Archive for the ‘Generale’ Category

Spiedini di gamberoni con fragoline, lime e cocco

domenica, Agosto 12th, 2007

Ingredienti per 4 persone : 8 gamberoni, 100 gr. di fragoline di bosco molto mature, 1 cucchiaio di cocco grattugiato, 2 lime non trattati, 120 gr. di burro, sale, pepe.

Mettere le fragoline già pulite in una ciotola e schiacciatele con la forchetta fino ad ottenere una poltiglia. Incorporate 100 gr. di burro ammorbidito a temperatura ambiente. Dopo aggiungete il succo e la scorza grattugiata di un lime, il cocco grattugiato, un pizzico di sale ed una macinata di pepe.

Sgusciare le code dei gamberoni e lasciare intere leste. Eliminare con la pinzetta il filettino nero e infilateli negli spiedini alternandoli alle fettine del lime rimasto. Sistemare gli spiedini su una placca da forno imburrato, spalmarli con il burro insaporito alla fragoline e cuocerli sotto il grill per circa 3-4 minuti.

Servire gli spiedini ben caldi, se volete potete accompagnarli con una insalatina verde arricchita con le lamelle di cocco fresco, qualche fragolina di bosco e una leggera citronette al lime.

Buon Appetito!!

Prove di mantenimento : peso stabile a 95 kg.

sabato, Agosto 11th, 2007

Esattamente 15 giorni fa il mio peso si era assestato sui 95 kg., un peso che non avevo mai raggiunto penso negli ultimi 20 anni, la stessa mattina ho però pensato che davanti a me avevo 15 giorni abbastanza difficili dove c’erano pianificati un fine settimana in montagna ed un paio di cene, una di lavoro ed una con degli amici.

Ed allora mi sono detto : perchè non provare a fare un tentativo di “mantenimento” ? Ovvero non privarmi di qualche prelibatezza durante le cene ed alternarlo al regime alimentare dietetico in modo che alla fine dei 15 giorni il peso possa essere rimasto praticamente invariato.

E così è stato, durante il fine settimana in montagna siamo stati 2 volte a pranzo fuori, una volta a cena e l’altra a pranzo (in questo secondo caso ho fatto pranzo completo con antipasto, primo, secondo e dolce), poi durante le 2 cene non ho badato molto a quello che mangiavo ed anche lì mi sono concesso il dolce.

Ma dal giorno dopo, ed è questa la cosa importante, ho sempre ricominciato con il regime alimente “abituale” (non vi nascondo che dopo le cene ed i pranzi fuori casa ho avuto anche qualche problemino di stomaco dovuto probabilmente al fatto che non ero abituato più a mangiare tanto) e quindi sono arrivato al momento fatidico del peso di stamattina tranquillo che se anche mi fossi trovato qualche etto in più di certo non ne avrei dovuto fare un dramma.

Ed invece la sorpresa è stata che non solo non ho messo nemmeno 1 etto in più, ma che nemmeno ho perso nulla, e quindi il peso è perfettamente uguale a quanto era 15 giorni fa, esattamente a 95 kg. tondi tondi.

Sono proprio soddisfatto del risultato, adesso il mio obiettivo è questo, considerando anche il fatto che siamo ad Agosto e qualche serata fuori porta sicuramente ci sarà e che nei prossimi 3 fine settimana saremo fuori per tutti week-end, praticamente portare questo peso fino allla prima settimana di settembre e poi ripartire con più slancio di prima con il regime alimentare applicato tutti i giorni per poter poi perdere i 10 kg. che mi separano dal peso accettabile di 85 kg.

E’ anche vero che nelle ultime 2 settimane ho cercato di camminare di più di quanto facessi prima e che le mie gambe sono più toniche, ma tutto questo non mi distoglie dal progetto ed anche se le cene fuori con gli amici sono state una parentesi non devono essere una abitudine.

Crostini alla robiola con composta di lamponi

martedì, Agosto 7th, 2007

Ingredienti per 4 persone : 1 baguette, 250 gr. di lamponi, 150 gr. di robiola fresca, 1 mazzetto di erbe (basilico, dragoncello, erba cipollina e finocchietto), 2 cucchiai di panna fresca, 1 cucchiaio di pinoli, 80 gr. di zucchero, aceto di lampone (o di mele), il succo di 1 limone, 1 cucchiaio di bacche rosa, pepe nero.

Pulire i lamponi, lavarli e trasferirili in una piccola casseruola con lo zucchero, un cucchiaio di aceto, il succo del limone filtrato ed una macinata di pepe e di bacche rosa. Cuocere a fuoco medio per 4-5 minuti circa, mescolando delicatamente. Poi togliere dal fuoco e far raffreddare.

Mescolare il formaggio con la panna necessaria a ottenere una crema densa. Aggiungere una spolverizzata di erbe tagliuzzate. Tostare i pinoli in una padellina antiaderente e trasferirli su di un foglio di carta da cucina.

Tagliare il pane a fette (scegliere una baguette ben cotta) e tostarlo senza farlo seccare. Spalmare la composta di lamponi sulle fette di pane ma tenere da parte qualche fruttino rimasto intero. Aggiungere la crema di formaggio e  i pinoli. Infine guarnire ogni crostino con un lampone.

Buon Appetito!!!

L’ultima moda beauty : camminare

lunedì, Agosto 6th, 2007

Articolo apparso su : Donna Moderna a firma di : Francesca Tenderini e Luca Donato.

Sudatissime ore di ginnastica per mantenersi in forma ? Non è più necessario. Basta camminare. “E’ lo sport più dolce e naturale che ci sia, il meno faticoso e si può fare a tutte le età. In un ora si bruciano fino a 400 calorie e fa bene al sistema cardiocircolatorio, difende dall’osteoporosi, oltre a rassodare cosce, glutei e persino braccia e pettorali” dice la personal trainer Viviana Ghizzardi. E tu, che tipo di camminatrice sei (o vorresti diventare) ? Scegli il tuo identikit e segui i consigli della nostra esperta.

In tutto relax. Quando puoi vai sempre a piedi, per fare la spesa, andare al centro, accompagnare tuo figlio a scuola. Alla fine arrivi a camminare almeno mezz’ora tutti i giorni, percorrendo qualche chilometro.

Camminare, dicono gli esperti, fa dimagrire come e forse più della corsa, della bicicletta e del nuoto, perchè è una attività che permette di essere più costanti. “Ma bisogna farlo almeno per trenta minuti di seguito, così l’organismo inizia a consumare le riserve di grasso” spiega la personal trainer.

Rendi più professionale la tua camminata procurandoti un podometro (contapassi) e facendo tutti i giorni 10.000 passi. Un recente studio Americano, condotto su due gruppi di donne, ha dimostrato che contando il numero di falcate anzichè la durata del percorso si hanno migliori risultati. Le camminatrici che calcolavano i passi, infatti, si spingevano a farne in media 2.000 in più. Quelle che contavano i minuti, invece, si fermavano dopo aver raggiunto la mezz’ora.

Sfrutta ogni occasione per aggiungere passi al tuo allenamento quotidiano. Per esempio quando scarichi le borse della spesa dall’auto, invece di riempirti le braccia di sacchetti, fai qualche tragitto in più. Oppure, mentre sei al lavoro, se devi comunicare con un collega, anzichè chiamarlo al telefono, raggiungilo alla sua scrivania.

A passo veloce. La tua palestra è la strada. Cammini tutti i giorni a passo sostenuto per mezz’ora o più e di solito percorri tragitti stabiliti. Il tuo è un allenamento sportivo vero e proprio. Fai in modo che il ritmo cardiaco aumenti gradualmente, ma senza esagerare: il respiro può essere veloce ma non ansimante e deve permettere di parlare. “Con una camminata così, si può arrivare a percorrere 5 chilometri l’ora” dice Viviana Ghizzardi.

Il fit walking, così si chiama in America questa attività, aiuta a tenere sotto controllo la pressione, abbassa i livelli di zucchero e di colesterolo nel sangue e previene le malattie cardiache. Non solo : rafforza ossa e articolazioni e tonifica i muscoli. Senza contare i benefici sull’umore. “Dopo lo sforzo, si liberano nell’organismo endorfine e serotonina, ormoni che regalano una sensazione di benessere e buonumore. E questo aiuta anche la psiche a tenersi in forma” dice l’esperta.

Prova a variare le condizioni del terreno. Per esempio, un percorso su sterrato rende più faticosa la marcia e serve anche a migliorare l’equilibrio. Puoi inserire anche qualche tragitto che preveda salite e discese. “Attenzione però, a non sovraccaricare anche e ginocchia. Soprattutto se si hanno già problemi” avverte Ghizzardi.

Se il parco è la tua meta preferita, approfittane per fare uno slalom in mezzo agli alberi. “E’ un esercizio utile per dare stabilità alle articolazioni. Si fa spostandosi lateralmente da un tronco all’altro” dice Viviana Ghizzardi. “Queste piccole variazioni sollecitano i muscoli che sostengono il ginocchio” Ricorda sempre che, se vuoi aumentare la velocità della tua camminata, non devi allungare troppo la falcata, altrimenti rischi di stirare i tendini. La strategia giusta è aumentare il ritmo, facendo cioè passi più veloci.

Fuori dalla città. Il trekking in collina o in montagna è il tuo sport preferito. Puoi farlo solo durante i weekend, è vero, ma ti rigenera e ti da lo sprint per affrontare tutta la settimana.

Percorrere salite e discese fa aumentare la resistenza fisica perchè allena cuore e polmoni. I muscoli si tonificano molto di più, soprattutto glutei e quadricipiti, e si bruciano più calorie. Inoltre il terreno accidentato serve ad affinare l’equilibrio.

Il trucco per non trovarsi senza fiato durante le salite è quello di mantenere un minimo di allenamento anche durante la settimana. “L’ideale sarebbe camminare ogni giorno, a ritmo sostenuto, per circa un’ora” suggerisce la personal trainer. Quando ti alleni in città prova il W.O.I., ossia il Walking with Oxigen Injection. E’ un nuovo metodo che prevede ritmi respiratori coordinati con i passi : per esempio, un’inspirazione ogni 3 passi e una espirazione nei successivi 3. Il metodo insegna ad utilizzare in maniera ottimale il respiro e a raggiungere una perfetta ossigenazione di tutto il corpo, fondamentale per sostenere meglio lo sforzo fisico.

Durante l’escursione, aumenta l’allenamento caricando un pò lo zaino. Se porti sulle spalle il 10% del tuo peso (per esempio 6chili se ne pesi sessanta), bruci il 7% di calorie in più e potenzi la tua resistenza.

Sul tapis roulant. Per te non esistono scuse. Hai risolto il problema del cattivo tempo o dei percorsi in mezzo al traffico. Il tapis roulant, in palestra o a casa tua, è diventato il tuo personal trainer.

Gli studi, da tempo, lo hanno confermato : il tapis roulanti è un ottima alternativa alla camminata o alla corsa all’aperto e permette di raggiungere gli stessi risultati. Ci si può allenare in tutta sicurezza e si possono programmare le sedute in palestra (ma anche a casa) in base alle proprie esigenze. I migliori tapis roulant hanno in dotazione un sistema di ammortizzazione. Camminare o correre su questi attrezzi è più salutare per le articolazioni dell’impatto sull’asfalto o sul sentiero sterrato.

Varia il tuo programma di training : per esempio, puoi regolare l’inclinazione del nastro, sumulando così una strada in salita. “All’inizio si possono alternare 5 minuti di piano inclinato con 5 minuti di percorso in orizzontale. A fine sessione, si termina con il nastro in orizzontale, per rilassare i muscoli” suggerisce Ghizzardi. “Si aumenta sempre più la pendenza, fino ad arrivare al 5%. Salite più ripide affaticano troppo schiena, anche e caviglie“.

Con il piano inclinato è meglio esercitarsi a giorni alterni : fai riposare i muscoli per 48 ore tra una sessione e l’altra. Vuoi bruciare più grassi e scolpire cosce e glutei ? Fai lo skip a ginocchia alte : mentre cammini, sollevale, piegando le gambe, fin quasi a toccare il petto.

 

 

Il Partito Democratico inizia molto male

venerdì, Agosto 3rd, 2007

In questi giorni ha tenuto banco nel mondo politico la questione del rifiuto della candidatura a segretario del Partito Democratico da parte del comitato dei “tecnici” alle candiature di Marco Pannella (in coppia con Emma Bonino) e di Antonio Di Pietro.

Prima di scrivere come la penso ho deciso di aspettare la decisione dei “garanti” sul ricorso presentato dal leader Radicale sulla sua esclusione dalle candidatura, esclusione che è stata confermata anche in seconda istanza.

Ora la mia considerazione parte dal fatto che alle elezioni del 2006 senza i voti dei Radicali (all’epoca Rosa nel Pugno) e dell’Italia dei Valori al Senato della Repubblica difficilmente Prodi avrebbe ottenuto i numeri per governare (anche se adesso la situazione non è migliore e spesso il governo si deve affidare al voto dei Senatori a vita) ed inoltre questi 2 piccoli partiti politici hanno dimostrato in questi mesi grande fedeltà al progetto di Prodi, ed anche dove su qualche decisione non erano sulla stessa lunghezza d’onda hanno sempre fatto delle critiche costruttive sempre nell’interesse della coalizione.

Quindi io mi sarei aspettato che le loro candidature a segretario di un partito che fa della “democrazia” parte integrante del proprio nome erano quanto meno scontate ed il fatto che siano state rifiutate mi fa pensare che forse “qualcuno” aveva paura di perdere la consultazione popolare.

Secondo me, Veltroni avrebbe vinto lo stesso e con un grande distacco l’elezione a segretario e la presenza di Pannella e Di Pietro come suoi leali antagonisti sarebbe stato solo motivo si “coesione” ulteriore per una sinistra che ultimamente sta dando segnali di sfascio, un occasione persa per dimostrare anche alla parte “avversaria” che quella era veramente una coalizione e che il Partito Democratico era aperto veramente a tutti.

Pannella ha dimostrato negli anni la sua serietà politica, anche se su alcune cose non mi trovo d’accordo, ma è un esempio di coerenza, esempi del genere ce ne vorrebbero a migliaia tra i politici Italiani.

Di Pietro invece come “novellino” della politica Italiana ha fatto della “politica pulita” un suo cavallo di battaglia, aderendo anche a diverse manifestazioni dove si chiede che in Parlamento possano entrare sono cittadini con la fedina penale pulita, una persona che secondo me con la sua esperienza può fare solo del bene al panorama politico Italiano.

Veltroni e Rutelli hanno perso una grande occasione, creando anche malumore tra qualche elettore di sinistra che avrebbe voluto quella dell’elezione a segretario una “vera” competizione elettorale, invece come stanno le cose adesso penso che sia diventato solo un “pro-forma” per l’elezione di Veltroni che da qualche settimana parla già come leader del costituente partito.

Peccato.

La Soia

lunedì, Luglio 30th, 2007

La soia ci giunge dall’Estremo Oriente, dove da millenni soprattutto i Cinesi, i Giapponesi e gli Indonesiani ne conoscono e ne sfruttano le numerose proprietà. In Italia e in altri paesi europei la coltivazione della soia si è diffusa solo di recente ma, come negli Stati Uniti, è destinata prevalentemente all’alimentazione del bestiame.

La coltivazione biologica della soia avviene nel rispetto dell’equilibrio e della composizione del suolo. Le aziende che non allevano animali e perciò non dispongono di concimi organici, applicano la tecnica del “sovescio” : la soia viene coltivata insieme ad altre piante ricche di azoto, come la fava o il trifoglio, che dopo la raccolta della soia vengono interrate, così da servire come concime naturale.

La sua importanza in campo nutrizionale è data dal contenuto di proteine che portano tutti gli aminoacidi essenziale in proporzione maggiore a quella rilevata in tanti altri alimenti, sia di origine animale che vegetale. E’ inoltre ricca di sali minerali e di oligoelementi (fosforo, magnesio, ferro, iodio) ed assicura un equilibrato apporto di acido linoleico e di lecitina.

Secondo i nutrizionisti tutte queste sue caratteristiche la rendono preziosa per il nostro benessere. Protegge le cellule, mantiene e migliora l’equilibrio fisiologico, risultando non solo nutriente ma anche energetica ed ipoglicemica.

Ricordando che si può trovare comunemente nella qualità rossa, verde e gialla, in ogni caso si sconsiglia il consumo di semi di soia non trasformati perchè sono indigesti. In commercio si trovano molti prodotti derivati dalla soia : i più utilizzati sono il “latte di soia” e il formaggio “tofu”. Il “tamari” e lo “shoyu” ottenuti dalla lunga fermentazione della soia gialla sono un ottimo condimento. Sempre dalla fermentazione, ma con diverse tecniche, si ottiene il “miso”, ingrediente ideale per molte ricette soprattutto per le minestre. Dalla farina così si ottiene la cosiddetta “carne vegetale”, poichè si preparano delle vere e proprie bistecche, stufati, riepieni e salse.

L’olio extra vergine di oliva

mercoledì, Luglio 25th, 2007

Le prime tracce della sua presenza risalgono all’epoca preistorica ed un codice babilonese del 2500 a.c. reca alcune notizie sul suo commercio. Le sue virtù, infatti, erano note sin dall’antichità, al punto da essere utilizzato per preparare unguenti, profumi, ma anche per lenire contusioni e ferite, scaldare e tonificare i muscoli.

Le olive prodotte da coltivazione biologica derivano da piante non trattate, sottoposte a controlli e prelievi periodici su foglie, radici e terreno. Raggiunto il giusto grado di maturazione vengono raccolte e subito sottoposte alla “spremitura a freddo” (macinatura e spremitura meccanica al di sotto di 40°), la sola in grado di mantenere intatti i principi nutritivi del frutto, a differenza della spremitura chimica. Questa modalità di lavorazione consegue numerosi vantaggi : resistenza all’ossidazione e all’irrancidimento, mantenimento delle vitamine naturale e dei principi biologici attivi delle olive, esaltazione del sapore.

L’olio di oliva è sostanzialmente composto da grassi insaturi, tra cui la maggior percentuale è contenuta nell’acido oleico, importanta componente che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare. L’abbondante presenza di lecitine e delle vitamine E ed F lo rendono inoltre prezioso per varie funzioni organiche, nonchè ingrediente fondamentale per una dieta gustosa ed equilibrata.

Nutriente, emolliente e protettivo, grazie alla sua alta digeribilità è adatto sia per l’alimentazione degli adulti che dei bambini fin dalla prima infanzia. Sensibile all’aria ed alla luce, va conservato in luogo fresco, asciutto e buio per evitarne l’ossidazione, ad una temperatura compresa tra i 12° ed i 14°. L’olio extra vergine di oliva va consumato preferibilmente entro l’anno di produzione.

Per mantenerne intatta le proprietà, oltre che il sapore, si consiglia il suo uso a crudo : sul pane, sulle insalate fresche, nelle minestre, sulle carni rosse e sui legumi. Per le sue caratteristiche di resistenza e stabilità alle alte temperature e comunque indicato per friggere o per altri tipi di cottura (aarosti, dolci, pizze e focacce).

100 gr. di olio extravergine di oliva contengono all’incirca 900 calorie, per una dieta equilibrata sono indicati 2-3 cucchiai da tavolo al giorno da utilizzare a crudo.

21 Luglio 2007 : controllo del peso e della glicemia

sabato, Luglio 21st, 2007

Dopo una settimana di pausa, rieccomi con il controllo del peso e della glicemia.

Gli ultimi giorni sono stati molto difficili, un caldo torrido con le temperature che hanno sfiorato anche i 38° e nemmeno un pò di brezza che magari poteva allievare la sensazione di caldo.

Torno sulla bilancia ed il risultato è di : 95.7 kg quindi rispetto a 2 settimane fa ben 1.8 kg in meno, posso ritenermi soddisfatto, sono quasi nella media del kg a settimana che desidererebbe il Dott. Andrea Tondini.

Capitolo glicemia, ancora meglio, stamattina la macchinetta ha fatto segnare 87 una misura che non ricordo mai di aver visto negli ultimi periodi che anche restando sotto i cento non riusciva mai a scendere sotto i 90, benissimo questo dimostra che tutto sta funzionando alla perfezione.

Ci sono già 26° all’esterno e sono appena passate le 7.00 del mattino, speriamo che il caldo non sia così soffocante come ieri.

CAI Asiago sentiero 801 della Val d’Assa : fatto!

mercoledì, Luglio 18th, 2007

Sabato scorso come avete potuto notare non c’è stato il solito controllo del peso, questo perchè siccome mia moglie aveva il week end libero abbiamo deciso di trascorrerlo sull’Altopiano di Asiago e di fare delle lunghe passeggiate.

La nostra scelta dopo aver consultato la guida CAI dei sentieri dell’altopiano è caduta sul sentiero 801, ecco la caratteristiche ed una breve descrizione presa dalla carta dei sentieri dell’Altopiano dei 7 comuni edizione 1997.

Pressi di Roana; oppure anche Canove di Roana – Fondo Val d’Assa (q. 814) – Località S. Antonle – Pressi (caverna) di cima Tre Pezzi – Leute Kubala (Grotta del Popolo) – Ponte sul Ghelpach (q. 910). Dislivello complessivo di metri 230 circa (in salita e altrettanti in discesa, ore 4.00 per l’intero circuito.

Questo facile itinerario, che si svolge interamente all’interno della Val d’Assa, offre oltre che per l’interesse naturalistico che offre un ambiente suggestivo, si caratterizza soprattutto per il valore culturale delle località in funzione delle quali esso è stato tracciato entro una zona di protezione ambientale. Esso tocca infatti grotte, ripari sotto roccia, pareti, nei quali sono state rinvenute preziosissime testimonianze costuituite da fossili di animali preistorici, da reperti litici risalibili al Paleolitico Medio, e da migliaia di incisioni risalenti fino a 2500 anni fa.

Si può partire indifferentemente sia dai pressi di Roana come anche da Canove di Roana. L’avvio nei pressi di Roana si trova a q. 973, alla curva della Giacomina, 500 metri circa a Sud-Est del centro sulla strada per Asiago, prendendo la mulattiera che scende in direzione Sud verso il fondo della Val d’Assa; appena oltrepassato il fondo, a q. 814, ci si congiunge con il tracciato che proviene da Canove. Da Canove si parte appena dietro la chiesa, all’inizio della strada che porta al cimitero, a q. 994, prendendo in direzione Nord la strada sterrata che porta sul fondo della Val d’Assa a q. 814. Di qui si fa dapprima una breve puntata verso Nord-Est fino alla località Tunkelbald (q. 824), donde si ritorna sui propri passi per avviarsi in direzione opposta verso Sud-Ovest lungo il fondovalle (la prima parte della valle non è praticabile e bisogna risalire, circa 150 metri, verso Canove e imboccare a destra una mulattiera ben segnata) scendendo moderatamente fino alla località S. Antonle (m 775). Da S. Antonle si prende una mulattiera che alzandosi sulla valle, dopo essersi immessa nel sentiero della Romita aggira la Cima Tre Pezzi, a Ovest della quale si immette, a q. 900 circa, nella strada sterrata che scende lungo la destra orografica della Val Bisele sul fondo della quale corre il torrente Ghelpach. La si percorre fino al ponte sulla strada statale (m 910 circa) dove l’itinerario 801 si conclude. Volendo ritornare a Canove a piedi, si può evitare la strada asfaltata prendendo la mulattiera che passa per le località Holla e Busi.

Detto così sembra una passeggiata semplice, noi abbiamo preferito partire dalla Chiesa di Canove anche perchè ci sembrava che ci fosse più possibilità di parcheggiare l’automobile, e così alle 9.53 ci siamo messi in marcia (con noi c’era anche il fido Epifanio).

La prima parte del sentiero in effetti è tutto in discesa, in quanto ci ha portato sul fondo della valle, dove il sentiero si mischiava alla vegetazione rendendo la passeggiata molto gradevole, anche se a volte il sentiero era “troppo” nascosto dalla vegetazione.

Ad un certo punto si arriva alla località S. Antonle dove poi inizia un tratto di salita,abbiamo deciso di fermarci per una breve sosta ristoratrice (partiamo sempre con almeno 2 litri di acqua ed un paio banane) e dopo una preghierina alla Cappella che vi si trova siamo ripartiti. Qui il percorso diventa molto bello, con il torrente Ghelpach che sembra scorrere insieme a noi sul fondo della valle mentre noi ci innalziamo.

Ad un certo punto si arriva ad una località denominata “Romita e Rossle” dove sono conservate le incisioni e i disegni dell’era Paleolitica di cui si faceva riferimento nella descrizione, purtroppo la zona essendo di grande interesse archeologico non è aperta ma bisogna prenotare la visita anche se qualche furbone ha deciso ugualmente di tagliare le reti e di rendere possibile l’accesso, noi abbiamo preferito non violare questi luoghi e ci siamo limitati a dare una sbirciatina dall’esterno delle reti.

Arrivati poi alla Grotta del Popolo (che poi onestamente non abbiamo trovato) avendo trovato una panchina sulla quale appoggiarci si è deciso di consumare il pranzo. Io mi era fatto al mattino un panino con del prosciutto crudo, mentre Olga si era presa in un supermercato una insalata di riso. Epifanio invece aveva ancora delle ossa che erano rimaste dalla grigliata della sera precedente della quale poi vi racconterò in un altro post.

Quindi rifocillati a dovere abbiamo ripreso la camminata, non prima però di aver cercato e trovato dei bastoni di legno che ci aiutassero nell’andare, e siamo passati per dei posti molto belli, dei passaggi sotto roccia che erano impressionanti. Dopo il sentiero si spiana parecchio verso la fine e passa prima per una grande area attrezzata per pic-nic e barbecue con tanto di giochi per i più piccini per poi terminare al Ponte sul Ghelpach dove c’è la trada asfaltata.

Non eravamo molto coscienti di quanto mancasse per Canove e così ci siamo incamminati sulla statale, procedendo in senso inverso a quello di marcia in modo da essere più visibili, ed è stato l’unico errore della giornata perchè la temperatura si era alzata ed essendo una strada all’aperto senza alcuna ombreggiatura ci siamo presi una “scaldata” che potevamo pure risparmiarci, ma sono errori di “gioventù” che cercheremo di non ripetere nelle prossime escursioni.

Siamo arrivati a Canove dove ci siamo tuffati nel primo bar aperto a prendere qualcosa di fresco (Olga aveva chiesto una premuta di arance ma quello che le hanno versato nel bicchiere tutto era tranne che premuta) e quindi abbiamo raggiunto l’automobile quando l’orologio della Chiesa segnava esattamente le 15.03, quindi scherzando scherzando la passeggiata era durata 5 ore e se non era per gli ultimi chilometri sulla strada asfaltata le nostre condizioni fisiche erano anche abbastanza buone.

Di seguito troverete qualche foto della giornata, sto preparando una sezione del blog con le foto divise per categoria, di una cosa però siamo certi, c’è venuta voglia di camminare, ed in montagna si cammina molto bene, lo consiglio a tutti quelli che fanno una vita molto sedentaria, staccate la spina, andate su in montagna e fate delle lunghe passeggiate, l’unico a guadagnarci è il vostro fisico che non finirà mai di ringraziarvi.

Partenza del sentiero 801

Sentiero 801, una parte del percorso

Tortino ai carciofi

martedì, Luglio 17th, 2007

Ingredienti : 8 carciofi, 500 g. di emmental grattugiato, 100 g. di fontina, sale, pepe, capperi, 150 g. di olive verdi o nere, 2 spicchi di aglio, mezzo limone, 2 dl. di panna, 3 cucchiai di olio extravergine di oliva e burro.

Mondate i carciofi, liberateli dalle foglie esterne più dure, dalle spine e tagliateli in 4 o più spicchi. Immergeteli per circa 30 minuti in acqua acidulata con succo di limone, quindi lessateli in acqua bollente salata.

Scolateli e tritate finemente alcuni spicchi, eliminando eventuali spine rimaste. Disponete gli altri spicchi a raggiera in una tortiera leggermente imburrata e cospargeteli con un piccolo composto formato da aglio tritato, trito di carciofi, emmental grattugiato, capperi sale e pepe, il tutto legato con l’olio.

Distribuite qua e là alcune olive intere, scaglie di fette di fontina e la panna a cucchiaiate. Cuocete in forno a bagnomaria per poco meno di 30 minuti, controllando spesso che i carciofi non secchino. Il tortino è bene gustarlo servito caldo nel suo recipiente di cottura.

Buon Appetito!!!