Mi sono reso conto che da quando ho cominciato la dieta sto bevendo molto ma molto meno, stamattina facendo una ricerca su internet ho trovato questo interessante articolo di cui riporto la fonte, devo sforzarmi di bere almeno 2 litri di acqua al giorno anche se da qualche parte ho letto che bisognerebbe assumere 17 grammi di acqua per ogni mezzo chilo di peso corporeo, quindi io dovrei bere circa 4 litri di acqua al giorno.
Fonte : spendibene.it
Bere poca acqua non aiuta a dimagrire. Ecco cosa dice l’esperto. Spesso nelle diete si tende a diminuire anche la quantità di liquidi. È invece importante mantenere l’equilibrio idrico. Dando alla preferenza alle oligominerali.
Smettere di bere acqua fa dimagrire? “Non si dimagrisce assetandoci o disidratando il proprio corpo. Per dimagrire occorre diminuire le riserve di grasso, non quelle di acqua”. Questa è la prima lapidaria risposta di una breve intervista con il dietologo su come l’acqua, possa avere un suo ruolo quando si decide di stringere la cinghia.
Il professor Marcello Ticca, dietologo a Roma, membro dell’Istituto Nazionale della Nutrizione richiama alcuni concetti di base che riguardano il cosiddetto equilibrio idrico, fondamentali per vivere sani.
“ Oltre al fatto che il nostro corpo è costituito per il 65 per cento d’acqua – spiega – c’è ancora da notare che in ambiente acquoso si svolgono tutte le reazioni che sono fondamentali per la vita. Non dimentichiamo che si muore per la sete più che per la mancanza di cibo. Se perde due litri d’acqua l’uomo comincia ad avere dei disturbi se ne perde quattro, registra notevoli incapacità anche motorie, se ne perde otto, rischia la morte. L’organismo tende a mantenere il bilancio idrico il più possibile”.
Mediamente ognuno di noi assume circa 1000 cc d’acqua con le bevande, altri 1200 attraverso gli alimenti. Altri 300 si formano per ossidazione nel nostro corpo e si giunge così ad una media giornaliera d’accumulo d’acqua di 2500 cc. D’altra parte l’uomo elimina 1500 cc di acqua nelle urine, 600 attraverso la cute, altri 400 mediante la superficie polmonare.
Il risultato ci porta a 2500. Questo bilancio di entrate ed uscite deve mantenersi stabile. Questo è appunto l’equilibrio idrico.
Una perdita di acqua porta come conseguenza una sindrome da disidratazione che ha effetti nel sangue, nelle membrane cellulari, sulla pressione arteriosa e sulla pelle.
Anche la sudorazione è importante da tener sotto controllo per mantenere il famoso equilibrio idrico.
“ Dunque se si inizia una dieta dimagrante non c’è nessun valido motivo di bere meno – continua il professor Marcello Ticca – ed è falsa la diffusissima convinzione che non si deve bere durante i pasti per non diluire i succhi gastrici. Si può bere acqua quando e quanto si vuole. Normalmente quando si inizia una dieta si riducono i carboidrati cioè la quantità di glicogeno. Poiché alla perdita di un grammo di glicogeno corrisponde una perdita di tre grammi di acqua, ecco che si ha immediatamente la pressione di aver perso peso. Ma si tratta appunto di un calo illusorio, che viene complicato se la persona che sta a dieta rinuncia all’acqua. I rischi sono quelli di provocare disturbi renali proprio perché si privano i reni dell’acqua necessaria per funzionare”.
Lo stesso effetto errato si ottiene con le saune, che non fanno dimagrire, ma provocano una perdita d’acqua che in poche ore viene prontamente recuperata.
“ Per mantenere l’equilibrio idrico nella dieta – conclude il professor Ticca – le acque minerali non sono indispensabili, ma certamente possono dare un valido aiuto. Sono da bere in prevalenza quelle oligominerali, mentre sconsiglierei quelle troppo gassate, soprattutto artificialmente, perché provocano un’eccessiva dilatazione delle pareti gastriche”.
Bottiglie di plastica o di vetro? All’interrogativo, e alle inevitabili polemiche che lo accompagnano non da oggi, non sfuggono certamente le acque minerali. Anzi sono in primo piano, considerata la loro enorme diffusione. Ma non si tratta tanto di indagare ancora per sapere se la plastica faccia “bene o male” all’acqua minerale, come del resto ad altre bevande, visto che i contenitori sono stati ritenuti imballaggi “possibili e accettabili”, quanto di decidersi ad affrontare finalmente l’inquietante problema dello smaltimento della plastica.
Le bottiglie in plastica sono state usate prevalentemente per necessità dalla grande distribuzione di avere imballaggi più facilmente trasportabili e di più pratico stoccaggio. Una rilevante parte, nell’ampliarsi del fenomeno, hanno però giocato le notevoli difficoltà che crea l’organizzazione del vetro a rendere. Peraltro, il “piano” varato dal governo per la differenzazione e il riutilizzo degli imballaggi, vetro in testa naturalmente, non ha dato ancora risultati soddisfacenti, soprattutto perché le regioni non si sono impegnate più di tanto.
Resta da dire, infine, che l’acqua minerale, in bottiglie di plastica o di vetro, andrebbe trattata meglio di quanto avvenga. Gli igienisti, infatti, sostengono che dovrebbe essere conservata in un luogo fresco, non sottoposto all’azione diretta della luce. Quasi come fosse vino.