Archive for the ‘Generale’ Category

La canzone del programmatore

venerdì, Dicembre 7th, 2007

All’ombra dell’ultimo sole
si addormentò un programmatore
tra le sue braccia un manuale
sognando il mare tropicale

Venne alla ditta un committente
con un progetto inconsistente
delle richieste da far paura
“prima di ieri perché ho premura”

E domandò un lavoro immane
con le specifiche più strane
“io voglio tutto e pago niente
ho fretta sono un committente”

Gli occhi dischiuse il softwarista
un video l’unica sua vista
dall’alba grigia fino a sera
incatenato alla tastiera

Battendo i tasti a mo’ di ossesso
e trascurando cibo e sesso
riuscì un bel giorno a consegnare
una release preliminare

E si sentiva ormai contento
ma fu sollievo di un momento
già richiamava quel cliente
“qui non funziona un accidente”

Ricominciò il programmatore
a faticar per ore ed ore
sopra un problema assai intricato
nascosto dentro ad un listato

Venne di nuovo il committente
disse “così è meglio che niente
è tuttavia per me importante
fare una piccola variante”

Ma all’ombra dell’ultimo sole
dormiva già il programmatore
tra le sue braccia un manuale
sognando il mare tropicale

Allarme diossina nei cibi : perchè nessuno ne parla ?

venerdì, Dicembre 7th, 2007

Diossina nei cibi: cronaca di un lungo allarme

4 ottobre 2007. Diossina nel cibo: dagli yogurt ai gelati, dalla maionese ai surgelati, dagli integratori dietetici ai prodotti senza glutine. L’agente cancerogeno è finito nei nostri piatti per un periodo lunghissimo: da quanto ha ricostruito Il Salvagente, circola per l’Europa da almeno due anni. Sono potenzialmente a rischio i prodotti che contengono l’additivo addensante guar gum (indicato anche come farina di guar, o con la sigla E412) importato dall’India, e in particolare dall’industria chimica India Glycols.

L’allarme

Il 25 luglio scorso, la Commissione europea ha scoperto la diossina in 117 lotti di guar gum, importati in Europa dall’azienda svizzera Unipektin. A oggi, ispettori della Commissione sono in missione India, per comprendere a fondo la natura e le dimensioni della crisi. Nel frattempo, però, si accavallano notizie sempre più allarmanti. Che smentiscono, e superano, il primo allerta europeo. Il Salvagente ha scoperto che il guar gum con la diossina non è limitato a 117 partite. Non è stato importato solo in Svizzera. E circola anche per l’Italia. Lo confermano i dati di Unipektin: l’importatore elvetico, che si è trovato nell’occhio del ciclone, ha condotto analisi su campioni delle importazioni degli ultimi due anni. Con risultati sconcertanti. Il direttore di Unipektin, Bruno Jud – intervistato dal Salvagente – rivela che tutte le analisi hanno mostrato la presenza di diossina, anche in quantità superiori a quelle scoperte dalla Commissione europea.

Anche in Italia

Il guar gum incriminato è arrivato anche in Italia: lo rivela il dirigente di un grande laboratorio di analisi, e lo conferma il ministero della Salute. Un carico contaminato, inoltre, è approdato a giugno nel porto di Genova. E’ già stato distribuito alle aziende alimentari, tranne una parte, sottoposta ad analisi. Nei giorni scorsi, il ministero ha divulgato i risultati, che evidenziano tracce di sostanze contaminanti. Non è stato reso noto, però, quanti e quali prodotti contengono l’additivo alla diossina. In ogni caso, dal ministero assicurano che le Regioni che “stanno procedendo al rintraccio sul territorio nazionale di tale partita”. I consumatori, come al solito, vengono lasciati all’oscuro.

Ritiri in mezza Europa

Nel resto d’Europa, invece, il meccanismo di salvaguardia è scattato subito, e l’opinione pubblica ha percepito immediatamente l’emergenza. Fin dai primi giorni di agosto, le principali multinazionali si sono attivate per rintracciare l’additivo a rischio, ritirando i prodotti dai supermercati. Dalla Spagna all’Ungheria, dalla Svizzera alla Finlandia, la sirena d’allarme ha suonato con forza, anche sui giornali. Il ministero della Salute ungherese, ad esempio, per precauzione ha ordinato il sequestro di una quarantina di marchi, coinvolgendo alcuni nomi celebri: Danone, Coca Cola, Ceres… In Romania, una filiale del gruppo Danone ha interrotto la produzione di yogurt alla frutta (che in seguito, però, è stato giudicato esente da rischi). In Finlandia, il maggiore produttore di dolciumi, Valio, ha ritirato dal mercato 30mila cartoni di crema da cucina, avviando analisi accurate, e scoprendo la diossina nei prodotti confezionati già a partire da aprile.

Notizie col contagocce

In Italia, invece, le informazioni arrivano col contagocce: tutto succede al riparo dai riflettori. Il ministero ha diramato due circolari: la prima, diffusa il 14 agosto e destinata a Fedechimica e Federalimentare, era un generico invito a effettuare controlli. La seconda, datata 30 agosto e rivolta anche ai farmacisti, agli erboristi, e in genere ai commercianti e agli artigiani, ribadisce e sottolinea l’allarme, ha un tono più perentorio, e introduce un nuovo elemento di inquietudine: alcuni prodotti – cibi dietetici e integratori alimentari – sono più a rischio di altri. Infatti, negli yogurt e nei gelati, la percentuale di guar è relativamente bassa. Il pericolo per la salute, quindi, è legato soprattutto all’assunzione per un tempo prolungato, attraverso un’ampia varietà di prodotti. Ma in commercio, fra gli scaffali dedicati al “benessere”, si trovano pasticche, bevande, integratori dietetici, che sono addirittura a base di guar. Il carico di diossina potrebbe essere impressionante.

Obesità : un pericolo sottovalutato in Italia 52000 morti l’anno

giovedì, Dicembre 6th, 2007

Fonte: larepubblica.it


L’eccesso di peso è il secondo rischio di salute dopo il fumo, l’allarme lanciato dagli esperti al convegno organizzato dal CCM
Obesità, un pericolo sottovalutato,in Italia 52 mila morti l’anno
Sotto accusa i maxi hambuger e le mega porzioni dei fast food
La Coldiretti è chiara: “Più frutta e verdura a casa e a scuola”

<B>Obesità, un pericolo sottovalutato<br>In Italia 52 mila morti l'anno</B>

ROMA – “Epidemia obesità” con aumento del rischio di malattie croniche come diabete e patologie cardiovascolari. Non solo: dopo il fumo si attesta come il secondo rischio per la salute. Fin qui lo scenario internazionale, una realtà inquietante che accomuna tutti i paesi occidentali. Compresa l’Italia, dove l’obesità miete 52 mila vittime l’anno e in sovrappeso risultano un maschio adulto su due, una donna su tre e un bambino su tre. I dati sono emersi durante un convengo promosso dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM), svoltosi oggi al Ministero della Salute.

I dati dell’Italia. L’eccesso di peso riguarda il 42,5% dei maschi, mentre sono obesi il 10,5%. Le donne invece sono meno in sovrappeso (il 26,6%), ma è alto il tasso di obese (9,1%). In totale, risultano sovrappeso il 34,2% degli italiani e obesi il 9,8%, due dati in continua crescita (erano rispettivamente il 33,6 e il 9% nel 2000). Allarmanti anche le cifre sui bambini: oltre un terzo di quelli tra i sei e i nove anni risulta in sovrappeso o obeso (34,1%), un dato che scende al 25,4% nella fascia tra i dieci e i 13 anni, e precipita con l’adolescenza (14-17 anni) al 13,9%. Anche per i bambini, la tendenza al sovrappeso è in leggera crescita: +1% dal 2000.

Sotto accusa. Gli alleati dell’obesità sono i mega hambuger multistrato zuppi di maionese e le porzioni extra large consumate nei fast food di tutto il mondo. Il problema è particolarmente sentito negli USA come ha affermato Jeffrey Koplan della Academy of Medicine di Washington: “Negli Stati Uniti si è ad esempio osservato come negli ultimi anni la dimensione dei piatti dei fast food sia aumentata, passando da 25 a 30 centimetri” con un consumo di soft drinks passato da 102 litri l’anno a persona a 166. Il tasto delle porzioni sembra quello centrale: “Molti studi – continua Koplan – dimostrano infatti che più cibo si mette nel piatto più il soggetto mangia. Questo è un esempio di ‘cibo irresponsabile'”.

Le iniziative di contrasto. In Italia il Ministero della Salute è attivamente impegnato nella lotta a questo problema attraverso iniziative come ilProgramma Guadagnare Salute e il Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007. Il primo, in particolare, prevede l’attuazione di una serie di interventi che siano il più possibile trasversali e multisettoriali, con il coinvolgimento di molti altri soggetti istituzionali e della società civile (Ministeri, Comuni, Province, Associazioni Professionali e di categoria, Associazioni dei consumatori, produttori di alimenti, pubblicitari, mass media, ecc.).

Di fronte a questa piaga la Coldiretti si schiera contro le merendine e le bibite gasate negli istituti scolastici. L’Italia è “al primo posto in una ipotetica classifica negativa in Europa, insieme a Spagna e Grecia, con un terzo dei bambini di età compresa tra i sette e gli 11 anni obeso o in soprappeso. Fermare la vendita di snack e dolci nelle scuole a favore di alimenti locali, freschi e sani come spremute, frutta e verdura di stagione, in grado di assicurare senso di sazietà e garantire un adeguato apporto idrico può contribuire – sottolinea la Coldiretti – a sconfiggere i problemi di eccesso di peso e obesità. Un obiettivo che può anche essere incentivato con l’aiuto dei nuovi distributori automatici di frutta e verdura snack che si stanno diffondendo”.

Emergenza etica ed economica. Per Donato Greco, direttore della Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, l’obesità “rappresenta uno dei quattro grandi problemi di salute del nostro paese. Un’emergenza etica ma anche economica, con una maggiore rilevanza al sud, e con una correlazione molto forte tra livello di istruzione e fattori di rischio”.

Giampaolo Patta, sottosegretario al ministero di Lungotevere Ripa, sottolinea: “Non ci saranno interventi al rialzo sui prezzi dei prodotti a rischio obesità” mentre “non c’è un’esplosione delle bevande ‘soft drink’ ritenute dannose, che tra l’altro si stanno per ritirare dalle scuole, ma abbiamo un dimezzamento negli ultimi anni del consumo del vino molto positivo”, quindi “non intendiamo avviare delle politiche punitive sul modello degli Stati Uniti, dove viene invece applicata una tassazione maggiore alle persone obese, assegnati voti negativi a scuola anche sulla base del peso fisico oltre a interventi sui prezzi di prodotti giudicati pericolosi”.

Appuntamenti. I prossimi 6 e 7 dicembre, presso l’Auditorium Sala convegni dell’Apat a Roma, si svolgerà un altro incontro dal titolo “Il ruolo dei SIAN (Servizi igiene, alimenti e nutrizione del Ssn) nella prevenzione dell’Obesità: dalle strategie alle azioni”. L’obiettivo di questo secondo convegno sarà quello di consentire il confronto tra i servizi SIAN di diverse aree del Paese, relativamente alle iniziative ed alle pratiche nel campo del contrasto all’obesità.
(S.G.)

Sms truffa : richiamami con urgenza

mercoledì, Novembre 28th, 2007

Fonte : Eco di Bergamo

«Richiamami con urgenza». Ma è un sms truffa.

Il testo dell’sms è molto simile a quello che ci avvisa delle chiamate perse mentre il cellulare era spento. E proprio per questo può trarre in inganno. Da qualche giorno stanno circolando anche nella Bergamasca dei messaggini che invitano a richiamare da un telefono fisso un numero che inizia col prefisso 899 per sentire il messaggio di qualcuno che ci avrebbe cercato con urgenza.

In realtà, chiamando da un numero fisso (l’899 è disabilitato dai cellulari) vengono addebitati immediatamente 15 euro. L’allarme arriva da Federconsumatori Bergamo. Il presidente Umberto Dolci spiega che si tratta di sms truffa: «Gli imbroglioni sono sempre in cerca di facili guadagni. Se sul vostro telefonino ricevete il messaggio in questione, non telefonate: è una truffa, la chiamata costa 15 euro». Due i messaggini che circolano nella Bergamasca, dal testo simile. Il primo: «Ti ho cercato alle ore tali del giorno tale, è urgente. Chiama da fisso all’899…, info e costi su www…». Il secondo: «Ci sono messaggi per te! Chiama da telefono fisso 899… Per info e costi consulta www…».

Entrambi gli sms vengono inviati da numeri stranieri e rimandano a siti internet di messaggistica a pagamento. Si tratta di siti con estensione «.biz», dunque domini business che hanno sostituito i «.com» ormai in esaurimento e che non devono necessariamente essere registrati in Italia. I messaggi in questione non vanno confusi con quelli non a caso simili che vengono inviati dal proprio operatore telefonico per avvertire delle chiamate perse mentre il proprio cellulare era spento: in quest’ultimo caso si tratta però di sms gratuiti, che non invitano a telefonare ad alcun numero e che contengono già tutte le informazioni relative alle chiamate perse. «L’imbroglio fa leva sulla buona fede delle persone – conclude Dolci – e causa notevoli danni economici».

Ida e Kristal hanno bisogno di aiuto

martedì, Novembre 27th, 2007

Fonte : Blog di Beppe Grillo

Mi scrive una mamma. Si chiama Ida, ha una bimba malata di nome Kristal. Chiede aiuto.
Finora nessuno ha risposto. Lo Stato è assente, la violenza sulle donne è anche questo.
La contestazione di 150.000 donne alle ministre è forse l’inizio di un cambiamento.
Forza ragazze, donne, nonne, zie.
Voi potete cambiare l’Italia.

Caro Beppe,
mi chiamo Ida, ho 36 anni. Scrivo questa lettera per chiedere una cosa molto semplice: attenzione da parte dello Stato in cui vivo e del Governo che voto. Attenzione in nome delle leggi che rispetto e delle tasse che pago. Con questa lettera non voglio commuovere qualcuno, perchè non ho bisogno di compassione. Voglio una risposta a dei “perché”. Per quanto banale possa apparire, io sono nata in una famiglia umile, ma di sani principi. Mia madre operaia, mio padre decoratore. Ma non mi hanno mai fatto mancare nulla, né a me, né ai miei fratelli, educandoci con i valori di rispetto e correttezza. Decisi presto di interrompere gli studi per aiutare il bilancio della mia famiglia, trovando un lavoro. Per anni ho lavorato ed infine mi sono sposata con l’uomo che nel 2000 mi ha donato la luce dei miei occhi, mia figlia Kristal.
Diventando mamma realizzo il mio sogno più grande, credendo di non poter chiedere di più a Dio.Quando Kristal compie 18 mesi io e mio marito la portiamo in ospedale perché ancora non cammina. Non lo sapevo, ma quel giorno mi sarebbe caduto il mondo addosso. Il responso dei medici fu “tumore alla testa in fossa posteriore con conseguenza di idrocefalia”, ovvero accumulo anomalo di fluido cerebrospinale nel cervello.
Fu il giorno più terribile della mia vita.Per due anni io e Kristal vivemmo ininterrottamente in ospedale. In quel periodo di tempo la mia piccola ha subito sei interventi. Questi interventi riescono a bloccare momentaneamente la crescita del tumore ed innestano internamente quello che si chiama “shunt”, o per meglio dire una valvolva che aiuta lo spurgo – per via intestinale – del liquido che ristagna a causa del tumore.
All’inizio non è stato facile accettare la sentenza, ma col tempo ho imparato. Ho imparato ad alleviare la sofferenza di mia figlia e la mia, ho abbandonato tutto quello che mi circondava. Purtroppo così facendo ho perso il lavoro e ho perso anche mio marito.
Oggi Kristal ha sette anni. Ha subito altri interventi senza esito positivo e pur avendo un dottore che reputo formidabile, lei cammina appoggiandosi con la mano. Non pattina, non corre, non riesce a mantenere l’equilibrio, non va in bagno autonomamente ed ha due maestre di sostegno. Tutto questo non le permette di vivere una vita normale, come quella dei bambini della sua età. Stiamo crescendo da sole, con problemi continui.Lo Stato, il nostro Stato, mi penalizza, perché a 36 anni la società di cui esso è responsabile non mi permette di rientrare – e sottolineo rientrare – nel mondo del lavoro. Oltre al problema della mia età, vengo rifiutata perché sono tutelata dalla legge 104, essendo mia figlia diversamente abile al 100%.
Qualche tempo fa un lavoro l’avevo trovato, come commessa di supermercato.Al momento in cui compilavo i moduli necessari all’assunzione, ho dovuto dichiarare che avevo a carico una bimba inabile e dal quel momento in poi hanno inventato tutta una serie di storie per non assumermi più e alla fine mi hanno lasciato a casa
Con le 450 euro mensili che prende di accompagnamento, lo Stato, il nostro Stato, mi dice che dobbiamo vivere.Io ho fatto di tutto per trovare lavoro, mi sono iscritta a tutte le agenzie interinali, tutti i siti che offrono lavoro, ho bussato a tutte le porte del mio paese, parlando con tutte le istituzioni e ricevendo sempre false promesse.
Guardo il mio angelo, sorrido e le dico che mamma, prima o poi, li realizzerà i suoi desideri. Anche a costo di andare fino a Roma incatenata, perché tra poco non mi resterà altro da fare.
Io chiedo perché tutto questo accade in un Paese evoluto come il nostro. Perché questo Stato che spreca ovunque, mi lascia in queste condizioni. Perché questo grido di dolore diventa un sussurro alle orecchie delle autorità. Perché i deboli, i bambini, vengono abbandonati dal Paese in cui sono nati.
Io chiedo di potere lavorare. Io chiedo semplicemente di potere aiutare mia figlia, di poter farle vivere quei sogni che da troppo tempo sono costretta a negarle.
Mi auguro solo che ci sia qualcuno, da qualche parte, che riesca a sentire questo mio grido disperato, di una mamma che vuole aiutare la propria figlia.” Ida e Kristal

Chi vuole offrire un lavoro a Ida lasci i suoi riferimenti in un commento a questo post.

Chi vuole contribuire con una donazione lo può fare con:

Causale: Ida e Kristal
Conto bancario intestato a Beppe Grillo
ABI 05018
CAB 12100
c/c 116276
Swift: CCRTIT2T84A
Iban: IT35B0501812100000000116276
CIN B
BANCA POPOLARE ETICA

Obeso paga 2 posti in aereo, Air France lo risarcirà

giovedì, Novembre 22nd, 2007

Fonte : Ansa.it

OBESO HA PAGATO DUE POSTI, AIR FRANCE LO RISARCIRA’

Air France è stata condannata per aver fatto pagare a un obeso due posti su un viaggio aereo New Delhi-Parigi.

Lo ha scritto il giornale Le Parisien. La compagnia aerea e l’agenzia di viaggi Go dovranno pagare 8.000 euro al passeggero che aveva sporto denuncia dopo essere stato costretto nell’agosto 2005 a munirsi di due biglietti a causa delle sue dimensioni.

Lo ha deciso un tribunale parigino che ha anche intimato a Air France di rimborsare al passeggero 500 euro, cifra che corrisponde al prezzo del biglietto di ritorno supplementare. “Air France dovrà ora chiarire se trasporta dei chili o delle persone”, ha commentato dopo la sentenza del tribunale parigino il passeggero, uno sceneggiatore di 43 anni che pesa oltre 160 kg.

Telecom Alice Adsl : la fantasmagorica velocità della 20 Mbit

mercoledì, Novembre 21st, 2007

Speedtest

Ogni commento penso che sia del tutto superfluo.

E’ morto Fabio Scognamiglio : pesava oltre 300 kg.

martedì, Novembre 20th, 2007

Fonte : Sito Provincia Grosseto

Grosseto Sanità L’Asl: salvare Fabio è stato impossibile

GROSSETO. La morte di Fabio Scognamiglio, il giovane affetto da una grave forma di obesità e altre patologie, è stato un evento inevitabile. Tutte le cure possibili sono state messe in atto. Lo spiega il direttore dell’Asl che risponde così alle affermazioni fatte dai parenti immediatamente dopo la morte del proprio caro. L’Asl si associa a quanti hanno espresso le proprie condoglianze alla famiglia in un momento così doloroso.

Tuttavia, ci sentiamo di precisare che quanto riferito a proposito del fatto che l’Azienda Sanitaria di Grosseto non avrebbe fatto niente per aiutare Fabio non corrisponde a verità». Il caso di Fabio era già stato valutato, in seguito ad una segnalazione del medico di famiglia, da un apposito gruppo operativo multidisciplinare, del quale facevano parte operatori di vari servizi della Asl, fra i quali la salute mentale ed il servizio sociale, oltre allo stesso medico di famiglia, in modo da consentire una valutazione più accurata di una situazione chiaramente multiproblematica, con la presenza di alcune altre patologie che, insieme allo stato di gravissima obesità, ponevano seriamente a rischio la salute del paziente, e che, soprattuto, vedeva la necessità di coinvolgere la famiglia come risorsa principale. La prima considerazione fatta dagli operatori del gruppo era relativa alla possibilità di sottoporre Fabio ad un intervento chirurgico, possibilità ritenuta non praticabile in quanto non sarebbe stato possibile sottoporlo ad anestesia.

La stessa valutazione veniva fatta più di recente, come riferito anche dalla stampa, dallo specialista privato al quale si era rivolta la famiglia. In seguito, sulla base delle indicazioni di intervento del gruppo multidisciplinare, un medico psichiatra ha visitato Fabio a domicilio 7 volte in un anno, arrivando ad individuare la diagnosi e la conseguente terapia. Un medico diabetologo aveva valutato, insieme ai familiari, la possibilità che Fabio seguisse una dieta specifica che lo portasse alla riduzione del peso, ma la cosa non è stata attuata perché gli stessi familiari hanno riferito che Fabio aveva bisogno di mangiare in modo compulsivo, quando diminuiva la quantità di cibo cadeva in depressione e loro stessi non riuscivano ad aiutarlo a mantenere la dieta indicata.

In seguito a queste valutazioni, il gruppo operativo aveva constatato che l’Azienda Sanitaria non aveva alcuna possibilità di intervenire per limitare i danni causati dalla gravissima obesità. Inoltre, in tutto questo periodo, l’unica vera richiesta che risulta essere arrivata ai servizi della Asl da parte della famiglia è stata quella relativa al letto speciale, che l’azienda ha fornito in comodato d’uso a Fabio la scorsa primavera, e che, appena possibile, provvederà a far smontare per riportarlo nei propri magazzini.

Obesità : rischio più alto se i genitori sono assenti

lunedì, Novembre 19th, 2007

Fonte : In Città edizione di Vicenza

Una ricerca pubblicata sulla rivista “Child Abuse and Neglet” mette l’accento su questo dato allarmante per gli adolescenti.

Oltre a migliori abitudini alimentari e una regolare attività fisica, c’è un altro modo per diminuire il rischio di obesità nei bambini.

E cioè che i genitori trascorrano più tempo con loro.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista “Child Abuse and Neglet”, i figli trascurati dai genitori, fisicamente e psichicamente, sono più obesi degli altri.

In particolare, c’è abbandono se i genitori non mostrano abbastanza affetto al bambino a causa di preoccupazioni per i loro problemi, o non lo portano dal dottore quando ne ha bisogno o lo lasciano a casa senza un adeguato controllo.

I dati sono stati ricavati da uno studio condotto su circa 5000 bambini nati tra il 1998 e il 2000 in 20 grandi città statunitensi, e sulle loro madri, che hanno dovuto rispondere a domande su tre tipi di maltrattamenti subiti dai figli nell’anno precedente : abbandono, punizioni corporali e aggressioni psicologiche.

Così si è visto che il 18% dei bambini era obesoe che quelli con un esperienza di abbandono alle spalle, avevano una percentuale di obesità doppia rispetto agli altri.

Lo stesso legameno non è stato riscontrato per punizioni corporali o aggressioni psicologiche.

Vitamina C : meglio il succo di arancia

venerdì, Novembre 16th, 2007

Fonte : corriere.it

Meglio una spremuta della vitamina C. E non solo per il gusto e il potere dissetante ma anche per le proprietà antiossidanti. Uno studio condotto dalle ricercatrici Serena Guanieri, Patrizia Riso e Marisa Porrini, del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’università di Milano, rileva che le arance hanno un migliore effetto anti-ossidante della vitamina C sintetizzata in laboratorio.

La ricerca è stata condotta confrontando gli «effetti» di spremuta di arancia, acqua addizionata di vitamina C e acqua e zucchero a un gruppo di volontari. Due campioni di sangue prelevati 3 e 24 ore dopo la somministrazione delle bevande sono poi stati esposti al perossido di idrogeno, uno dei più noti ossidanti del dna cellulare. A le cellule meno danneggiate erano quelle di chi aveva bevuto la spremuta.

PIGMENTI ROSSI – Dal momento che sia il succo che l’acqua vitaminizzata contenevano la stessa quantità di vitamina C (125milligrammi) le spiegazioni dei risultati devono cercarsi altrove. «I dati sono chiari – spiega Marisa Porrini – e indicano che nel succo d’arancia ci sono altre sostanze che hanno molto probabilmente un’azione sinergica che aumenta le capacità antiossidanti della vitamina C».
Tra i possibili candidati a svolgere tale azione l’indiziato maggiore è la cianidina 3-glucoside, una molecola presente nei pigmenti rossi degli agrumi. Altre analisi saranno effettuate per verificare l’ipotesi.

FRUTTA E VERDURA – I risultati, pubblicati sul British Journal of Nutrition, e ripresi anche da Nature confermano la linea di indagine che le autrici portano avanti da anni sugli effetti antiossidanti di frutta e la verdura. Sotto la lente del team di ricerca dell’università di Milano sono passati anche spinaci e broccoli, che hanno quasi sempre dimostrato un effetto migliore rispetto ai loro «surrogati» di laboratorio. David Heber, dell’università di California, conferma che la ricerca delle italiane suggerisce a tutti i colleghi di non dimenticare mai l’importanza dell’origine naturale delle vitamine che studiano. Nell’attesa che vengano individuati con precisione i corresponsabili antiossidanti, possiamo trarne consigli facilmente immaginabili per la nostra condotta: mangiare più frutta e verdura (a parte i casi clinici in cui sono espressamente bandite dalla dieta). «Questi alimenti devono essere una costante della nostra alimentazione – precisa Porrini – devono essere consumati quotidianamente, solo così il loro effetto benefico è assicurato».