In questi giorni ha tenuto banco nel mondo politico la questione del rifiuto della candidatura a segretario del Partito Democratico da parte del comitato dei “tecnici” alle candiature di Marco Pannella (in coppia con Emma Bonino) e di Antonio Di Pietro.
Prima di scrivere come la penso ho deciso di aspettare la decisione dei “garanti” sul ricorso presentato dal leader Radicale sulla sua esclusione dalle candidatura, esclusione che è stata confermata anche in seconda istanza.
Ora la mia considerazione parte dal fatto che alle elezioni del 2006 senza i voti dei Radicali (all’epoca Rosa nel Pugno) e dell’Italia dei Valori al Senato della Repubblica difficilmente Prodi avrebbe ottenuto i numeri per governare (anche se adesso la situazione non è migliore e spesso il governo si deve affidare al voto dei Senatori a vita) ed inoltre questi 2 piccoli partiti politici hanno dimostrato in questi mesi grande fedeltà al progetto di Prodi, ed anche dove su qualche decisione non erano sulla stessa lunghezza d’onda hanno sempre fatto delle critiche costruttive sempre nell’interesse della coalizione.
Quindi io mi sarei aspettato che le loro candidature a segretario di un partito che fa della “democrazia” parte integrante del proprio nome erano quanto meno scontate ed il fatto che siano state rifiutate mi fa pensare che forse “qualcuno” aveva paura di perdere la consultazione popolare.
Secondo me, Veltroni avrebbe vinto lo stesso e con un grande distacco l’elezione a segretario e la presenza di Pannella e Di Pietro come suoi leali antagonisti sarebbe stato solo motivo si “coesione” ulteriore per una sinistra che ultimamente sta dando segnali di sfascio, un occasione persa per dimostrare anche alla parte “avversaria” che quella era veramente una coalizione e che il Partito Democratico era aperto veramente a tutti.
Pannella ha dimostrato negli anni la sua serietà politica, anche se su alcune cose non mi trovo d’accordo, ma è un esempio di coerenza, esempi del genere ce ne vorrebbero a migliaia tra i politici Italiani.
Di Pietro invece come “novellino” della politica Italiana ha fatto della “politica pulita” un suo cavallo di battaglia, aderendo anche a diverse manifestazioni dove si chiede che in Parlamento possano entrare sono cittadini con la fedina penale pulita, una persona che secondo me con la sua esperienza può fare solo del bene al panorama politico Italiano.
Veltroni e Rutelli hanno perso una grande occasione, creando anche malumore tra qualche elettore di sinistra che avrebbe voluto quella dell’elezione a segretario una “vera” competizione elettorale, invece come stanno le cose adesso penso che sia diventato solo un “pro-forma” per l’elezione di Veltroni che da qualche settimana parla già come leader del costituente partito.
Peccato.