spesso mi imbatto in forum dove si incontrano persone che hanno lo stesso mio problema, ovvero la loro battaglia giornaliera contro il peso la bilancia e l’obesità.

 

Leggo le loro storie, le loro esperienze e la cosa che ultimamente mi ha lasciato molto colpito è come molte persone siano preoccupate dagli sguardi altrui, come se per un obeso andare in giro o andare al mare e mettersi in costume sia un problema insormontabile.

 

Io ho sempre avuto la cosiddetta “pancetta” ma di grossi problemi non me ne sono mai fatti, non mi sono mai creato il problema di andare al mare e di mettermi in costume, oppure di andare in giro e di preoccuparmi degli sguardi della gente o di quello che gli altri potessero pensare di me e della mia pancia.

 

Il problema me lo sono cominciato a porre non di certo per gli altri, ma per la mia salute, l’obesità portata a lungo termine può portare a diverse patologie (nel mio caso mi ha portato un diabete alimentare) e non di certo perché mi sentivo il “fenomeno da baraccone” quando andavo al mare e mi mettevo in costume.

 

Vergognarsi per la pancia ? Mai!! Ma non bisogna nemmeno piangersi addosso perché magari qualcuno ha fatto un commento fuori luogo, come dice un antico detto (penso Cinese) : “se c’è rimedio perché di lamenti ? Se non c’è rimedio perché ti lamenti?”

 

Non si vogliono sentire i commenti ? Si vuole andare in spiaggia senza il problema del costume ? Benissimo! L’unica e sola cosa da fare è di affidarsi ad uno specialista (come il Dott. Andrea Tondini) e di cominciare un percorso alimentare che porti il paziente ad imparare la mentalità dietetica che poi lo accompagnerà per tutta la vita.

 

La dieta però deve partire dalla testa, bisogna essere convinti prima di affrontare un percorso alimentare altrimenti si rischia di fare un mese di dieta, magari perdere 4-5 chili e poi presi dallo sconforto ricominciare a mangiare e quindi riprendere il peso con gli interessi.

 

Dimagrire si può, dimagrire si deve, combattere l’obesità non per gli altri ma per se stessi.

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