LATTE CINESE, PRIMI 3 CASI POSITIVI ALLA MELAMINA ROMA – Primi tre casi di positività alla melamina: sono stati accertati in altrettanti campioni di prodotti alimentari cinesi – due di latte e uno di yogurt – in seguito ai controlli di laboratorio disposti in Italia dopo lo scandalo del latte cinese contaminato.
I campioni risultati positivi alla melamina – ha spiegato il comandante dei Nas Cosimo Piccinno – “sono rappresentati da due campioni di latte sequestrati a Modugno (Bari) ed un campione di yogurt sequestrato a Poggio Marino (Napoli)”.
“In questi tre campioni – ha precisato Piccinno – sono stati rilevati dai 3 ai 22 milligrammi per chilogrammo di melamina, contro un limite previsto pari a 2,5 milligrammi per chilogrammo”. I campioni, ha reso noto il comandante dei Nas, sono stati sequestrati in punti di vendita etnici: “Non si tratta – ha sottolineato Piccinno – di quantità di sostanza letale, ma comunque nociva“.
A destare allarme, ha inoltre precisato, è il fatto che si tratta “in sostanza di alimenti destinati all’infanzia”. Al momento comunque – ha affermato dal canto suo il direttore generale sicurezza alimenti al ministero del Welfare Silvio Borrello – “non ci sono pervenute segnalazioni di conseguenze alla salute dei cittadini”.
Finora – ha reso noto l’esperto ministeriale – “sono 26 i campioni di prodotti alimentari provenienti dalla Cina e risultati positivi alla melamina in tutta Europa, inclusi i tre campioni italiani”. Per quanto riguarda i controlli effettuati in Italia dal 22 settembre al 13 ottobre, sono state ispezionate dai carabinieri dei Nas 855 strutture che si occupano di importazione e distribuzione di prodotti alimentari cinesi. Sono stati quindi prelevati 127 campioni e inviati ai competenti laboratori di analisi. Finora sono pervenuti i risultati dei 48 campioni inviati all’Istituto zooprofilattico di Teramo e che mostrano, appunto, tre positività alla melamina”.
ALLARME PER MATERIE PRIME INTEGRATORI SOSPETTE – “Lancio un allarme – ha detto Martini – su tutte quelle sostanze e prodotti, come gli integratori, che vengono assunti dagli sportivi o da chi fa attività fisica e che sono acquistabili su Internet o venduti attraverso canali di distribuzione non controllati”. Oggi una partita sospetta di dieci tonnellate di materie prime per integratori provenienti dalla Cina, e destinate ad un’azienda italiana, è stata sequestrata a Genova.
SEQUESTRATI A NAPOLI 10 QUINTALI DI LATTE CINESE
Sono stati sequestrati dieci quintali di latte cinese, sospetti di essere contaminati da melamina, in un capannone a Napoli dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato, che hanno effettuato decine di denunce. Lo ha reso noto il Ministro delle politiche agricole, Luca Zaia, a Radio Anch’io, precisando che nel corso dell’operazione sono state anche sequestrate carni e pesce cinesi, “molto probabilmente anche di animali in via di estinzione”. “Si tratta – ha detto Zaia – del più grande sequestro mai fatto di latte cinese in Italia”.
Si stanno avviando le analisi di laboratorio sui dieci quintali di latte, ha aggiunto il sottosegretario alla Salute Francesca Martini. Per i risultati delle analisi di laboratorio, che dovranno evidenziare l’eventuale contaminazione da melamina, bisognerà attendere una decina di giorni.
MARTINI, GRANDE ATTENTATO A SALUTE PIANETA – “Uno dei più grandi attentati alla salute globale del pianeta ed una delle più grandi frodi alimentari perpetrate”. Così il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha definito lo scandalo del latte cinese contaminato da melamina e che ha portato all’intossicazione di decine di migliaia di bambini in Cina, di cui almeno quattro sono morti. Martini ha sottolineato che, ad oggi, “l’ Organizzazione mondiale della Sanità non ha ricevuto ancora dalla Cina alcun aggiornamento epidemiologico sul caso”. Questo – ha commentato – “basta a capire quale sia l’ atteggiamento della Cina: un atteggiamento da più parti definito come minimo omertoso e non collaborativo”. “La Cina .- ha conclusio Martini – deve recuperare quei processi di civiltà legati alla tutela della salute e che rappresentano la chiave per rimettersi sul mercato”.
SOLO 4 PUNTI ACCESSO PER ALIMENTI – A breve, i prodotti alimentari provenienti dalla Cina potranno essere importati ed introdotti in Italia solo da quattro ‘punti di accesso’: gli aeroporti di Milano Malpensa e Roma Fiumicino, il porto di Genova e il porto di Napoli. La misura è stata annunciata dal sottosegretario alla Salute Francesca Martini, in seguito allo scandalo del latte cinese contaminato da melamina. “Ci sarà un accentramento – ha spiegato Martini nel corso di una conferenza stampa al Ministero del Welfare – dei punti di importazione in Italia, e questo al fine di concentrare le forze ed avere controlli più stringenti sui prodotti alimentari provenienti dalla Cina”. Saranno dunque solo quattro i punti di ingresso per i prodotti alimentari cinesi. Tutti gli altri porti ed aeroporti – ha precisato il direttore Sicurezza Alimenti al ministero del Welfare Silvio Borrello – “saranno in stretto contatto con i Nas e saranno allertati”. Si sono infatti verificati casi, ha affermato il responsabile ministeriale, “di container provenienti dalla Cina che dichiaravano di trasportare altra merce, come giocattoli o mobili, e che invece sono risultati trasportare illegalmente in Italia prodotti alimentari”.