Archive for the ‘Generale’ Category

Rai : i numeri dei dipendenti

venerdì, Maggio 16th, 2008

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Rai, “ecco l’orgia del potere”

Inchiesta del settimanale l’Espresso

Centoquattordici parrucchieri, 67 addetti ai camerini, 66 arredatori, 61 falegnami, 34 consulenti musicali, 36 scenografi, un’orchestra leggera di 16 elementi che non viene utilizzata da anni. Numeri “pesanti” quelli che l’Espresso pubblica in un ampio servizio dedicato alla Rai, un servizio su quella che viene chiamata “l’orgia del potere”. Nell’inchiesta emerge una “radiografia della scandalosa gestione della televisione pubblica”.

Una tv di Stato con un esercito di 13.248 dipendenti e che conta anche oltre 43mila contratti di collaborazione. Numeri che vengono dall’interno della Rai, perché – a quanto si sa – riportati nero su bianco in un corposo documento dal titolo “Situazione dell’organico del Gruppo Rai” messo a punto dal cosiddetto Comitato istruttorio per l’Amministrazione, emanazione diretta dell’attuale Cda Rai e composto in formazione bipartisan da Sandro Curzi, Marco Staderini, Nino Rizzo Nervo e Giuliano Urbani.

Comitato da cui arriva anche la raccomandazione di verificare “la capacità dei capi” di gestire risorse umane e processi produttivi. Raccomandazione anch’essa pesante. Chi e perché abbia passato, e proprio ora, al settimanale il documento non è dato saperlo. Certo è prevedibile l’ennesima ondata di commenti e reazioni.

Quei numeri iniziali sono – dice l’Espresso – esempi limite del mare magnum della popolazione Rai, fatta di 9.889 contratti a tempo indeterminato per la capogruppo (11.250 in totale) e di 1.998 contratti a tempo determinato per produzione e gestione. Un totale di 13.248, “quanto gli abitanti di Lavagna; il doppio di quelli di Asolo; la metà di quelli di Enna”, scrive il settimanale, parlando di “radiografia aritmetica della stratificazione elefantiaca della televisione di Stato, gravata da anni di blocchi, clientelismi, raccomandazioni. Un minuzioso elenco che snida figure antropologiche-spot, presenti, non si sa perché, soltanto in alcune sedi”.

E gli esempi arrivano: un geometra, ma solo a Firenze; cinque annunciatori tra Bolzano, che ne ha tre, e Trieste, che ne ha due. Poi arrivano i numeri relativi agli addetti ai piani alti di viale Mazzini: in 28 alla segreteria del Cda d’amministrazione, in 49 alla Direzione generale (compresi i distaccati verso società del gruppo), in 397 ai Servizi generali, in 114 alla Pianificazione controllo, in 142 all’Amministrazione e 133 all’Amministrazione e Abbonamenti, in 679 alle Riprese pesanti, in 252 alle Risorse umane con 21 dirigenti di fascia alta.

Lo studio del Comitato istruttorio per l’Amministrazione non fa sconti: “Abnorme il numero delle strutture a diretto riporto dal vertice. Duplicazioni di attività. Onerosa rete di controllo formale sulla cui efficacia è legittimo nutrire più di un dubbio. Eccessiva polverizzazione delle testate giornalistiche che non ha confronto con gli altri servizi pubblici europei”.

L’organico è fatto poi anche di giornalisti: tra contratti a tempo indeterminato e determinato sono 1.771 (di cui 54 vice direttori, quasi cinque per ognuna delle 11 testate). Quindi 931 programmisti-registi, 76 aiuti registi, 476 assistenti ai programmi. La somma dei dipendenti di Rai Way, gestore degli impianti tv e radio (nata nel 2000, ha 648 addetti) e Sipra, la concessionaria di pubblicità, arriva a 1.405 persone. Il documento muove obiezioni anche al numero di squadre di riprese: 22, dislocate nel territorio, non ha pari in nessun broadcaster pubblico o privato in Europa.

Quanto alla radio, tra programmi, Gr e Gr Parlamento si tocca quota 754 persone. Di Raitalia, ex Rai International, diretta da Piero Badaloni è detto che ha 39 giornalisti assunti (e quasi altrettanti a tempo determinato), di cui 22 sono “graduati” e cinque hanno qualifica e stipendio di vice direttori. La rete nell’insieme conta 152 persone, quanto RaiDue (153) e poco meno di RaiTre (166), scrive L’Espresso. “Un numero sorprendente visto che RaiUno, l’ammiraglia di viale Mazzini, ne ha 206”.

E Rai News 24 diretta da Corradino Mineo ha un organico di 122 persone, di cui 94 giornalisti: “solo dieci in meno di quelli del Tg5 di Mediaset”, dice ancora il settimanale. Che aggiunge: “Il canale satellitare allnews rappresenta una risorsa nevralgica, anche per il futuro digitale. Ma lo share non brilla e nella sfida con l’aggressivo Tg24 di Sky (39 edizioni di telegiornali giornalieri che L’Espresso dice essere seguitissimi, 141 giornalisti), in progressivo boom di ascolti, arranca.

Anche nel paragone con gli altri tg, dove la stratificazione di personale è già degna di nota, come il Tg3 (104 giornalisti, in tutto 140 persone) o il Tg2 (126 giornalisti su 167 addetti), la squadra di Mineo appare più che consistente”. E persino “il Confronto dei confronti”, cioè quello con il Tg1, testata diretta da Gianni Riotta, “la dice lunga”, perché il Tg1 conta 136 giornalisti (su un totale di 180 persone). Cioè “solo 40 in più di Rai news”. E non manca Televideo, diretto da Antonio Bagnardi: 96 persone a disposizione, di cui 49 giornalisti. Oppure Rai Parlamento, cui L’Espresso assegna una virtuale “palma di platino per la più alta densità di graduati”.

E poi i dati della Tgr diretta da Angela Buttiglione: 851 persone di cui 689 giornalisti. E il Coordinamento delle sedi regionali (che non si occupa dei centri di produzione sparsi per il Paese) conta 656 dipendenti. E’ vero che la Rai è obbligata a dare voce alle 21 regioni, come notano a viale Mazzini, ma – dice il settimanale – “1.507 addetti rappresentano un numero più che pulp”.

C’è poi il capitolo cause di lavoro: mille quelle in corso, 100mila euro il costo medio di ognuna, 150 circa l’anno quelle in cui la Rai viene sconfitta (15 milioni di euro circa tra avvocati e risarcimenti). Motivi? Soprattutto il reintegro delle funzioni e i riconoscimenti del lavoro precario, “vero motore propulsivo e produttivo dell’azienda che deve a questa forza buona parte della messa in onda dei programmi”. Eppure la Direzione produzione Rai conta 3851 persone. E qui scatta il confronto con il numero di dipendenti del Gruppo Mediaset, che arriva a 4635 unità, di cui 4506 a tempo indeterminato.

Ma nonostante la mole del personale (che, secondo le previsioni, entro il 2009, è destinato ad aumentare di altre 1732 unità, a meno di nuove soluzioni gestionali e sindacali), il 22% delle produzioni Rai è affidato all’esterno. Di qui le conclusioni degli analisi, ovvero insistono nella necessità di una pianificazione strategica con regole aziendali rigide “che impongano alle direzioni editoriali – scrivono, e L’Espresso riporta – di saturare prioritariamente le risorse interne. E di verificare, vista la significativa dimensione d’organico, con una doverosa, attenta ricognizione, la loro affidabilità professionale e la capacità dei ‘capi’, a ogni livello di responsabilità, di governare uomini e processi produttivi”.

Sospende la terapia insulinica : muore a soli 16 anni

martedì, Maggio 13th, 2008

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Terapia sospesa, muore 16enne

Firenze, vitamine invece dell’insulina

E’ morta la ragazza toscana di 16 anni arrivata lunedì pomeriggio all’ospedale pediatrico Meyer. L’adolescente era in coma dopo la sospensione della terapia a base di insulina che era stata consigliata ai suoi genitori da una donna, che non eserciterebbe la professione medica. Al posto dell’insulina erano state praticate dosi massicce di vitamine. La procura di Firenze ha disposto accertamenti.

La 16enne era affetta da diabete mellitico di tipo I. E’ arrivata nella struttura in condizioni disperate per aver seguito i consigli della donna che le ha fatto sospendere la terapia insulinica prescritta proprio al Meyer e che stava avendo avuto ottimi risultati.

E’ quanto rende noto lo stesso Meyer che ha denunciato il caso alla procura della Repubblica. “A determinare il suo gravissimo quadro clinico – dicono dall’ospedale in una nota – è stata la sospensione, dal primo maggio, della terapia insulinica. La terapia era stata prescritta dal servizio di diabetologia del Meyer dove la ragazza era in cura con ottimi risultati terapeutici. La sospensione della terapia sostituita da un’altissima somministrazione di vitamine, non previsto da alcun protocollo ufficiale, come è stato riscontrato dagli specialisti del Meyer”.

Si muove la procura di Firenze
La procura di Firenze ha disposto accertamenti preliminari. Gli accertamenti sono stati disposti dal pm d’urgenza Alessandro Crini e sono stati affidati alla squadra mobile di Firenze.

Obesi e non obesi, importante l’attività fisica

domenica, Maggio 11th, 2008

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Attività fisica e sanità pubblica, ovvero come l’incentivazione della prima possa far risparmiare un bel po’ di quattrini alla seconda. In termini preventivi, quindi, per mantenere uno stato di salute ottimale ed evitare che alcune patologie si manifestino, ma anche per rallentarne la progressione e, in alcuni casi, per ottenere risultati migliori in abbinamento ad altre terapie. L’attività fisica, quindi, come elemento di prevenzione primaria. È uno degli spunti più interessanti del secondo congresso internazionale su “Physical Activity and Public Health”, che si è svolto di recente ad Amsterdam.

Scienziati e medici da tutto il mondo (e nessuno dall’Italia) si sono confrontati per tre giorni nella sede dell’università VU, sponsor tra gli altri la Coca Cola Company, presentando anche i dati su alcuni progetti di intervento in scuole, ospedali, uffici. Come incentivare comportamenti salutari, evitare il sedentarismo, facilitare la perdita di peso in quelli che sono già sovrappeso e obesi? Le risposte, date o tentate, sono infinite: sono stati provati reclutamenti singoli e in gruppo, per telefono, mail, con le webcam e, anche con contatti personali e piccoli gruppi all’interno dei luoghi di lavoro.

Ovviamente un obiettivo primario è stato quello di raggiungere i bambini con interventi coinvolgenti e gradevoli: è il caso del programma basato sulla danza offerto a un gruppetto di ragazzine tra 10 e 12 anni di diversi gruppi etnici e con un po’ di chili di troppo a Potchefstroom, in Sud Africa.

Ma non solo: in Scozia, per esempio, si sono indagate le abitudini di bambini e bambine a scuola, con uno studio durato cinque anni, il PASS, Physical Activity in Scottish Schoolchildren: a 11 anni il 42 per cento dei maschi e il 25 delle femmine dichiara di svolgere un’ora al giorno per 5 giorni a settimana un’attività fisica da moderata a vigorosa. La percentuale decresce con l’età e a 15 anni scende al 33 e al 16 per cento. Motivo? Troppi compiti, poco tempo libero, accesso difficile, tempo cattivo che non consente di stare all’aria aperta. Ma non solo: l’attività fisica aiuta anche i bambini con difficoltà cognitive e, secondo i dati di Kenneth Fox, dell’università di Bristol, riduce anche del 30 per cento il rischio di ammalarsi di alcune patologie mentali senili, come l’Alzheimer o la demenza, con effetti positivi paragonabili alla psicoterapia. Molto positivo l’effetto del movimento anche sugli attacchi di panico e i disordini psicotici.

Ed è provocatoria, ma neanche troppo, la teoria di Steven Blair (del dipartimento di Scienza ed Epidemiologia dell’università di South Carolina, USA): se sei normopeso ma non ti muovi e hai uno stile di vita sedentario corri un rischio cinque volte maggiore di sviluppare malattie croniche rispetto ad un obeso che fa attività fisica, seppure moderata.
“I benefici dell’attività fisica, che dovrebbe essere considerata una vera e propria terapia, valgono per tutti”, conclude Blair, “ben al di là di un calcolo basato solo ed esclusivamente sul peso”.

Cellule adipose immortali : ecco perchè è difficile perdere peso

mercoledì, Maggio 7th, 2008

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CHI da sempre ha qualche chilo di troppo e non riesce a perderlo può mettersi l’animo in pace: le cellule adipose sono immortali. O meglio: muoiono, ma subito vengono rimpiazzate da altre dello stesso tipo. Una ricerca svedese pubblicata su Nature afferma, infatti, che il numero degli adipociti, ovvero le cellule di grasso, rimane costante nell’organismo di un adulto per tutta la vita.

Le cellule che muoiono vengono subito rimpiazzate. Secondo Kirsty Spalding, del Karolinska Institute di Stoccolma, che ha studiato campioni di grasso prelevati attraverso la liposuzione sia da persone grasse che magre, il numero degli adipociti rimarrebbe lo stesso anche in adulti che sono diventati magri dopo aver perso parecchi chili. Un risultato che lei e i suoi colleghi spiegano con il fatto che il livello di obesità è stabilito sia dalla combinazione tra il numero delle cellule di grasso e la loro grandezza, sia dallo stato degli adipociti, che nel corso della vita subiscono delle modificazioni a seconda della quantità di grasso assunta con il cibo.

“Questa scoperta – spiega Claudio Taboga, medico specialista di Endocrinologia presso il dipartimento di Nutrizione clinica dell’Ospedale di Udine – accorcia le distanze tra l’obesità cosiddetta ipertrofica, cioè dovuta all’aumento del volume cellulare, e quella iperplastica, cioè dovuta all’aumento del loro numero. Secondo questa ricerca, il substrato anatomico resterebbe invariato ed è questo il motivo per cui per certe persone è così difficile dimagrire. Ogni cellula occupa uno spazio ben preciso e quando ci sono problemi di numero è difficile ottenere perdite di peso significative, ma con un trattamento ad personam ci sono possibilità di miglioramento. Non dimentichiamo – conclude – che l’obesità non è mai una condizione unitaria, la tipizzazione del paziente è fondamentale”.

Secondo il professor Mauro Magnani, ordinario di Biochimica e direttore del Centro per le Biotecnologie dell’Università di Urbino, “bisogna lavorare a livello biochimico sull’accumulo di lipidi nelle cellule e sui meccanismi che regolano il loro metabolismo. Purtroppo dell’obesità precoce non si sa quasi nulla, ma questa scoperta potrà forse aiutare la scienza anche in questo senso”.Sebbene il numero degli adipociti rimanga costante durante tutta l’età adulta, ci troviamo di fronte, spiega la professoressa Spalding, ad un processo dinamico di morte e rinascita, in cui cellule grasse “vive” rimpiazzano quelle “morte” con un tasso del 10 per cento circa l’anno. Il numero di tali cellule nel nostro corpo resterebbe quindi sempre identico, anno dopo anno, dall’adolescenza all’età adulta. Una scoperta che fa pensare che la differenza del numero di cellule di grasso tra le persone obese e magre si stabilisca durante l’infanzia e rimanga tale per tutta la vita. Sfiancanti ore di palestra, diete dimagranti, pasti saltati e creme brucia-grassi: sarebbe perciò tutto inutile, o quasi.

La ricerca suggerisce però domande interessanti: cosa determina il numero di cellule grasse nel corpo di una persona? Quando esattamente si stabilizza questo numero? C’è un modo per intervenire e ridurre questa quantità? E si potrebbe tentare di far morire queste cellule prima che altre rinascano? La comunità scientifica americana si è subito dimostrata entusiasta della scoperta, cogliendone tutte le potenzialità. “Questa notizia apre la strada a un nuovo modo di guardare all’obesità – sintetizza Lester Salans, della scuola di medicina Mount Sinai di New York, mentre secondo Jeffrey S. Flier, ricercatore della Harvard Medical School, dietro di essa c’è “tutto un sistema che aspetta solo di essere esplorato”.

La scoperta è stata fatta studiando i livelli degli isotopi radioattivi trovati all’interno delle cellule di grasso di persone che hanno vissuto durante il breve periodo della “Guerra Fredda”, quando, tra il 1955 e il 1963, sono stati fatti diversi esperimenti nucleari. La prova che gli adipociti morti verrebbero sostituiti con altri nuovi è stata fornita dall’analisi dei tessuti di persone le cui cellule grasse si erano rinnovate prima di quel periodo. Queste persone avevano assorbito radioattività solo successivamente, dimostrando come le cellule fossero state ricostituite.

Già Jules Hirsch, della Rockefeller University di New York, aveva cercato di spiegare perché per certe persone fosse così complicato perdere peso, a differenza di altre, e le sue conclusioni si erano avvicinate molto a quelle dei suoi colleghi svedesi. Ma gli studi a un certo punto si arenarono. La domanda, allora come oggi, era comunque sempre la stessa: cosa regola questo processo? E c’è qualche possibilità di intervenire?

Uomo e galantuomo

sabato, Maggio 3rd, 2008

Sarà, ma a me quell’attore che recita con il vestito scuro mi sembra di conoscerlo……

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Ma non è che sarà ?

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Bah!!

V-Day 2 : l’intervento di Beppe Grillo

sabato, Aprile 26th, 2008

“Oggi è il 25 aprile 2008. La festa della Liberazione. I nostri padri, i nostri nonni non hanno finito il lavoro. Non per colpa loro. Se noi avessimo il loro cuore e il loro coraggio non saremmo finiti così.I partigiani hanno liberato l’Italia dal nazifascismo per ritrovarsi con l’occupazione americana. L’Italia non è nella Nato, è la Nato che è nell’Italia. Ad Aviano e a Ghedi Torre ci sono novanta testate nucleari. In Europa dopo il crollo del muro di Berlino le hanno ridotte, eliminate, cancellate. In Italia sono aumentate. Siamo un bersaglio in caso di guerra atomica. L’articolo 11 della Costituzione dice che: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. E allora cosa ci fanno 113 basi logistiche degli Stati Uniti sul nostro territorio. 113 tra depositi di armi, basi navali, basi di telecomunicazioni, basi aeree, gruppi logistici per l’attivazione di bombe nucleari, basi di sommergibili, basi missilistiche, poligoni di tiro, forze aeree tattiche. Solo due regioni non sono occupate: la Val d’Aosta e l’Abruzzo perché i militari americani non capivano la lingua. Siamo un Paese a sovranità limitata. Ma non lo sa nessuno.

L’otto settembre un milione e mezzo di persone ha chiesto, ha gridato di ripulire la cloaca del Parlamento dai condannati. Ha preteso che la politica non fosse una professione, ma un servizio. Che ci fosse un massimo di due legislature. Ho portato 350.000 firme al Senato in un risciò, nelle mani di Franco Marini. Forse sono in cantina, forse le hanno buttate nella raccolta differenziata. Nessuna risposta dal Potere. Fassino e la moglie Serafini sono stati eletti per la quinta e la sesta volta. Sono la coppia più parlamentare del mondo. Faranno le nozze di diamante in Parlamento. A fine carriera ci saranno costati 12 milioni di euro. Mieli, Vespa, Scalari, Panebianco scrivono di modernità di semplificazione del quadro politico. Ma cosa cazzo dicono. I condannati, prescritti, indagati e rinviati a giudizio sono diventati 70. Testa d’Asfalto ne ha 45 e Topo Gigio ne ha 13. Voi non li avete votati. Non potevate. Non eravate informati. Questa gente non la mettereste neppure a gestire un condominio. Avete fatto una croce, come delle bestie. Senza poter scegliere un candidato. Non siamo più in una democrazia. Le elezioni erano incostituzionali. Morfeo Napolitano doveva PRIMA fare il referendum chiesto dai cittadini sulla nuova legge elettorale e POI sciogliere le Camere. Il presidente della Repubblica deve rispondere al popolo italiano non ai partiti. Ha avuto paura dei fucili di latta di Bossi e dei gazebo dello psiconano.
I condannati in via definitiva sono diminuiti da 24 a 16. Dodici sono del Popolo della libertà condizionata, il primo partito di recupero italiano. I condannati sono diminuiti solo perché sono spariti alcuni partiti. No Partiti, no condannati. I condannati in primo e secondo grado sono comunque aumentati. Li mettono in Parlamento per non farli finire in galera grazie all’immunità parlamentare come Cuffaro, il più amato da Azzurra Caltagirone, condannato a 5 anni per favoreggiamento aggravato di alcuni mafiosi. Non basterebbe il pomeriggio per leggere tutti e settanta i nomi con i reati. Dirò solo quelli dei meno furbi, che si sono fatti condannare. Devo però fare prima un distinguo per il nostro prossimo Ministro degli Interni Roberto Maroni che è stato condannato a 4 mesi e 20 giorni per resistenza a pubblico ufficiale. Maroni è stato condannato per aver tentato di mordere la caviglia di un agente di polizia. Sarà il primo ministro degli Interni con la museruola.

Chi non sa non può decidere, non può scegliere. Vive nelle tenebre, nell’oscurità. L’otto settembre l’informazione, che aveva del tutto ignorato il V day, è stata la prima ad attaccarlo. Il potere ha capito che il gioco gli veniva sottratto dalle mani. Il cittadino informato non è controllabile dal potere. E il potere vive grazie al controllo dei media. Le banche, la Confindustria, Mediaset e i Partiti usano le televisioni e i giornali per fare propaganda, assumono i direttori dei giornali come fossero addetti dell’ufficio stampa. I politici senza gli studi televisivi ritornerebbero al nulla dal quale provengono.
L’informazione malata è il virus e i cittadini liberi sono la cura. La Rete è la cura. La libera informazione è la cura. Ci sono quasi 500 piazze in cui si raccolgono le firme in Italia, più di quattrocento città in tutto l Paese da Aosta a Palermo, quaranta città all’estero tra cui New York, Amsterdam, Londra sono collegate. Dobbiamo raccogliere le firme per tre referendum per una libera informazione in un libero Stato. Il 25 aprile ci siamo liberati dal nazifascismo. 63 anni dopo possiamo liberarci dal fascismo dell’informazione, dai suoi padroni e dai suoi servi. E’ più difficile di allora. Non ci sono più fucile contro fucile, bomba a mano contro carro armato. La lotta è tra le coscienze addormentate e la libertà di pensare, tra chi non vuole più volare e chi non può rinunciare al cielo.

Il primo referendum.L’abolizione dell’ordine dei giornalisti creato da Mussolini nel 1925 per controllare la stampa.L’informazione deve essere libera. L’ordine dei giornalisti limita la libertà di informazione. Chiunque deve poter scrivere senza vincoli se non quelli previsti dalla legge. L’accesso alla professione di giornalista deve essere libero da vincoli burocratici e corporativi.
Luigi Einaudi : “L’albo obbligatorio è immorale, perché tende a porre un limite a quel che limiti non ha e non deve avere, alla libera espressione del pensiero. Ammettere il principio dell’albo obbligatorio sarebbe un risuscitare i peggiori istituti delle caste e delle corporazioni chiuse, prone ai voleri dei tiranni e nemiche acerrime dei giovani, dei ribelli, dei non-conformisti”.
Mario Berlinguer, il padre di Enrico: “Io sono contrario al requisito di qualsiasi titolo di studio per la professione di giornalista, perché considero questo come una discriminazione assurda, una discriminazione di classe, contraria alla libertà di stampa e alla libera espressione delle proprie opinioni”.

Il secondo referendum. L’abolizione di un miliardo di euro all’anno di finanziamento pubblico all’editoria. Ferrara, Polito, Feltri, Padellaro non esisterebbero senza le vostre tasse. Loro non vendono i giornali: li stampano. Più ne stampano più prendono contributi. Stiamo disboscando l’Amazzonia per stampare milioni di copie di giornali invenduti. Abbiamo giornalisti che prendono ordini dai Partiti, che non danno alcuna importanza alla verità, al lettore. Dalla fine della seconda guerra mondiale il numero di copie di quotidiani in Italia è rimasto lo stesso, ma ci sono dieci milioni di italiani in più. Le nostre tasse finanziano persino Il Corriere della Sera e Il Sole 24 ore quotati in Borsa. I presunti campioni del liberismo che fanno tutti i giorni le pulci alla Casta.

Il terzo referendum. La Corte europea di Giustizia ha condannato il regime italiano di assegnazione delle frequenze televisive. La legge della fattucchiera Gasparri è contraria alle normative europee. L’Europa, dopo le sentenze del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale ha ordinato all’Italia che le frequenze televisive pubbliche di Rete 4 devono essere assegnate a Europa 7. Se non verrà applicata la sentenza europea pagheremo 300.00 euro al giorno dal primo gennaio 2006. A fine 2008 fanno 330 milioni di euro. Più del prestito ponte all’Alitalia. Fede ci costa 300.000 euro al giorno di tasse. L’ultimo Consiglio dei ministri di Prodi, D’Alema e Rutelli doveva applicare le direttive europee. Le ha applicate TUTTE, tranne quella su Rete 4. La Bonino, Madre Teresa di Confindustria, ha detto che la misura non è urgente. Chi paga? Lei? Non è urgente per chi? Per la disinformazione? Per Testa d’Asfalto?
Le concessioni per trasmettere i segnali radiotelevisivi sono nostre, sono dello Stato. Tre su quattro sono state date a un solo soggetto privato. Per questo l’Europa ci condanna. Dov’è il libero mercato? Lo psiconano è diventato ricco grazie alla pubblicità che può raccogliere in modo esclusivo grazie alle concessioni statali.
Non si è mai visto uno Stato in cui chi controlla metà dell’informazione possa candidarsi a presidente del Consiglio. Negli Stati Uniti Obama che possiede la CNN, l’ABC e la FOX non potrebbe candidarsi. Non potrebbe neppure esistere. Per qualunque democrazia è inconcepibile. E nessuno di questi direttori di giornali e di televisioni che lo gridi alto e forte. Servi ben pagati.
La RAI non può avere un consiglio di amministrazione e giornalisti nominati dai Partiti. La RAI deve rispondere ai cittadini, deve essere indipendente come la BBC in Inghilterra. Un solo canale senza pubblicità pagato con il canone. Altrimenti, questa RAI di propaganda se la paghino i partiti. I politici l’hanno prima occupata e poi infestata con la loro presenza. Non ne possiamo più del loro vuoto, della loro incompetenza. Le frequenze radiotelevisive azionali vanno distribuite a diversi soggetti. Nessun privato cittadino deve possedere la maggioranza anche di una sola televisione nazionale.

Il controllo dell’informazione è il nuovo fascismo. Questo è un Paese che non sa nulla di sé stesso. Nulla sulla morte di Borsellino, sull’Italicus, su Ustica, su Piazza Fontana, sulla stazione di Bologna, sulle bombe di Brescia, su Aldo Moro. Non sa nulla sulla sua vera realtà economica e su un debito pubblico di 1630 miliardi di euro che ci sta trascinando a fondo, all’Argentina. Un Paese cieco sulle cause delle stragi sul lavoro, sul precariato, sulla cementificazione, sugli inceneritori, sul Sud consegnato alle mafie.
Oggi sul palco ci sarà informazione vera. Persone vere che parleranno di realtà nascoste dai media. Ci sono due piazze in festa a Torino. Piazza Castello e Piazza San Carlo. Tutti e due useremo i nostri amplificatori per una liberazione: una passata e una futura. Mi sembra di essere in un racconto di Giovannino Guareschi, ma non so più chi sono, se Don Peppone o Don Camillo.
Informazione libera in libero Stato. Coraggio!
Beppe Grillo

Elezioni 2008 : Ipse Dixit

venerdì, Aprile 11th, 2008

Le ultime boiate sparate a Matrix dai 2 candidati premier dei maggiori partiti, belle quella dell’abolizione del bollo auto, questi veramente pensano che gli Italiani sono tutti idioti.

Berlusconi-Veltroni:l’ultimo duello

A Matrix la chiusura della campagna

L’ultimo giorno di campagna elettorale per le politiche di domenica e lunedì si chiude con il duello televisivo, seppure non in contemporanea, tra Silvio Berlusconi e Walter Veltroni, ospiti di Enrico Mentana a Matrix su Canale 5.

Ecco alcuni passaggi degli interventi dei candidati premier del Partito democratico e del Popolo delle Libertà. L’ordine di apparazione è stato deciso da un sorteggio pubblico.

WALTER VELTRONI

Partita è ancora aperta
“Siccome sono una persona serie non riferisco dati ma posso dire che la partita è più che aperta. Abbiamo fatto una straordinaria rimonta. Certo – dice Veltroni – se avessi il 7% in più avrei avuto meno preoccupazione, ma la vita è anche la bellezza del rischio”

Italiani grulli? Intollerabile
”Credo sia intollerabile l’idea che un uomo politico dica che sia grullo, ed è l’ultima versione, o peggio, secondo la versione precedente, chi vota l’altra parte”. Lo ha detto il leader del Pd Walter Veltroni a proposito della frase di ieri di Silvio Berlusconi, ma senza citare il leader del Pdl. ”Io – ha aggiunto – rispetto chi non vota per me”.

Mangano eroe? Lo sono Falcone e Borsellino
”Non si può dire che una persona condannata tre volte all’ergastolo è un eroe. Quale messaggio inviamo ai nostri figli, ai nostri ragazzi? E’ un messaggio devastante”. lo ha affermato Walter Veltroni a Matrix a proposito del caso-Mangano. Per il candidato premier del Pd ”gli eroi erano invece quelli che come Falcone e Borsellino contrastarono i poteri criminali”.

Chi governa deve rispettare le istituzioni
“L’Italia non si può più permettere una stagione continua di tensioni istituzionali”. Criticando ”gli attacchi di Silvio Berlusconi al Quirinale, poi smentiti”, Veltroni ricorda che ”chi governa deve rispettare le istituzioni e rispondere a tutti gli italiani”.

Tesoretto per salari e pensioni
”Per me la priorità è la crescita del Pil, far crescere la ricchezza del Paese: questo vuol dire far riprendere la domanda interna e cioè fare subito un intervento per aumentare salari e stipendi, che si può fare perché abbiamo 4 miliardi di euro di extragettito che possono essere messi per le detrazioni fiscali”. Lo ha detto il leader del Pd Walter Veltroni, ospite di Matrix. E poi, ha aggiunto, dobbiamo ”sostenere le pensioni e le famiglie incapienti” e su questi temi ”noi abbiamo noi avanzato proposte” concrete.

Nuovo modello di concertazione
”E’ necessario cambiare modello di concertazione, non solo industria e sindacato ma allargare il confronto a un mondo piu’ vasto fatto tra l’altro da piccoli imprenditori, commercianti e artigiani”. Lo dice il segretario del Pd Walter Veltroni, secondo cui bisogna passare dalla ”concertazione per risanare il debito a una concertazione per lo sviluppo”.

Mio governo di 12 persone
”Sarà un governo di 12 ministri, 60 persone, la più alta percentuale di donne nella storia della repubblica italiana”. Lo dice il segretario del Pd Walter Veltroni, ospite di Matrix, parlando del suo eventuale governo. ”Ho offerto questa possibilitò ad Anna Maria Artoni – prosegue – e non è vero che mi ha detto di no ma che sta riflettendo tenuto conto che ha un incarico di prestigio nella sua organizzazione. Lei sarebbe una donna molto capace e culturalmente super partes. Sarà comunque – conclude Veltroni – un governo di molte persone, diverse tra loro, anche con storie esterne all’esperienza dei partiti politici”.
SILVIO BERLUSCONI

Sconcertato dalle bugie di Veltroni
”Ho preso appunti. Sono sconcertato per quanto dichiarato da Walter Veltroni e dopo 43 bugie non posso esimermi di commentare”. Lo dice il leader del Pdl Silvio Berlusconi ospite di Matrix, intervenendo subito dopo il leader del Pd.

Non daremo il Senato alla sinistra
“Se concedessimo al Pd la presidenza del Senato chi ha vinto le elezioni avrebbe la terza carica dello Stato e i perdenti avrebbero le prime due cariche dello Stato”. Lo afferma il candidato premier del Pdl, Silvio Berlusconi a Matrix, spiegando perché non intende assegnare all’opposizione la presidenza di un ramo del parlamento.

Veltroni, buonista di facciata
Il ”buonismo” di Walter Veltroni è solo di ”facciata” come dimostra il fatto che nel corso di tutta la campagna elettorale non ha avuto mai ”il rispetto” di chiamarmi per nome e mi hanno mosso accuse ”insolenti e ridicole”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, leader del Pdl, ospite di Matrix.

Tagliare le province gradualmente
”Bisogna tagliare gli enti inutili come le province e le comunità montane”, ha detto Silvio Berlusconi a Matrix a proposito dello snellimento dell’amministrazione centrale. E quando Mentana gli ha chiesto se bisogna tagliare tutte le province, il leader del Pdl ha risposto che si deve fare ”gradualmente” anche perché – ha sottolineato – bisogna trovare una soluzione per chi vi lavora”.

Io primo interessato a diminuzione tasse
”Il mio gruppo paga 2 miliardi di vecchie lire al giorno di tasse: se c’è qualcuno che ha interesse a pagare meno di tasse, quello sono io”, lo afferma Silvio Berlusconi che a Matrix sottolinea come la ricetta reganiana di taglio delle imposte garantisca maggiore entrate per l’erario. ”Il principio è aliquota giusta, contribuente onesto. Per questo è necessario abbassare le aliquote. La sinistra è stata invece campione di spesa improduttiva. Ora io propongo – conclude – pene certe per gli evasori e per verificare penso a controlli sugli standard di vita delle persone”.

Aboliremo il bollo dell’auto
”Abbiamo deciso di assumere l’impegno di abolire gradualmente, nel corso degli anni, la tassa sul bollo per auto, moto e motorini”. Lo ha annunciato il candidato premier del Pdl, Silvio Berlusconi, nel corso di Matrix. – Il costo dell’abolizione dei bolli sulle automobili private ammonta a circa ”4 miliardi di euro e se quello che ha detto Veltroni è vero” e cioé l’extragettito è di 4 miliardi, ”useremo quel tesoretto per eliminare questa tassa che non ha una ragione vera di esistere”.

Precari? Vero problema sono gli anziani. Torna il bonus per chi resta
”Quello degli anziani è un problema più grave di quello dei precari”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, leader del Pdl, ospite di Matrix. ”Nel nostro Paese – ha sottolineato a proposito dei precari – non ci sono numeri da far si’ che sia una tragedia nazionale”. ”L’Italia – ha proseguito – è il Paese record per quanto riguarda i contratti a tempo indeterminato che sono l’87 virgola qualcosa per cento rispetto a quelli a tempo determinato”. Berlusconi ha confermato di voler adeguare al costo della vita le pensioni ”sotto i mille euro”. “Reintrodurremo il bonus già deciso nel nostro scorso governo per chi intende continuare a lavorare e non va in pensione: lo stato risparmia i soldi perché non versa la pensione, il lavoratore risparmia nei contributi e si trova un reddito superiore del 50% al suo ultimo stipendio”.

Casini premier? Se ne sentono di tutti i colori
I piccoli partiti del centrodestra, l’Udc di Pier Ferdinando Casini e La Destra di Daniela Santanchè, sono una vera spina nel fianco. Non lo dice ma lo mima il candidato premier del Pdl Silvio Berlusconi, quando Enrico Mentana, a Matrix, gli cita Casini e la Santanchè. Poi il giornalista gli chiede del fatto che il leader centrista si è detto pronto a guidare il Paese in caso di pareggio. Berlusconi sorride, sta zitto qualche secondo e poi allarga le braccia: ”Se ne sentono di tutti colori…”.

07 aprile 2008 : diario alimentare

lunedì, Aprile 7th, 2008

Ormai si avvicinano le elezioni e come sempre i politici o gli aspiranti tali si ricordano di te, si ricordano del tuo indirizzo e non fanno mai mancare nella tua cassetta delle lettere i loro bei faccioni sorridenti pieni di promesse elettorali, peccato poi che quando poi saranno eletti e sarai tu ad aver bisogno di loro si renderanno improvvisamente irreperibili.

Il più costante nell’intasare la cassetta delle lettere è un signore della Lega Nord che non conosco e che non avrà mai il mio voto, peccato sprecare così tanta carta, speriamo almeno che il suo volantino sia stampato su carta riciclata.

Ho fatto un censimento dei partiti che mi hanno “disturbato” con l’invio dei loro volantini e delle lettere, ce ne sono un paio che non lo hanno fatto ed è ad uno di questi che sarà indirizzato il mio voto alle prossime politiche.

Veniamo al diario alimentare, oggi per la prima volta ho preso il secondo caldo in mensa, 2 fettine di tacchino al forno, entrambe non pesavano nemmeno 100 gr., il tutto contornato da una bella insalata di lattuga e carote, diciamo che per fortuna mi ero portato dietro delle clementine perchè intorno alle 15.30 aveo una specie di buco nello stomaco.

Il lavoro va bene, ormai penso di essermi ambientato bene e le giornate “volano” anche perchè sono sempre abbastanza impegnato, i colleghi sono cordiali e gentili e non fanno mai mancare il loro supporto e le loro spiegazioni, speriamo di continuare così. Oggi al ritorno ci ho messo quasi 90 minuti ad arrivare a casa, ad un certo punto la statale era bloccata ed abbiamo dovuto fare una deviazione, quasi quasi mi perdevo in mezzo ai campi, meno male che avevo con me il navigatore che mi ha riportato sulla “retta” via.

Diaro alimentare del 06 aprile 2008

Colazione : fettina di casatiello

Pranzo : pesce spada, verza cotta, 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva, 1 bicchiere di vino.

Cena : ricottina, funghi, 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva.

Diario alimentare del 07 aprile 2008

Colazione : camomilla dolcificata

Pranzo : tacchino al forno, insalata di lattuga e carote, 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

Cena : 250 gr. di surimi, carciofi, 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva, 3 crostini integrali

Spezzafame : 5 clementine

Napoleone a Waterloo

sabato, Aprile 5th, 2008

Una lezione di storia da parte di un manager Telecom che percepisce uno stipendio annuale da favola, si paragona a Napoleone che secondo lui a Waterloo fece una “epica” impresa.
Io non so come certe persone possano ricoprire il posto che occupano, ma un cv del signore è possibile visionarlo ?

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Jovanotti Safari 2008 : Fango

venerdì, Aprile 4th, 2008

Io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo

sotto un cielo di stelle e di satelliti
tra i colpevoli le vittime e i superstiti
un cane abbaia alla luna
un uomo guarda la sua mano
sembra quella di suo padre
quando da bambino
lo prendeva come niente e lo sollevava su
era bello il panorama visto dall’alto
si gettava sulle cose prima del pensiero
la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero
ora la città è un film straniero senza sottotitoli
le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli
il ghiaccio sulle cose
la tele dice che le strade son pericolose
ma l’unico pericolo che sento veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
il profumo dei fiori l’odore della città
il suono dei motorini il sapore della pizza
le lacrime di una mamma le idee di uno studente
gli incroci possibili in una piazza
di stare con le antenne alzate verso il cielo
io lo so che non sono solo

io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango

la città un film straniero senza sottotitoli
una pentola che cuoce pezzi di dialoghi
come stai quanto costa che ore sono
che succede che si dice chi ci crede
e allora ci si vede
ci si sente soli dalla parte del bersaglio
e diventi un appestato quando fai uno sbaglio
un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te
ma ti guardi intorno e invece non c’è niente
un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che
hanno ancora il coraggio di innamorarsi
e una musica che pompa sangue nelle vene
e che fa venire voglia di svegliarsi e di alzarsi
smettere di lamentarsi
che l’unico pericolo che senti veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
di non riuscire più a sentire niente
il battito di un cuore dentro al petto
la passione che fa crescere un progetto
l’appetito la sete l’evoluzione in atto
l’energia che si scatena in un contatto

io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che nn sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango

e mi fondo con il cielo e con il fango

e mi fondo con il cielo e con il fango