Archive for the ‘Generale’ Category

Bacche di Goji : efficaci a combattere il diabete (?)

giovedì, Luglio 3rd, 2014

Ottime anche per i diabetici

Le bacche di Goji sono un alimento sano anche per chi soffre di diabete per diversi motivi.

Innanzitutto perché possiedono un basso carico glicemico. Il carico glicemico (CG) è un valore che indica la maniera in cui un alimento influisce sul tasso glicemico del sangue. Alimenti che hanno un basso carico glicemico conducono ad un aumento ridotto del livello di zuccheri nel sangue.

In virtù del fatto che la maggior parte dei carboidrati contenuti nelle bacche di goji è costituita da un gruppo di quattro zuccheri complessi LPB unici in natura e a basso carico glicemico, le bacche di goji possono essere assunte tranquillamente anche da diabetici.

Combattere il diabete con le bacche di goji

Le bacche di goji hanno inoltre un effetto benefico per chi soffre di questo disturbo grazie alla presenza di cromo. Il cromo infatti è un elemento necessario a trasportare il glucosio dal sangue alle cellule. In tal modo il livello di zuccheri nel sangue non aumenta o viene ridotto. Un studio condotto per ora solo su animali diabetici, ha dimostrato che l’ assunzione di bacche di goji per due settimane ha avuto per effetto una riduzione del 42% del tasso glicemico.

Un altro studio condotto dal Dipartimento di Farmacia dell’Università di Sidney ha dimostrato inoltre un effetto positivo delle bacche di goji sulla retinopatia diabetica.

La retinopatia diabetica è una patologia che insorge come malattia secondaria in conseguenza di un’iperglicemia cronica ed è caratterizzata dalla morte di gruppi di cellule della retina come risultato del processo ossidativo subito in presenza di elevate quantità di zucchero nei vasi sanguigni della retina.

In base allo studio, la taurina contenuta nelle bacche di goji influirebbe in maniera positiva su dei recettori denominati PPAR-gamma che giocano un ruolo di rilievo nel diabete e nella sua inibizione riducendo quindi la portata di patologie secondarie del diabete quali appunto la retinopatia.

Diario Alimentare : 19 Novembre 2012

martedì, Novembre 20th, 2012

Diario alimentare del 19 Novembre 2012, giornata, anzi mattinata quasi interamente passata in ospedale per degli esami del sangue e per una visita di Olga.
Serata del lunedi dedicata come di solito all’attività “ludica” del Subbuteo, c’è stata la tentazione del dolce, alla quale però ho resistito alla grandissima.

Colazione : 4 fette biscottate integrali, 2 cucchiaimi di marmellata senza zucchero alle ciliege Rigoni di Asiago, 200 ml latte parzialmente scremato, 1 bustina di dolcificante, 1 cucchiaino di orzo solubile.

Spuntino : 1 brioche con crema allo yogurt, 1 caffè, 1 bustina di dolcificante

Pranzo : 110 gr. mozzarella di bufala, 60 gr. soffiette di mais, 1/2 bicchiere di vino bianco (100 ml)

Cena : 150 gr. cotoletta di pollo, 250 gr. pomodoro insalata, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, 1 tarallo napoletano

Un milione di bambini Italiani a rischio diabete

martedì, Novembre 20th, 2012

Fonte : Tgcom.it

Un milione di bambini italiani sono in sovrappeso, fattore di rischio per il diabete. I pericoli aumentano se il surplus di chili arriva a farli diventare obesi, problema che colpisce 400 mila piccoli abitanti del nostro Paese.
Un trend in linea con i dati mondiali che vedono 43 milioni di bambini sotto i 5 anni di età in sovrappeso. Mentre stando all’Europa, la prevalenza di obesità è triplicata dagli anni Ottanta, con un bambino su cinque mediamente in sovrappeso.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’obesità nel Vecchio Continente è responsabile del 2-8 per cento dei costi sanitari e del 10-13 per cento dei decessi.
Chi ha problemi di peso in età infantile, rischia crescendo di andare incontro in età adulta a diabete, malattie cardiovascolari e addirittura tumori. L’allarme arriva dai pediatri, in occasione degli Stati Generali della Pediatria.
Come prevenire
Per evitare che il problema dilaghi è necessaria l’attenzione da parte dei genitori. La Società italiana di pediatria ha fornito suggerimenti utili da adottare per prevenire sovrappeso e obesità fin dai primi anni di vita del bambino.
1. Allattamento esclusivo al seno sino a sei mesi
2. No all’eccesso di proteine nei primi due anni di vita
3. Controllare l’accrescimento del lattante con visite periodiche dal pediatra tenendo presente che un’eccessiva velocità di crescita è un fattore di rischio per l’obesità in età adulta
4. Non trascurare l’importanza del sonno (sono necessarie 14-16 ore nell’arco della giornata per il lattante; 12-14 ore da 1 a 3 anni; 11-12 ore nell’infanzia e 9-10 adolescenza)
5. No alla televisione prima dei due anni, e dopo limitare il tempo passato davanti allo schermo (Tv o computer) al massimo a due ore al giorno e mai in camera da letto
6. Dai 5 anni in poi attività fisica (compreso camminare, andare a scuola a piedi) per 60 minuti al giorno.
La salute adulta si decide nell’infanzia
Evidenzia l’importanza della prevenzione Alberto G. Ugazio presidente della Sip: “L’obesità è un problema di salute pubblica. Non possiamo pensare di fermarla con provvedimenti isolati e frammentari come la tassa sulle bibite gassate e similari. Serve invece un impegno comune tra tutti coloro che si occupano di indirizzi nutrizionali e di stili di vita del bambino, un impegno che parta da quello che sta via via emergendo dalla letteratura scientifica, cioè l’origine nell’infanzia, addirittura nella gravidanza, delle patologie che si sviluppano nella vita adulta. Ecco perché diventa fondamentale la prevenzione in età prescolare, da 0 a 4 anni. Agire sulla nutrizione pre e post natale, in quel periodo sensibile della vita in cui il bambino matura la capacità di regolare il metabolismo sia a breve sia a lungo termine, è la prima e più efficace arma per prevenire non solo sovrappeso e obesità ma diabete, ipertensione, malattie cardioischemiche, allergie e osteoporosi”.
Cosa evitare
Ma cosa non fare, invece, per scongiurare il pericolo di obesità nei piccoli? A dare indicazioni in questo senso è lo studio Earnest finanziato dall’Unione europea. La ricerca è stata condotta dal 2005 al 2010 e ha visto la partecipazione di quaranta centri di ricerca sotto la guida dell’Università di Monaco.
Ecco i fattori di rischio individuati dallo studio:
1. Fumo e uso di sostanze tossiche per il feto in gravidanza
2. Limitazioni all’allattamento materno
3. Eccesso proteico ed esagerata introduzione di zuccheri nelle prime età della vita
No a maternità attempate
Ad aggiungere altri elementi da tenere in considerazione, c’è Claudio Maffeis – direttore dell’Unità di diabetologia, nutrizione clinica e obesità in età pediatrica dell’Unità locale sanitaria di Verona – che spiega: “L’allattamento materno nei primi mesi di vita riduce il rischio di obesità in età scolare dal 16 al 28 per cento. Inoltre occorre tenere presente che in gravidanza eccessi o carenze nutrizionali, condizioni metaboliche alterate (obesità, diabete, ipertensione) ed età avanzata della madre aumentano il rischio per il nascituro di avere un peso basso o elevato peso alla nascita rispetto all’età gestazionale: entrambi fattori di rischio per lo sviluppo dell’obesità nelle età successive”.

Influenza 2012 : tutto quello che c’è da sapere

domenica, Novembre 18th, 2012

Anche quest’anno ritorna come tutti gli anni l’influenza di stagione, il picco che dovrebbe essere a Gennaio/Febbraio 2013 con la possibilità che si protragga fino al mese di Marzo.

I virus responsabili saranno il virus A (H1N1), che non è mutato rispetto al 2009, una variante del virus A (H3N2- Victoria) e varianti del virus B (Wisconsin) che hanno subito piccole mutazioni. I due nuovi ceppi al momento si sono già diffusi nell’emisfero australe.

I sintomi dell’influenza

La vera influenza si riconosce quando sono presenti contemporaneamente questi sintomi: febbre elevata con inizio brusco (oltre i 38°), senso di stanchezza, dolori muscolari e articolari con la sensazione di “ossa rotte”e almeno un sintomo respiratorio come tosse o naso che cola» spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano. I sintomi tipici della sindromi parainfluenzali da rinovirus, invece, sono più deboli con starnuti, mal di gola e a volte qualche linea di febbre. «Inoltre, l’influenza costringe a letto per almeno una settimana e lascia una spossatezza che dura anche nei giorni successivi. Le sindromi, invece, si risolvono nel giro di 3-4 giorni.

Anche quest’anno quindi è partita la campagna di vaccinazione non senza polemiche, io onestamente come gli anni scorsi continuerò a fare il vaccino omeopatico con il quale mi sono trovato benissimo.

La Pepsi social fa “dimagrire” (??)

mercoledì, Novembre 14th, 2012

Fonte : Corriere.it

In Giappone la Pepsi Special: «Fa dimagrire»
Lanciata la nuova bibita a base di destrina. Esperti scettici

C’è chi vuole tassarle, chi addirittura proibirle, i più le sconsigliano, molti non ne possono fare a meno. Sono le bibite gassate. Inutile sottolineare ancora una volta gli effetti negativi che questi soft drink hanno sul nostro organismo: innanzitutto l’obesità. Poi l’anidride carbonica che tartassa lo stomaco, per non parlare dei dolcificanti usati nelle bevande gassate «light». Nell’era del marketing e dei claim pubblicitari i due colossi del settore, Coca-Cola e Pepsi, fanno dunque di tutto per cambiare la concezione negativa delle loro bevande. Era perciò solo questione di tempo prima che sul mercato comparisse la prima «Pepsi-antigrasso». Da dove arriva? Dal Giappone, con tanto di via libera delle autorità governative.

FIBRA SOLUBILE – Il nome è a effetto: «Pepsi Special» ed è già sulla bocca di tutti, soprattutto sul web. È in vendita da martedì, per ora solo in Giappone. La peculiarità? «Fa dimagrire». Di più: «Brucia i grassi». Possibile? Siamo a una svolta? Il segreto del successo sta tutto in un ingrediente: destrina. È una fibra solubile che riduce l’assorbimento adiposo ed aumenta il senso di sazietà. Inoltre, accelera il nostro metabolismo.
Annota il portale Popular Science che già nel 2006 uno studio scientifico – giapponese – indicava nei topi che assumevano la destrina un ridotto assorbimento dei grassi e l’abbassamento del livello di colesterolo nel sangue.
La nuova Pepsi e la bibita gassata Kirin Mets Cola hanno ricevuto l’approvazione della Japan Health Food & Nutrition Association, organismo preposto a fornire pareri sulla qualità dei prodotti alimentari in Giappone.

SCETTICI GLI ESPERTI – Le perplessità nel mondo scientifico sono però molte. In effetti, ciò che funziona sui topi non è detto possa funzionare pure sull’uomo. Ne è convinto Joan Salge Blake, esperto nutrizionista dell’Università di Boston e portavoce dell’Accademia di Nutrizione e dietetica: «Non c’è studio che dimostri che mettere destrina in una bevanda abbia come effetto la perdita di peso. Dopotutto, le bibite gassate hanno una discreta quantità di calorie». La società produttrice sostiene che l’apporto dietetico della bevanda è stato dimostrato attraverso uno studio sui dati raccolti dalle analisi del sangue dei consumatori in fase sperimentale. Queste avrebbero rivelato un basso contenuto di grassi dopo l’assunzione. La «Pepsi Special» costa l’equivalente di 1,60 euro.

LA COCA-COLA ANTIETÀ – Dall’altra parte, la Coca-Cola non sta certo a guardare: recentemente ha annunciato una collaborazione con il gruppo farmaceutico francese Sanofi per lanciare una linea di «bevande di bellezza». Sì, proprio così. Il prodotto farà parte del marchio Oenobiol Beautific e sarà venduto in Francia a un numero limitato di farmacie. La bevanda conterrà acqua minerale, succo di frutta e additivi nutrizionali e promette di «rendere più forti capelli e unghie, abbellire la pelle, far perdere peso e migliorare la vitalità». Tutto a beneficio dei consumatori e, ovviamente, dei produttori.

Regina della cucina ipercalorica nasconde di avere il diabete

mercoledì, Febbraio 8th, 2012

Fonte

MILANO – Ha nascosto per tre anni di avere il diabete e in tv ha continuato a promuovere ricette grasse e poco salutari. Un’autentica bufera si è scatenata contro Paula Deen, celebre presentatrice di programmi culinari, conosciuta negli Usa come «la regina della cucina del sud». La sessantacinquenne ha confessato lo scorso 17 gennaio al network NBC di avere la glicemia alta e di curarsi da diverso tempo con il farmaco antidiabetico Victoza. Tuttavia i suoi fan hanno vissuto la notizia del suo prolungato silenzio come una sorta di tradimento, mentre i suoi avversari ai fornelli l’hanno dipinta come “«a persona più pericolosa d’America».

PIATTI GRASSI – Famosa per i suoi piatti ricchi di burro, di zucchero e spesso fritti, autrice di una decina di libri di ricette che promuovono una cucina ipercalorica, proprietaria di un noto ristorante a Savannah, in Georgia, da decenni la sessantacinquenne è un personaggio che divide l’opinione pubblica americana. In un paese dove vivono 26 milioni di diabetici e nel quale solo nel 2007 sono morti per la medesima malattia ben 71.000 persone, la confessione di “The Lady” è stata molto criticata. Anthony Bourdain, celebre chef newyorkese e acerrimo rivale televisivo della Deen ha comparato la presentatrice a un «pompiere che ha il vizio della piromania» e ha definito il suo comportamento disonesto perché le sue ricette sono poco raccomandabili in una società dove ormai l’obesità è diventata una vera e propria epidemia. Dello stesso avviso la dietologa Melissa Brady che taglia corto: «E’ incredibile pensare che una donna della sua statura si comporti in modo così irresponsabile».

LA DELUSIONE DEI FAN – Anche tanti utenti di Facebook l’hanno attaccata senza mezze misure. C’è chi l’accusa di essere «una bugiarda» e di aver celato la sua malattia solo per continuare a portare avanti le sue attività lucrative: «Lo sapevi da tre anni e hai continuato a incoraggiare le persone a mangiare cibi grassi – scrive adirato un suo ex fan sulla pagina del social network della presentatrice televisiva – Hai fatto finta che non fosse successo niente». Tuttavia non mancano coloro che continuano a difenderla: «Attenzione – scrive un altro utente – Paula non ha alcuna responsabilità. Non è stata lei a obbligarvi a mangiare i cibi grassi che tanto vi piacciono».

NUOVA IMMAGINE – Da parte sua la regina dei fornelli ha già trovato un nuovo modo per riciclare la sua immagine, lanciando un sito web che propone piatti per diabetici. Inoltre ha firmato un lucroso contratto con la società farmaceutica danese Novo Nordisk e presta il proprio volto alla pubblicità della medicina antidiabetica Victoza. A chi l’accusa di essere un’ipocrita, l’ex star della cucina grassa, che da diversi giorni interpreta il ruolo della diabetica che vuole aiutare le persone che soffrono della sua stessa malattia, risponde piccata: «Non mi lascerò scoraggiare da nessuno. Ho una missione da compiere. Sono qui per far sapere al mondo intero che avere il diabete non è una condanna a morte».

15 minuti al giorno di sport allungano la vita

martedì, Agosto 16th, 2011

Fonte : Ansa.it

Basta poco sforzo per vivere in salute: 15 minuti di attivita’ fisica al giorno, anche una breve passeggiata o un mini corso di acquagym per vincere l’afa estiva, allungano la vita media di un individuo di tre anni riducendo il rischio di morte per tutte le cause del 14%. Ma prima di iniziare l’esercizio il ‘must’ e’: spegnere la TV, guardarla per una media di sei ore al giorno accorcia la vita di 5 anni.

Sono i risultati di due studi pubblicati su riviste di fama internazionale. Il primo, condotto da Chi-Pang Wen dell’Universita’ ospedaliera cinese e Jackson Pui Man Wai della National Taiwan Sport University, mostra che pochissima attivita’ fisica fa la differenza in termini di aspettativa di vita. Il secondo, di Lennert Veerman della University of Queensland di Australia, mostra invece che per ogni ora di TV si vive 22 minuti in meno per cui una media di sei ore di televisione al giorno per molti anni toglie cinque anni di vita. Gli studi sono pubblicati rispettivamente sulla rivista Lancet e sul British Journal of Sports Medicine.

Chiude il miglior ristorante al mondo

lunedì, Agosto 1st, 2011

Fonte : Ansa.it

Considerato un genio e un innovatore da alcuni, pretenzioso ed elitario da altri, lo chef catalano Ferran Adria ha deciso di chiudere, dopo 20 anni, il suo celebre ristorante sulla Costa Brava, ritenuto da influenti riviste il migliore del mondo. Una notizia che con ogni probabilità ha gettato nello sconforto la comunità internazionale dei gourmet. Da sabato prossimo non sarà più possibile infatti tentare di prenotare un posto a ‘El Bulli’ per assaggiare le specialità della cosiddetta cucina ‘molecolare’ o ‘destrutturata’, che piega gli alimenti alle leggi della chimica e della fisica con la volontà di stupire, più che di nutrire: un’avanguardia gastronomica fatta di piatti come la schiuma di patate, il gelato al parmigiano, i petali di rosa marinati ai carciofi, il caffé solido. Ricette che hanno reso Adria famoso nel mondo, tanto da essere ribattezzato il ‘Salvador Dali’ della cucinà, anche se non sono mancate le critiche, soprattutto per l’uso di additivi e aromi di laboratorio.

‘El Bulli’, con i suoi appena 50 posti a sedere, riceveva milioni di richieste di prenotazione, tanto che i coperti, per un totale di 8.000 pasti serviti all’anno, dovevano essere assegnati a sorte. Numeri che non hanno impedito al locale di registrare perdite da mezzo milione di euro all’anno, come lo stesso Adria aveva rivelato. Per cercare di risistemare i conti, lo chef si era dato alle conferenze, aveva commercializzato una serie di prodotti con il marchio del ristorante, come libri e accessori da cucina, e prestato il suo nome a oli d’oliva e gamme di coltelli.

Ora è arrivata la decisione di chiudere i battenti di ‘El Bulli’, premiato con le tre stelle Michelin e classificato come il migliore ristorante del mondo dal magazine britannico Restaurant per cinque volte, nel 2002 e dal 2006 al 2009. “Non esiste il migliore ristorante al mondo – diceva Adria appena la settimana scorsa -, ma senz’altro il mio è il luogo più influente per la cucina, soprattutto per quanto riguarda la creatività”. Il nome ‘El Bulli’, ha annunciato lo chef, riapparirà nel 2014 con una fondazione a vocazione ecologica, dedicata alla ricerca culinaria. Distribuirà anche borse di studio, per diffondere il verbo di Adria tra i giovani chef.

Software del blog aggiornato

venerdì, Luglio 29th, 2011

Siamo passati da adesso alla versione 3.2.1 di WordPress in Italiano.

Francia : ritirato medicinale killer

giovedì, Ottobre 14th, 2010

Fonte : tgcom.it

Francia, ritirato farmaco killer
Sarebbe responsabile di mille morti

Un medicinale per la cura del diabete, utilizzato poi anche per i pazienti obesi che volevano perdere peso, è stato ritirato dal mercato in Francia. Secondo uno studio del Servizio sanitario nazionale (Cnam), il prodotto sarebbe infatti responsabile di circa un migliaio di decessi. Il Mediator, questo il nome del farmaco, era in commercio dal 1976 e fa parte della famiglia delle fenfluramine con un effetto “taglia fame”.

Le fenfluramine erano già finite nell’occhio del ciclone degli Stati Uniti, dove sono state ritenute la causa di problemi alle valvole cardiache e di ipertensione arteriosa polmonare e sono state definitivamente vietate. Il divieto è stato esteso anche in Europa, ma il Mediator era sfuggito all’embargo presentandosi come un ‘isomeride’ (una terapia complementare alla dieta nei pazienti obesi).

Secondo le indagini del Cnam, pubblicate dal quotidiano francese “Le Figaro”, su un milione di diabetici il rischio di problemi alle valvole cardiache è moltiplicato di circa quattro volte per i pazienti esposti al Mediator. Inoltre uno studio universitario stima tra i 500 e i 1000 il numero di decessi che hanno una relazione diretta con il medicinale prodotto dai laboratori francesi Servier.