Relazione sugli sprechi finanziari delle Regioni Italiane

Fonte della relazione
Onorevoli Colleghi! – Alcune delle cose che illustrerò determinano la necessità di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta per le eccessive e talvolta «curiose» spese sostenute dalle regioni, dalle province e dai comuni del nostro Paese.
Farò un excursus procedendo, in ordine alfabetico, per diverse regioni d’Italia.
In riferimento alla regione Basilicata è piuttosto singolare la questione dei «portaborse» dei consiglieri regionali. Prima gli assistenti erano pagati con stipendi a carico delle spese di rappresentanza che la regione assegnava come spese di segreteria. Ora vengono direttamente pagati dalla regione. E per la «Città della pace dei bambini» la regione stessa versa un contributo pari alla somma di 100 mila euro. Generosa!
In riferimento alla regione Calabria ci sono delle vere «chicche» per le consulenze. Incarichi pari a 500 mila euro senza l’invio dell’incartamento alla Corte dei conti come, invece, previsto dalla legge n. 311 del 2004 (finanziaria 2005). Tanto per citare alcuni esempi:
14.270 euro per collaborazione, monitoraggio e rendicontazione (decreto n. 2767 del 4 marzo 2005);
17.120 euro per collaborazione, ricerche ed azioni innovative (decreto n. 2795 del 4 marzo 2005);
28.250 euro per collaborazione, programmazione e sviluppo (decreto n. 2798 del 4 marzo 2005);
21.380 euro per collaborazione, programmazione e sviluppo (decreto n. 2800 del 4 marzo 2005).

Invece, per quanto riguarda i lavori pubblici c’è da dire che un’altra «chicca» è costituita dall’acquisto e dalla ristrutturazione del Palatenda:
acquisto 100 mila euro;
ristrutturazione 300 mila euro.

Poi è bene ricordare che, in dieci anni, la regione Calabria ha speso 760.000.000 di vecchie lire in contributi e in ricerche sulla pace e sul disarmo. E, dulcis in fundo, la legge regionale consente a partiti ed eletti al consiglio regionale di percepire indennità di carica e gettoni di presenza. Il fondo concesso ammonta a 444.497,84 euro (oltre 800 milioni di vecchie lire) per ogni gruppo, più 144.497,84 euro (300 milioni di vecchie lire) per l’attività di gruppo. Il risultato di tutto ciò è che i consiglieri dell’Ulivo, della Margherita e dell’UDEUR si sono costituiti in 12 sottogruppi, molti dei quali hanno un solo consigliere e hanno incamerato, oltre agli stipendi altissimi, anche un extra pari a 1 miliardo di vecchie lire per il loro «gruppo».
In riferimento alla regione Emilia-Romagna emergono dati curiosi per cifre considerevoli. Intanto cito alcuni esempi:
500 mila euro per l’operazione Disney sui litorali di Riccione, Rimini, Comacchio e Cesenatico dove, da qualche anno, la presenza dei bambini è andata diminuendo;
15 milioni di euro (30 miliardi di vecchie lire) spesi per rendere navigabile il Po per il trasporto delle merci;
1.677.545 euro l’anno (oltre 3 miliardi di vecchie lire) è quanto stanzia la regione per programmi di assistenza ai musulmani, ai quali vanno aggiunti i fondi per le abitazioni, le scuole e la copertura sanitaria per un totale complessivo di circa 5 milioni di euro;
60 mila euro di finanziamento diviso tra Emilia-Romagna e Marche per l’apertura di un ufficio nella zona est palestinese di Gerusalemme;
22 mila euro per garantire il funzionamento dell’ufficio;
36 mila euro all’Associazione ricreativa e culturale italiana (ARCI) per la biblioteca dei giocattoli;
50 mila euro alla Nexus (CGIL) per attivare gli asili di Jenin;
50 mila euro a UISP (associazione sportiva di sinistra) per sport, cultura e pace per i giovani di Hebron;
100 mila euro al gruppo volontari civili (di sinistra) per il sostegno alla popolazione civile palestinese;
80 mila euro all’organizzazione non governativa Reggio Emilia per il recupero sociale delle vittime di Betlemme;
38 mila euro alla Nexus (CGIL) per ridare speranza ai giovani di Jenin;
61.700 euro all’ANPAS per programmi extrascolastici a Hebron e Jabalia;
15 mila euro al «Supporter» esterno dell’ufficio in Israele;
532.700 euro (otre 1 miliardo di vecchie lire) per 9 progetti per la Palestina dal 2002 al 2004;
532.500 euro (oltre 1 miliardo di vecchie lire) per 10 progetti per la Palestina dal 2004 al 2006;
85 mila euro per giocattoli ai bambini palestinesi;
78 mila euro per far superare ai bambini palestinesi di Gaza i traumi della guerra;
80.600 euro per l’educazione allo sport e alla cultura della pace;
516.546 per sponsorizzare Patrizio Roversi e Syusy Blady e la loro barca come «Consolato galleggiante» dell’Emilia-Romagna;
25 mila euro spesi dalla regione per 3 giorni di viaggio a Mosca;
1.075.000 euro per crack finanziari legati alle cooperative;
progetto «Asia Urbis»:
29 mila euro all’assistente locale a Tainjin;
110 mila euro all’assistente tecnico allo sviluppo del progetto;
48 mila euro al consulente monitoraggio e reporting;
27 mila euro per un progetto di adeguamento allo standard europeo in materia di acquisizione delle lingue straniere;
68.300 euro al direttore della rivista interna «Agricoltura»;
34.800 euro per l’elaborazione del codice di comportamento dei dipendenti dell’Emilia-Romagna;
13 mila euro per la partecipazione alla festa della musica con la canzone tradizionale «Romagna mia»;
45 mila euro per una iniziativa di musica lirica esportata in Sud Africa e annessa degustazione di prodotti tipici;
35 mila euro per iniziative con gli emiliani trapiantatisi in Brasile, Argentina e Uruguay;
15 mila euro per far gustare a trecento invitati le delizie culinarie della «Regione rossa»;
100 mila euro (200 milioni di vecchie lire) per consulenze;
30 mila euro per la realizzazione di un’analisi delle modalità di gestione del risparmio etico;
20.700 euro per uno studio di fattibilità dell’itinerario enogastronomico «pesce azzurro»;
25 mila euro per esportare spettacoli e prodotti tipici a Stoccolma;
45 mila euro per motivo analogo in Sud Africa;
35 mila euro per portare la cultura emiliana in Sud America;
463 mila euro per finanziare associazioni italiane e non;
34 mila euro per la conferenza delle regioni periferiche marittime d’Europa;
2.582 euro per la Fondazione Alexander Langer;
4.800 euro per il Forum europeo;
16 mila euro per l’Osservatorio cooperazione allo sviluppo;
1.000 euro per l’Associazione internazionale trasporto pubblico;
3 mila euro per l’Associazione europea sostegno e solidarietà;
1.500 euro per partecipare all’assemblea a Cuba;
1.800 euro per inviare una delegazione in Palestina;
25 mila euro per un corso di aggiornamento per dirigenti a Urbino;
300 mila euro per rimettere a posto uno stabile occupato dai no global;
2.500.000 euro per consulenze ad associazioni varie;
50 mila euro per progetti a favore della pace (Forlì);
14 mila euro a favore dei locali di viale Salinatore (Forlì);
74 mila euro per il «Centro per la pace» per la politica del territorio;
5 mila euro per interventi a favore dei giovani;
7.500 euro per prevenzione delle tossicodipendenze;
8 mila euro per il concerto di La Crus;
33 mila euro per il concerto di Manu Chao;
5 mila euro per il concerto di Ivano Fossati;
11 mila euro per animazione in strada;
4.500 euro per un archivio di giovani artisti;
5 mila euro per spettacoli di jazz;
8.500 euro per il laboratorio teatrale «Il mio corpo mi appartiene»;
4.340 euro per il riordino di tariffe di mensa;
5.000 euro per l’opuscolo «Animali in cornice»;
4.890 euro ad un addetto all’anagrafe canina;
20.000 euro per il censimento del verde;
7.250 euro per un contratto a progetto per il censimento di strutture pubbliche e private;
750 euro agli enti locali per la pace;
600 euro per la marcia della pace;
850 euro per la Palestina;
3.000 euro per chi ha paura dei conflitti;
1.550 euro per l’incontro «Conflitti, litigi»;
5.700 euro per l’incontro «Gestione conflitti a scuola»;
4.000 euro per le Associazioni partigiane;
5.000 euro per la realizzazione del video «Coming Out» sulle «differenze»;
10.000 euro per la delegazione giapponese in visita alla città;
2.800 euro per la staffetta ciclopedistica nel tour della Repubblica del Sud Africa;
2.816,40 euro per biglietti da visita ai consiglieri comunali;
7.837,20 euro per utenze radiomobili;
150.000 euro (300 milioni di vecchie lire) come contributo da parte della regione per la realizzazione di una discarica abusiva;
2.375.701,74 euro l’anno (4 miliardi e mezzo di vecchie lire) per spese della regione;
1.000.000 di euro per il progetto Equal Workmusic;
1.164.189 euro dal Governo attraverso il Ministro Urbani (2005);
4.425.000 euro per incarichi esterni del sindaco DS Vidmer Mercatali di cui:
a) 2.324.889,36 euro per consulenze e progettazioni (113 provvedimenti, 152 contratti);
b) 801.412,21 euro per divisioni di lavori e riconsegna del lavoro (30 provvedimenti e 30 contratti);
c) 629.793,09 euro per contratti di collaborazioni coordinate e continuative (38 provvedimenti e 49 contratti);
d) 556.404,24 euro per incarichi di docenza e formazione (56 provvedimenti e 153 contratti);
e) 113.326,44 euro per collaudi (20 provvedimenti e 27 contratti);
f) 25.522 euro (50 milioni di vecchie lire) per spese di servizio di gestione, controllo edilizio e sportello unico;
g) 36.646 euro per la consulenza del museo ornitologico;
33.000.000 euro (66 miliardi di vecchie lire) – preventivo – per la costruzione di una terza torre per trasferire tutti gli uffici della regione;
76.000.000 euro (140 miliardi di vecchie lire) – ipotesi finale – per la realizzazione della torre;
1.057.000 euro (due miliardi di vecchie lire) per l’assunzione di cinque collaboratori esterni; tra questi: il portavoce di Cofferati nella CGIL Massimo Gibelli, che diventa «specialista comunicazione pubblica junior», con stipendio annuo, fra annessi e connessi, di 121.910,42 euro (240 milioni di vecchie lire);
28.918,53 euro l’anno, per cinque anni, per Paola Costanza Frontera, giovanissima giornalista assunta da Cofferati come specialista di comunicazione pubblica;
16.000 euro per la previsione o la struttura database «sentieri», per la definizione e per l’attuazione di procedure di aggiornamento;
10.000 euro per rilievi di campagna per l’aggiornamento del database «sentieri»;
26.000 euro per supporto al processo di formazione della carta geografica unica regionale.

Anche in riferimento alla regione Friuli Venezia Giulia non mancano i casi di spese «pazze». Ad esempio la regione ha un ufficio stampa che costa in media 3.000.000 di euro l’anno (circa 6 miliardi di vecchie lire);
135.000 euro per Fabio De Visentini ideatore dei manifesti della campagna elettorale;
135.000 euro per Angelo Baiguera portavoce ed ex campione di pallacanestro;
215.000 euro: il record degli stipendi spetta ad Andrea Viero neo direttore generale, figura voluta ex novo dal governatore;
4.442.000 euro per la stampa del dizionario friulano e la tutela della lingua e della cultura friulane;
9.627.942 euro per l’identità linguistica e culturale dei corregionali residenti all’estero;
1.970.000 euro (circa 4 miliardi di vecchie lire) per liquidare quattordici direttori generali che avevano un contratto triennale e assumere altrettante persone dall’esterno;
2.893.000 euro per «Campagna Media» (4.000 euro per una foto di un bagnino con alle spalle il mare; 7.000 euro per una foto da abbinare allo slogan «Montagna estiva. Enogastronomia»);
40.248 euro per due scatti a colori (fotografo di Milano);
1.624.924,22 euro per lo stand di 3 giorni al BIT di Milano;
5.000.000 di euro per contributi a favore della lingua friulana;
da 145.000 a 170.000 euro per la Cineteca del Friuli;
da 330.000 a 365.000 euro per le giornate del cinema muto;
da 97.000 a 250.000 euro per la cooperativa Bonaventura;
da 70.000 a 80.000 euro per gli istituti regionali di studi Livio Saranz;
da 210.000 a 50.000 euro per l’Ente manifestazioni Città di Gorizia;
da 100.000 a 114.000 euro per l’Istituto regionale per la storia di Liberazione del Friuli;
da 90.000 a 115.000 euro per l’Istituto friulano per la storia del movimento di Liberazione;
da 20.000 a 40.000 euro per l’Istituto provinciale per la storia del movimento di Liberazione;
da 100.000 a 110.000 euro per l’Associazione nazionale partigiani d’Italia;
da 25.000 a 35.000 euro per l’Associazione partigiani di Osoppo;
15.000 euro per i Volontari per la libertà di Trieste;
15.000 euro per la Storia patria per il Friuli;
15.000 euro per la Storia patria per la Venezia Giulia;
35.000 euro per l’Istituto Gramsci;
22.789,39 euro per gli agricoltori del Carso per un programma agricolo organizzato in Albania;
220.000 euro l’anno (in precedenza erano 60.000) per Federico Marescotti nuovo manager della Friulia Holding;
12.000 euro per consiglieri di amministrazione della Holding;
400 euro per gettone di presenza dei consiglieri della Holding;
1.300.000 euro per consulenze;
15.000 euro per ricerche;
30.000 euro per l’Osservatorio elettorale;
100.000 euro per la promozione della raccolta differenziata per indumenti;
150.000 euro per la Fondazione internazionale Trieste per il Progresso e la libertà della scienza;
50.000 euro per l’Associazione accademie mediche;
2.265.000 euro per l’azienda speciale di Villa Manin;
30.000 euro per l’educazione alimentare;
2.583.000 euro per la cooperazione dello sviluppo del parternariato internazionale;
10.000.000 di euro per il turismo, mentre le prenotazioni sono diminuite del 20 per cento;
24.000.000 di euro (circa 50 miliardi di vecchie lire) per un megapiano di promozione turistica e per il quale è stata scelta l’Agenzia EIDOS di Milano;
100.000 euro per consulenze di polizia idraulica;
5.000 euro per «Voci del ghetto»;
15.000 euro per Danzerini di Lucinico;
39.000 euro per Euritmica, associazione culturale;
30.000 euro sempre per Euritmica ma sotto una voce diversa;
14.000 euro per il Centro astronomico di Farra;
5.000 euro per il Centro egittologico Claudia Dolzani.

In riferimento alla regione Lazio le spese inutili sono davvero tante:
270 mila euro l’anno, 50 mila in più del precedente, per l’ingaggio record per Umberto Malaguti, direttore generale del Policlinico Umberto I di Roma;
58.300 euro annui per Runci Daniela;
58.300 euro annui per Lomastro Mariangela;
82.353 euro annui per Chierichini Patrizia;
47.000 euro per Chinni Annalisa, responsabile dell’attività relativa alla privacy;
60.000 euro per Skate Business Parner supporto privacy;
81.500 euro per D’Innocenzo Marinella, direttore delle politiche del personale;
300.000 euro (600 milioni di vecchie lire) per il garante del servizio idrico integrato;
17.500 euro per i componenti della segreteria tecnica della commissione per il controllo dei provvedimenti dei direttori generali delle aziende sanitarie locali;
50.000 euro per gli organi consultivi della commissione trasporti;
28.000 euro per la commissione preposta all’aggiornamento del prontuario terapeutico regionale;
22.000 euro per la cabina di regia dello sviluppo del litorale laziale;
200.000 euro (400 milioni di vecchie lire) per la commissione consiliare;
300.000 euro (600 milioni di vecchie lire) per i dirigenti «epurati» da Marrazzo;
230.000 euro l’anno (450 milioni di vecchie lire) per Gesualdi Francesco, segretario generale;
230.000 euro l’anno (450 milioni di vecchie lire) per Mazzella Pierluigi, Capo di Gabinetto;
223.000 euro l’anno (440 milioni di vecchie lire) per Svidercoschi Michele, Vice Capo di Gabinetto;
223.000 euro l’anno (440 milioni di vecchie lire) per Coscia Maria, direttore dei rapporti istituzionali;
150.000 euro l’anno (300 milioni di vecchie lire) per Cristaldi Sandro, capo ufficio stampa;
105.000 euro (200 milioni di vecchie lire) per Natoli Silvio, già responsabile delle politiche sanitarie DS per dirigere il compartimento tutela della salute;
110.000 euro (200 milioni di vecchie lire) per Pucci Maurizio, già dirigente dell’AMA per dirigere i progetti speciali e i grandi eventi;
110.000 euro (200 milioni di vecchie lire circa) per Giuseppe Nino Menna, direttore del personale;
105.000 euro (200 milioni di vecchie lire circa) per Boncoraglio Vincenzo, enti locali e sicurezza;
81.000 euro (160 milioni di vecchie lire) per Mazzitelli Carmen, coordinamento segretariato;
gli stipendi dei nuovi assunti da Marrazzo oscillano tra gli 80.000 e i 200.000 euro (160/400 milioni di vecchie lire) l’anno;
131 consulenti, nel 2003, per 4,7 milioni di euro (circa 10 miliardi di vecchie lire);
40.000 euro per Nicolucci Fabio responsabile esteri DS Roma per le politiche per la pace;
144.607,94 euro per Barrera Pietro, direttore generale;
72.000 euro per Costanzo Maurizio, per periodiche consultazioni;
Moffa aveva speso nel 2002 solo, si fa per dire, 1,5 milioni di euro, Gasbarra, nel 2004, ne ha spesi 9,5, ovvero circa 20 miliardi di vecchie lire;
27.709 euro per Assogna Giovanni, addetto stampa. Finisce l’incarico e ottiene 40.000 euro per la promozione delle attività e dello sviluppo locale;
40.000 euro, oltre ai rimborsi spese, per Nicolucci Fabio, per relazioni internazionali e politiche per la pace;
15.000 euro, nel 2004, per La Spina della Cimarra Andrea, consulente del cerimoniale; 25.000 euro, nel 2005 (dopo un anno impara il mestiere e gli aumentano lo stipendio);
35.000 euro per Gentili Ugo per lo studio di un sistema di asili nido per dipendenti della provincia;
12.340 euro per il progetto «Ambulanza per Cuba» e il convegno «Cuba la solidarietà possibile» e la concessione della sala delle bandiere della provincia;
25.000 euro (delibera giunta 14 luglio 2004 n. 578/29), per la concessione di un contributo per il circolo degli artisti e per la Festa della creatività studentesca;
6.000 euro allo spettacolo «Formicando all’improvviso», delibera 23 giugno 2004;
60.000 euro (120 milioni di vecchie lire) al municipio di Cuba per la ricostruzione e il condizionamento della casa cultura Joseito Fernandez;
420.000 euro per il noleggio di auto blu;
20.910.000 euro (40 miliardi di vecchie lire) per collaboratori esterni a Roma voluti da Veltroni per i primi sei mesi del 2003;
6.682,474 euro (12 miliardi di vecchie lire) per staff del sindaco Veltroni;
50.000 euro (100 milioni di vecchie lire) per consulenza attività ricettive e fascino nella capitale;
Veltroni e gli stipendi d’oro:
82.300 euro per Ghio Francesco Riccardo;
103.940 euro per Gizzi Franca;
38.200 euro per Lo Bianco Luca;
22.300 euro per Eccher Danilo;
67.540 euro per Odevaine Luca e Rosi Bernardini Giuseppe;
95.325 euro per La Rocca Eugenio;
138.057 euro per Lenzini Riccardo;
86.750 euro per Lucidi Claudio;
83.250 euro per Martinetti Angelo;
110.095 euro per Codispoti Salvatore;
36.363 euro per Cozzi Stefano;
40.240 euro per Cossetto Sandro;
un buco da 3 miliardi di euro per eredi, parenti, prestanome, nomi noti per uffici, case, sedi di partito, uffici legali a prezzi politici;
«Quinzi e Gabrieli» alle Coppelle, ad esempio, dove un gamberone bollito costa un occhio della testa, paga 449 euro al mese di affitto;
425 euro al mese, è quanto «entra» al comune di Roma per l’affitto degli impianti sportivi del «Gran Paradiso» con piscina da 23 metri;
120.000 euro (240 milioni di vecchie lire) per un dibattito sul lido romano per eccellenza «Lido di Roma 2015» di Ostia;
350.000 euro (700 milioni di vecchie lire) per un piano regolatore per l’infanzia mai messo in atto;
60 milioni di euro (120 miliardi di vecchie lire), dal 2002 al 2005, per mettere quattromila punti luce nelle zone periferiche della capitale;
15 milioni di euro l’anno, sarebbe a dire 3.750 euro a lampione;
21.000.000 di euro (40 miliardi di vecchie lire) per 12 tram acquistati dall’Astom nel 1999. I tram non hanno quasi mai circolato e tenerli fermi nei depositi della stessa Astom è costato 450 mila euro (900 milioni di vecchie lire);
23.940 euro Società Dafne per il progetto Archeo-Nomadi;
21.540 euro Società «Nessun luogo è lontano» per il progetto Archeo-Nomadi;
25.000 euro (pari a circa 50 milioni di vecchie lire) per l’assunzione, da parte di Veltroni, di un esperto di creme abbronzanti;
5.940.065,84 euro (12 miliardi di vecchie lire) per l’appalto iniziale dell’Ara Pacis;
15.808.675,63 euro (30 miliardi di vecchie lire) costo attuale;
35 milioni di euro (70 miliardi di vecchie lire) parcheggio alla fermata metropolitana di Cornelia;
4 milioni di euro (8 miliardi di vecchie lire) sono la spesa prevista per la cittadella No Global;
5 milioni di euro (10 miliardi di vecchie lire) due manifestazioni dedicate dal comune di Roma all’Africa: «We are the future» e «RomAfrica»;
1.500.000 euro (3 miliardi di vecchie lire) per il concerto di Sting;
500.000 euro (1 miliardo di vecchie lire) per Simon e Garfunkel;
60.000 euro l’anno, altri 120 milioni di vecchie lire per l’ingaggio di ciascuno dei tre esperti esterni alla ASL RMC.

Ora passiamo all’esame della regione Liguria:
110 milioni di vecchie lire l’anno per un ufficio di 40 metri quadri a Bruxelles;
100 mila euro di consulenze a Genova per non risolvere il traffico degli autobus;
400 mila euro per eventi e manifestazioni culturali;
8 milioni di euro l’anno (16 miliardi di vecchie lire) per spese correnti;
30 mila euro per i cani randagi di Genova che vanno in villeggiatura tutto l’anno a spese dei cittadini;
1 milione e 500 mila euro (3 miliardi di vecchie lire) per il nuovo canile cittadino;
343 mila euro (700 milioni di vecchie lire) per un assessorato per i seguaci di Bertinotti e uno per quelli di Cossutta.

Ma gli sprechi del nostro Paese non finiscono qui!
Passiamo all’esame della regione Lombardia, dove le consulenze ed i soldi spesi per le stesse raggiungono cifre da capogiro:
7 milioni di euro in consulenze;
1 miliardo di euro (2.000 miliardi di vecchie lire) speso da Penati in 12 mesi:
4.000 euro a biglietto per il viaggio di assessori a Porto Alegre in business class;
80.000 euro per il consulente per l’immagine Barbara Vitti;
80.000 euro per Nicola Colonna per la direzione artistica Idroscalo;
50.000 euro per l’architetto Massimo Cicognini, per interventi all’Idroscalo;
238 milioni di euro (480 miliardi di vecchie lire) spese dall’ex segretario provinciale dei DS, presidente della provincia di Milano, per acquistare il 15 per cento della società autostradale dal gruppo Gavio;

la città di Brescia spende:
550 euro per un porta rifiuti;
846 euro per un lampione;
6.800 euro per una pensilina bus;
380 euro per un sedile sgabello di ghisa e pietra;
700 milioni di euro preventivati per la metropolitana;
6.000 euro al mese per Bruni Roberto, sindaco di Bergamo;
6.900 euro al mese per il portavoce Crivelli Paolo;
102.000.000 di euro (200 milioni di vecchie lire) al secondo portavoce.

Per quanto riguarda la regione Marche, anche qui possiamo riportare alcuni casi di sprechi, ma fortunatamente si tratta di un numero molto ridotto rispetto al resto del Paese:
1.500.000 euro (3 miliardi di vecchie lire) per master e corsi di specializzazione post laurea organizzati per le Università di Urbino e di Macerata; per locali e assessorati.

Anche in riferimento alla regione Molise ho soltanto qualche caso da riportare:
2.000.000 di euro l’anno (4 miliardi di vecchie lire) per l’affitto di locali e assessorati;
6.000 euro mensili (12 milioni di vecchie lire) per l’ufficio di Bruxelles;
48.700 euro (circa 100 milioni di vecchie lire), nel 2004, per 70 giorni di lavoro al superconsulente del mondo del lavoro;
35.000 euro (70 milioni di vecchie lire) per l’esperto di pesci e di foreste;
21.000 euro (42 milioni di vecchie lire) per consulenza progetto pro Argentina.

Ora passiamo alla regione Piemonte e alle spese folli per le consulenze:
2 miliardi di vecchie lire, nel 2005, per tre mesi di consulenze;
850 mila euro spesi, sempre nei primi tre mesi del 2005, dall’ex presidente Ghigo, che aveva stanziato 2 milioni e mezzo di euro per la stessa voce;
35.000 euro per la strategia della montagna;
60.000 euro per aiutare in economia il presidente della giunta, oltre i 15 mila euro mensili per stipendi di ogni suo assessore, questa era la media;
600 mila euro (1 miliardo e 200 milioni di vecchie lire) per la costruzione di un ponte «Tibetano» sul Po;
175 mila euro per il Progetto «N.r.d.s. – Non rifiutarti di scegliere»;
350 mila euro (700 milioni di vecchie lire) sia pure provenienti da finanziamenti dell’Unione europea;
150 mila euro l’anno per consigli in politica estera e sui progetti per il Brasile al sindaco da parte dall’ex senatore DS Migone;
3.600 miliardi di vecchie lire per le Olimpiadi di Torino 2006;
90 mila euro l’anno per la delibera del 2002 su «Affidamento di incarico professionale per l’individuazione delle linee strategiche di politica internazionale per gli anni 2002-2006»;
36 mila euro per uno studio di massima per l’integrazione della segnaletica interna del nuovo palazzo di giustizia;
56 mila euro, delibera 29 ottobre 2003, per l’ingaggio del cantautore Edoardo Bennato al Parco Colonnetti;
160 mila euro, pari a 320 milioni di vecchie lire, delibera del 2005, per il progetto dell’assessorato per i servizi sociali «Ritorno al futuro» per restituire ragazzi minorenni immigrati ai loro Paesi d’origine e alle loro famiglie con un incentivo economico.

Ora passiamo alla regione Sardegna. Anche qui le consulenze e gli stipendi viaggiano a quote elevatissime:
le cifre, per i 97 consiglieri regionali, vanno dai 18.500 euro ai 24.500 euro;
200.000 euro (400 milioni di vecchie lire), per due consulenze del 1996 per il programma comunitario «Life natura»;
1.150.000 euro (2 miliardi e trecento milioni di vecchie lire), del 1997, ad un ente per uno studio sul parco geominerario dell’isola;
500.000 euro (un miliardo di vecchie lire) ad altro ente per studiare il riutilizzo o lo smaltimento dei fanghi rossi;
130 mila euro (260 milioni di vecchie lire), del 1995, per immaginare la metropolitana leggera Sassari-rete urbana con collegamento all’aeroporto di Alghero;
quasi 1 milione di euro (2 miliardi di vecchie lire) per la riforma delle autonomie locali, nel 1997, per un progetto di consulenza e formazione;
50 mila euro per la tutela e il monitoraggio dei cinghiali affidati alle associazioni di cacciatori;
217.363 euro (circa 420 milioni di vecchie lire) per la consulenza per il supporto tecnico di un piano di disinquinamento del Sulcis Iglesiente.

Veniamo alla regione Sicilia e alle sue spese:
è previsto che i contributi ai gruppi parlamentari diminuiscano con il crescere del numero dei deputati iscritti. Così ogni partito costituisce più gruppi;
774.000 euro (1 miliardo e quattrocento milioni di vecchie lire) di affitto annuo per mega-uffici, a Bruxelles;
la regione invia 120.000 buste paga e ha un «buco» di 1,4 miliardi di euro;
750 milioni di euro (1.400 miliardi di vecchie lire) è il deficit della sanità;
stipendi tra i 1.400 e i 6.000 euro mensili per gli assessori di Gabinetto;
5 mila euro mensili per i consiglieri di quartiere.

Per quanto riguarda la regione Toscana, di consulenze ve ne sono veramente troppe:
42 mila euro (80 milioni di vecchie lire) per pubblicazioni sul «pendolarismo ferroviario»;
su 1.700 provvedimenti regionali ben 178 consulenze esterne sono risultate anomale;
nel 2002, sono state contestate 46 consulenze, tra le quali: «corsi di guida per fuoristrada del servizio antincendi», 79 mila euro;
nel 2004 sono state contestate 39 consulenze, tra le quali: «strategia della comunicazione del piano regionale della mobilità e della logistica», 118 mila euro, «la soddisfazione delle utenti del percorso materno infantile», 6 mila euro, «forme di aggregazione delle aziende operanti nel campo dei servizi pubblici», 49 mila euro;
145 mila euro per consulenze di indagine e schedatura del paesaggio;
6 milioni di euro (12 miliardi di vecchie lire) l’anno per le consulenze facili, compresa quella per un assessore ombra per questioni europee da 80 mila euro al mese;
58 mila euro per studiare soluzioni per l’infanzia;
70 mila euro per tre giorni a Montecarlo per promuovere l’isola d’Elba;
11 mila euro per il referendum sulla fusione territoriale di tre paesi limitrofi al comune montano di Arcidosso;
63.129 euro (120 milioni di vecchie lire) più rimborso spese pari a 17 mila euro per le delibere per la pace;
12.600 euro per censire, a Firenze, le rastrelliere per le biciclette in città;
24 milioni di euro (48 miliardi di vecchie lire) spesi, nel 2003, per le consulenze;
300 mila euro (circa 600 milioni di vecchie lire) per il piano energetico che al momento, con due diverse «analisi» esterne, è costato la somma di cui sopra in studi;
3.800 euro spesi per vedere da vicino la convention di Kerry;
15 mila euro, più spese, per far vivere, allenare ed ospitare un pugile palestinese, con la sua famiglia, Monir Abu Kreshek, in vista delle Olimpiadi di Atene. Peccato che si sia rotto un dito e non abbia potuto più partecipare alle selezioni ufficiali per Atene;
migliaia di euro per le consulenze sulla sanità;
somme da capogiro per curare l’immagine della Toscana; la stilista Chiara Boni ha percepito 75 mila euro sempre per l’immagine;
554 mila euro (oltre 1 miliardo di vecchie lire) per una campagna sulle pagine del prestigioso «Il Sole-24 Ore»;
2 milioni 685 mila euro la somma spesa dalla regione per i cittadini toscani.

Ora passiamo all’esame degli sprechi della regione Trentino-Alto Adige:
341 milioni di euro (quasi 700 miliardi di vecchie lire) spesi, così come emerge dal bilancio del 2004, per le riforme fatte negli anni;
3.600 euro per un consulente esperto da Berlino che venisse a fare lezione a potenziali consulenti;
184 mila euro, nel 2000, per controllare le parcelle dei consulenti da parte di un perito;
361 mila euro (700 milioni di vecchie lire), delibera per il coordinamento dell’arredamento di Castel Trauttmansdorff;
96 mila euro, delibera per l’arredamento dell’università di Bolzano;
308 mila euro, delibera per lavori e arredamento della scuola provinciale di Silandro;
102 mila euro (200 milioni di vecchie lire) è quanto spende la provincia di Trento, ogni giorno, in consulenze;
37,4 milioni di euro (circa 70 miliardi di vecchie lire) nel 2003, per l’elenco degli incarichi che occupava 167 pagine per 1.500 voci diverse;
24 mila euro per la consulenza per la realizzazione di un filmato sugli uccelli acquatici;
34 mila euro per una consulenza all’ex Ministro Tiziano Treu in materia di collaborazioni coordinate e continuative;
30 mila euro per una consulenza alla Doxa di Milano per un’indagine demoscopica sulle preoccupazioni per la presenza dell’orso in Trentino;
2 milioni e 273 mila euro spesi in contributi ai mass media;
100 mila euro (200 milioni di vecchie lire) per il finanziamento della scuola materna «Carli» per collaborazioni giornalistiche;
300 mila euro per una testata giornalistica di San Paulo (Brasile) e tre singoli giornalisti;
1,2 milioni di euro per l’integrazione europea o per la solidarietà con Stati colpiti da eventi calamitosi;
20.451,96 euro per radio Dolomiti Trento, delibera 17 febbraio 2003;
62.880 euro, delibera emittente Gdf Trento;
79.866 euro, delibere e mittente Rttr;
190.572 euro (370 milioni di vecchie lire), delibera del 2004: sostegno finanziario al centro scolastico ungherese per la minoranza tedesca di Baja;
21.558.000 euro per presidente, consiglieri e gruppi;
50 milioni di euro (100 miliardi di vecchie lire) per stipendiare dipendenti e impiegati della regione;
780 mila euro (un miliardo e seicento milioni di vecchie lire) è la somma che la regione spende per il lavoro dei giudici di pace;
51 milioni di euro per il fondo di previdenza e assicurazioni sociali.

Ed in ultimo veniamo alla regione Veneto:
5,7 milioni di euro (quasi 6 miliardi di vecchie lire) di affitto annuali per le varie sedi regionali;
132 mila euro l’anno di affitto per le sedi per le pubbliche relazioni di Belluno;
324 mila euro l’anno di affitto per le sedi per le pubbliche relazioni di Treviso;
246 mila euro l’anno di affitto per le sedi per le pubbliche relazioni di Verona;
107 mila euro l’anno di affitto per le sedi per le pubbliche relazioni di Roma;
700 mila euro per iniziative regionali per la fauna selvatica;
221 mila euro (440 milioni di vecchie lire), delibera 23 luglio 2004, per osservazioni di volatili;
oltre un miliardo di vecchie lire per la segnaletica ad Abano Terme;
circa 87 milioni di euro (160 miliardi di vecchie lire) che lo Stato elargisce per il cinema italiano;
4 milioni e mezzo di euro (9 miliardi di vecchie lire) per l’ex cinema Rossini a due passi dal ponte di Rialto;
170 mila euro l’anno per la comunicazione esterna del comune di Venezia;
8 milioni di euro (16 miliardi di vecchie lire) le consulenze esterne dell’ex sindaco Paolo Costa;
750 mila euro (un miliardo e mezzo di vecchie lire) per il percorso magnetico per non vedenti a Padova;
915 mila euro (2 miliardi di vecchie lire) è la somma che Verona spese a favore dell’inserimento dei Rom nella società utilizzando gli interventi dell’istituto Don Calabria e della comunità dei giovani.

Con questa ultima regione termina il mio excursus su alcuni dei tanti casi di sprechi che caratterizzano il nostro amato Paese.
Gli esempi di spreco degli enti locali, messi in evidenza dalla stampa (Libero, Il Giornale, eccetera), denotano un costume di lassismo economico ed una sicura alterazione della «legge Bassanini», cosa quanto meno assurda rispetto alla necessità di buon governo.
Gli esempi si sprecano: da regioni che hanno un consigliere di amministrazione o un direttore generale ogni 500 abitanti, ad enti locali che pagano consulenti con stipendi nettamente superiori a quelli del sindaco che li nomina, da presidenti di regione che elargiscono consulenze ed incarichi per migliaia di miliardi di vecchie lire, a presidenti di provincia che elargiscono centinaia di milioni di vecchie lire per analizzare il proprio operato!
Pertanto, senza delegittimare qualcuno, è necessario capire: a) come sia nato il problema; b) come sia degenerato; c) quali siano stati i danni economici per la società; d) come risolvere il problema.
Questo è il motivo della richiesta della istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta, anche perché nessun consigliere di qualsiasi ente locale, vista la farraginosità del modo di archiviare e catalogare gli atti, di codesti sprechi sarebbe in grado di evidenziare tutti quelli del proprio ente. Di qui la necessità di una Commissione parlamentare di inchiesta che abbia gli stessi poteri, per la ricerca degli atti, della magistratura.

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