Archive for the ‘Generale’ Category

Ho freddo in ufficio

venerdì, Settembre 1st, 2006

Sono le 10.41, sono in ufficio ed ho un freddo boia, ho tutte le spalle gelate ed il collo che a questo punto non riesco a girarlo.

I condizionatori quelli a terra sono spenti, ma le bocchette d’aria che sono sopra la nostra testa continuano imperterrite a buttare fuori aria congelata.

Il termometro sulla mia scrivania segna 21 gradi con un tasso di umidità del 70%, stamattina abbiamo trovato le finestre aperte e ci mancava poco che ci fossero anche i pinguini qui dentro.

Non sono nemmeno vestito tanto male, ho una maglietta di cotone a maniche lunghe, ma l’aria dalla bocchetta alla mia destra (spero di riuscire a mettere la foto) emette aria fredda proprio nella mia direzione, speriamo che quando il sole girerà dalla nostra parte nel pomeriggio riesca a riscaldare un pochino l’ambiente.

In queste condizioni non è possibile lavorare, lunedì è meglio che mi porto una felpa.

Ho freddo.

Purtroppo non riesco a fare l’upload della foto.

Aggiornamento delle 15.00 : approfittando del fatto che tutti erano andati a pranzo ho aperto le finestre e fatto cambiare un pochino l’aria nella stanza, adesso la temperatura è di circa 24 gradi, mentre la percentuale di umidità si è abbassata al 55%

La mia esperienza lavorativa (2)

mercoledì, Agosto 30th, 2006

Quel fine settimana a casa confesso di non essere riuscito per niente a riposare, ero indeciso se la settimana dopo tornare a Modena oppure no, poi mi arriva una telefonata da un amico che era salito anche Lui con noi a fare il colloquio a Modena, ma che per svariati motivi era stato mandato a lavorare in una società di Parma.

Ciro mi chiama e mi dice che anche Lui è a Modena e che ha trovato un alberghetto un pochino fuori mano (bisognava prendere 2 autobus per arrivare al lavoro) ma che per 30.000 a notte (senza prima colazione) si poteva avere la camera con il bagno in comune.

E così per circa un mesetto con Ciro siamo stati in questo albergo, nulla di straordinario, una camera infima senza nemmeno il televisore che era in una sala comune e che veniva spento puntualmente alle 23.00 senza curarsi del fatto che stavi guardando la fine del film “Apollo 13” con Tom Hanks.

Il lavoro presso la Banca procedeva bene, la mia voglia di imparare sopperiva al fatto di non aver lavorato con il Cobolo Cics Db2 e soprattutto di non aver mai lavorato in ambiente Mainframe, ricordo ancora con un sorriso la prima volta che volevo confermare una riga di comando in MVS cliccando il tasto INVIO, quando tutti sanno che per confermare bisogna cliccare il tasto CTRL.

Un altro problema però si aggiungeva a quelli delle mie carenze informatiche, ovvero per scrivere i programmi Cobol si utilizzava un prodotto che in un certo senso doveva aiutare il programmatore (il prodotto è il TELON) ma nel mio caso dove non sapevo nulla di nulla di quello che stavo facendo era un altro colpo alle mie certezze e aggiungeva più dubbi al fatto di restare o meno a lavorare a Modena.

Non ho avuto molto supporto dai miei colleghi conterranei, tra consulenti la gelosia è tanta, uno di loro è ancora lì al lavoro, di strada ne ha fatta sulle spalle di tutti noi, ma lui è stato bravo e quindi se lo hanno tenuto vuol dire che il suo lavoro lo sa fare, ma nei rapporti interpersonali c’è qualcosa da rivedere.

Per risparmiare soldi a pranzo non andavo a mangiare al ristorante, ma prendevo una piadina dal distributore automatico e me la riscaldavo nel forno a microonde, la sera invece con Ciro facevamo un pochino di spesuccia, ma sempre a pane e companatico si andava a finire e non ricordo di aver mangiato un piatto caldo in quel mese passato in albergo.

Intanto Ciro, che era sicuro del fatto che la sua commessa sarebbe durata ancora per molto era in moto per cercare un appartamento ammobiliato a Modena, in modo da poter insieme andarci ad abitare, dividere le spese e così la sera poter mangiare finalmente un piatto caldo una volta arrivati a casa.

Così affittammo casa al centro di Modena, a Via Gallucci, una specie di monolocale in un attico senza luce, ammobiliato, al modico prezzo di 1.150.000 al mese, comprese le spese condominiali (terzo piano e meno male che c’era l’ascensore), trovammo subito un terzo compagno di avventura Salvatore detto Sasà che era stato mandato da Napoli a lavorare nella stessa società dove era Ciro.

Le cose in casa con Ciro e Sasà andavano bene, mangiavamo quasi sempre insieme anche se avevamo gusti alimentari un tantino differenti, ma alla fine riuscivamo sempre a trovare un punto di incontro, purtroppo le cose non andavano bene sul posto di lavoro.

Non so nemmeno io da dove cominciare, ma vediamo di andare per punti.

I consulenti erano tutti “confinati” in una stanzetta con i computer ed i telefoni, molto spesso notavo durante la nostra assenza per il pranzo (qualche volta andavo a leggere i giornali al bar di fronte) un viavai di gente che usciva dalla nostra stanza e che non aveva nessun motivo per entrare. Alla fine abbiamo scoperto, quando ci hanno bloccato i telefoni per le chiamate esterne a cosa era riferito quel viavai, in pratica i dipendenti per non fare telefonate sui cellulari dal loro telefono utilizzavano i nostri telefoni, a nulla sono valse le nostre rimostranze anzi ci siamo beccati anche del “bugiardo” e del “Napoletano” perchè volevamo scaricare le nostre colpe sugli altri.

Non eravamo molto amati in quell’ambiente di lavoro, una volta abbiamo dimenticato una finestra aperta la sera quando siamo usciti, la mattina dopo abbiamo trovato un biglietto che io conservo ancora custodito gelosamente, scritto da un dirigente con su scritto “LE FINESTRE VANNO CHIUSE!!!!!!!”, è vero che abbiamo sbagliato a lasciarla aperta, però ci sono modi e modi per dire le cose e secondo me quello era il modo più errato perchè ha confermato la tesi che queste persone quando noi eravamo via venivano a controllare se avevamo lasciato tutto in ordine per poter trovare il pelo nell’uovo.

All’inizio del 1999 dopo una estenuante trattativa riesco ad avere un aumento di tariffa, ormai tra le spese di viaggio, di alloggio e di vitto non ci rientravo quasi più nelle spese, senza tenere conto delle tasse, del commercialista e di tutte le spese accessorie.

Le persone più infami sono i Meridionali che una volta trasferiti al Nord si integrano anche troppo rinnegando le proprie origini, la propria terra e assumendo tutti i difetti comportamentali della gente del luogo dove si abita o si lavora. Nel maggio del 1999 ero in procinto di acquistare la mia prima macchina nuova (una Mazda Demio) e mio Padre mi chiama una mattina e mi dice di chiamare in concessionaria perchè ci sono dei problemi nelle pratiche di finanziamento. Bene, devo telefonare, ma il telefono è bloccato e a quei tempi non avevo un cellulare a disposizione ed allora chiedo ad un altro consulente di origine Tarantina che però viveva a Bologna e che lavorava in una stanza al piano di sotto se potevo fare una telefonata dal suo telefono esponendogli tutto il problema (il suo telefono anche se consulente non era stato bloccato).

Apriti Cielo!! Come se gli avessi chiesto la moglie in prestito per una notte di fuoco!!! Me ne ha dette di tutti i colori mettendo di mezzo anche le mie origini e mi sono sentito molto ma molto umiliato quel giorno, onestamente volevo mettergli le mani addosso anche perchè tutta la “sparata” è avvenuta a voce altra per farsi sentire anche dagli altri, ma il mio sangue freddo ha evitato il tutto. Onestamente non so adesso questa persona che fine abbia fatto, non mi risulta che lavori ancora lì, e la cosa nemmeno mi interessa più tanto.

Era il Maggio del 1999 e noi Napoletani in quell’ambiente di lavoro non eravamo tanto apprezzati, tanto è vero che mi viene comunicato che la mia commessa di lavoro sarebbe scaduta alla fine di Novembre senza darmi una ragione plausibile (ma in questi casi non ti daranno mai una ragione, la mia società di Napoli mi ha scaricato, mentre quella di Modena non sono quasi mai riuscita a contattarla per avere nuove opporunità.

Una cosa però mi ha dato tanto da pensare, il fatto che siano stati mandati via tutti i consulenti Napoletani e da notizie che ho avuto in seguito ci hanno sostituito con consulenti “indigeni”

In quel momento mi sono sentito solo, avevo appena acquistao una macchina nuova ed avevo di fronte a me 4 anni di bollettini da pagare, avevo una moglie da mantenere, insomma una marea di pensieri.

Però avevo una certezza, una cosa che i miei genitori mi hanno insegnato, ovvero che non bisogna mai vergognarsi del lavoro che si fa, anche se non è quello a cui si aspira, l’importante è alzarsi la mattina per tornare la sera con la coscienza pulita di aver portato un pezzo di pagnotta a casa. Mio fratello Sergio, appena diplomato non riuscendo a trovare lavoro per qualche tempo è andato a distribuire i volantini nelle buche delle lettere (cosa che oggi fanno gli extracomunitari) e per qualche tempo ha anche lavorato in una impresa di pulizie, il lavoro non è mai vergogna.

Il risparmio energetico, una chimera

martedì, Agosto 29th, 2006

Nell’azienda presso la quale presto la mia opera professionale bisognerebbe fare un corso di come si potrebbe risparmiare un pochino di energia.

In questi giorni la temperatura esterna è di circa 20-25 gradi e nonostante questo i condizionatori funzionano a tutto spiano buttando fuori aria fredda a più non posso.

Se in questi casi è possibile spegnere quelli fissi che sono a terra, non è possibile farlo con le bocchette che buttano giù aria a dir poco congelata che costringe qualcuno a stare con il giubbotto addosso tutto il giorno oppure ad indossare una felpa di cotone per non congelarsi.

L’aria fredda in quell’ufficio da fastidio a tutti, non c’è nessuno che non si lamenti, la mattina appena arriviamo in ufficio c’è un apparecchio di un collega che segna non meno di 20° come temperatura ed a volte anche l’80% di umidità, con una puzza di muffa che secondo me e qualcun altro proviene da una perdita di qualche apparato che finisce nel sottopavimento.

In passato ho lottato molto con il capoufficio per un utilizzo più razionale dei condizionatori, però tra me e lui c’è stato sempre un muro contro muro e siccome ai suoi occhi ero ormai il guastafeste di turno mi sono rassegnato e porto sempre con me una felpina di cotone per coprirmi nel caso io abbia freddo.

I condizionatori non danno fastidio solo a me, ma anche al resto del personale che lavora in ufficio, nessuno però e dico nessuno ha il coraggio di dirlo a chi di competenza ed allora cominciano a lamentarsi con me, nella speranza che io mi faccia avanti e che mi faccia carico con il capoufficio delle loro lamentele, ma questa volta hanno sbagliato indirizzo, il sottoscritto non si lamenta più anche perchè quando il capo chiede in stanza se a qualcuno da fastidio il condizionatore nessuno apre bocca.

Nelle scorse settimane ci sono stati giorni di intensa pioggia con temperature basse, ma i condizionatori sempre accesi ed allora mi sono chiesto se far funzionare tutti quei motori (penso ce ne siano almeno una decina) non sia uno spreco di energia che si potrebbe ottimizzare.

Altro spreco sono le luci accese, io amo la luce del sole, quando c’è il sole io sono un altra persona, mi sento ricaricare come se fossi una batteria ad energia solare, però in azienda c’è un problema. Il fabbricato era stat progettato come centro commerciale e non come sede di uffici, quindi i vetri delle finestre sono normali, le tendine sono chiare, insomma se c’è una giornata di sole qualcuno in ufficio dice che ha il riflesso nel monitor (anche se i monitor sono LCD ed antiriflesso) e quindi deve chiudere le tapparelle.

Si giunge però al paradosso che chiudendo le tapparelle in alcune parti della stanza non arrivi abbastanza luce e nel mese di luglio si sia costretti ad accendere la luce con una bellissima luce artificiale che c’è fuori, non è spreco di energia anche questo ?

Non serve fare grandi cose, basta lavorare nel proprio piccolo uno step per ognuno di noi e si riesce a fare qualcosa per la nostra terra. Se un giorno riuscirò finalmente ad acquistare una casa tutta nostra non solo farò impiantare un sistema di energia a pannelli solari, ma anche un interessante sistema di riciclo delle acque in modo da usare per lo sciacquone l’acqua che si usa facendosi la doccia, sono piccoli step, ed io nel mio piccolo cerco di risparmiare energia.

Dieta, un piccolo aggiornamento

sabato, Agosto 26th, 2006

Nelle ultime 2-3 settimane non ho effettuato nessun controllo del peso, anche perchè sono stato distratto da altre cose come ad esempio il lavoro e la partenza di mia moglie per la Russia.

Ho mangiato qualcosina di fuori standard, evitando però come al mio solito pane e dolci che per me diabetico sono deleteri.

10 minuti fa ho fatto un controllo del peso e mi sono trovato solo 1,5 kg. in più del minimo raggiunto qualche settimana fa, un buon punto di partenza per ricominciare a fare la dieta in modo costante.

Sto bevendo moltissima acqua, anche se forse invece di Uliveto e Ferrarelle dovrei bere un acqua naturale.

Il mio obiettivo per mercoledì è di perdere quel chilo e mezzo che ho rimesso su in queste 3 settimane.

Io ed i cani : Dalì e Cindy

venerdì, Agosto 25th, 2006

Circa un anno fa, esattamente il 28 Agosto del 2005, dopo un periodo di malattia durato circa 3 mesi mi è morta tra le braccia la nostra cagnetta Cindy, una meticcia che assomigliava molto ad uno spinone.

La mia storia con i cani comincia nel 1995 quando mia moglie al termine degli studi in medicina in Russia decide di trasferirsi in Italia, entrambi amiamo molto gli animali ed entrambi desideravamo averne uno che potesse condividere con noi le gioie di tutti i giorni.

Non abbiamo mai amato i cani di razza e quindi siamo andati a prenderlo al canile di Licola in provincia di Napoli dove abbiamo preferito che fosse lui a scegliere noi e non viceversa. Così abbiamo portato a casa un cuccioletto di meticcio al quale abbiamo dato il nome di Dalì.

Era ancora piccolo, quindi non potevamo ancora vaccinarlo e così mentre attendevamo il periodo giusto notiamo i primi segni di tremolio delle zampine e del musino che ci mettono subito in apprensione.

Aspettiamo un paio di giorni, pensando si trattasse di una reazione nervosa al trasferimento nel nuovo habitat, ma il tremolio non accennava a diminuire, anzi si stava incrementando, così ci rivolgiamo subito al veterinario il quale dopo accurate analisi ci fornisce una diagnosi impietosa : cimurro nervoso.

Una malattia che non da scampo al cane, specialmente quando così piccolo e non vaccinato, la veterinaria ci consiglia di non vaccinarlo che tanto è inutile e ci fa provare una cura alternativa con delle flebo e delle pillole da fargli prendere ogni giorno.

Purtroppo nonostante la cura i tremori di Dalì non sono diminuiti, anzi sono aumentati tanto che il cane riusciva con difficoltà sia a stare in piedi, che addirttura a mangiare, così su consiglio della veterinaria che non ci aveva dato alcuna speranza di guarigione abbiamo deciso di mettere fine alle sofferenze di Dalì e lo abbiamo fatto “addormentare”.

Volevamo subito prendere un altro cane, ma la veterinaria ce lo ha sconsigliato perchè il virus del cimurro poteva essere ancora in casa e quindi infettare anche il nuovo ospite, così per due mesi abbiamo disinfettato tutta la casa e bruciato tutto quello che era appartenuto al povero Dalì.

Negli stessi giorni, notammo sotto casa nostra che si aggirava un cane, sembrava uno spinone, senza pelo, pieno di tagli e sicuramente molto affamata, così mia moglie ha applicato sul cane i suoi studi medici e non solo le forniva cibo tutti i giorni, ma le curava le ferite che una volta rimarginatesi hanno fatto in modo che il pelo ricrescesse folto.

Però non potevano ancora portare il cane in casa, i 2 mesi non erano ancora passati, ma quella cagnetta era già “nostra” e le abbiamo anche dato un nome : Cindy

Una notte, all’incirca verso le 2.30 del mattino, durante un forte temporale con lampi e tuoni che scuotevano le finestre sento che qualcuno sta bussando forte alla mia porta di casa, ma talmente forte che quasi la butta per terra. Mi alzo abbastanza spaventato, apro la porta con circospezione ed invece di trovarmi di fronte qualcuno vedo che una palla di pelo entra velocemente in casa e va a sistemarsi su di un divanetto che avevamo messo lì apposta per lei, era Cindy che forse stanca di rimanere sotto le intemperie aveva deciso di entrare nella sua nuova casa una volta e per tutte.

E così quel batuffone di pelo ha cominciato a prendere confidenza con i suoi nuovi amici ed era talmente contenta di essere al sicuro in una casa che a volte ci portava dai suoi giretti (usciva da sola aprendo la porta e quando tornava si faceva sentire) anche dei souvenir, come quella volta che si presentò davanti alla porta con una lingua di bufalo.

All’inizio era abbastanza dispettosa, qualche volta faceva i suoi bisogni in casa ma in breve siamo riusciti ad “educarla” e a farle capire che i bisogni si facevano fuori di casa negli ampi campi che in quei tempi circondavano la casa dove abitavamo.

Cindy amava molto viaggiare in macchina, non le dovevi dire 2 volte di entrare, bastava aprire la portiera ed il gioco era fatto, durante tutto il viaggio non faceva altro che guardare incuriosita da una parte all’altra dei finestrini attratta da tutte quelle automobili e da tutti quei colori.

Da quell’anno abbiamo fatto 4 cambi di appartamento e 2 cambi di città, ma Cindy nelle nuove abitazioni non ha mai lasciato ricordini spiacevoli, anzi si è sempre subito adattata. Una volta a Modena mia moglie è stata 48h bloccata a letto dall’influenza, io ero a Vicenza per lavoro, ma Cindy nonostante questo non ha fatto nessun bisogno in casa, ma ha aspettato che la febbre di mia moglie calasse un pochino e che avesse la possibilità di portarla fuori per poter espletare i suoi bisogni.

Cindy amava molto la montagna, quando andavamo a fare le nostre passeggiate sull’altopiano di Asiago era sempre con noi ed era sempre felice e correva avanti e indietro e scondizolava come una matta perchè era contenta e se per caso ci perdeva di vista per qualche istante abbaiava per farsi sentire e dire “io sono qui!”

Nel giugno del 2005 eravamo in vacanza a Lignano Sabbiadoro e Cindy era rimasta a casa in compagnia di mia suocera che una sera ci chiama perchè il cane non sta bene, ma ci dice che è nulla di preoccupante. Torniamo a casa dalla vacanza ed invece quello che doveva essere nulla di preoccupante erano delle forti crisi epilettiche convulsive. Ci rechiamo subito presso una clinica veterinaria dove le fanno tutte le analisi del caso, ma non si riesce a capire la ragione di queste crisi.

Così ci rivolgiamo al Dott. Leonis Tronca, che come ultima analisi ci fa fare quelle per le infezioni da punture di zecca ed in effetti troviamo per una di queste dei valori abormemente alti, si tenta una terapia con 2 punture di Carbesia e questa sembra dare i suoi frutti, le crisi epilettiche di Cindy svaniscono per qualche tempo.

Intorno al 25 Agosto del 2005 purtroppo però le crisi epilettiche riprendono e questa volta molto più lunghe e molto più violente, ma questa volta non vogliamo farla addormentare così come accadde per Dalì ma vogliamo che se ne vada da sola, così il 28 Agosto mentre mia moglie è al lavoro al culmine di un altra crisi epilettica, Cindy muore sul suo tappetino, a casa sua in compagnia di uno dei due amici con i quali aveva condiviso 10 anni lunghissimi.

Per me è stata una esperienza terribile vederla spegnersi davanti ai miei occhi, ricordo solo che chiamai mia moglie al telefono che stava tornando a casa e le dissi piangendo di non correre perchè Cindy se ne era già andata.

Come dare degna sepoltura ad un amico che per 10 anni ha condiviso con te tutto quello che c’è da condividere ? Abbiamo così deciso di farla cremare, ci siamo fatti riconsegnare le ceneri e siccome Lei amava molto la montagna adesso i suoi resti riposano in pace tra gli alberi sull’Altopiano di Asiago.

Quanto costa inviare un sms ?

lunedì, Agosto 21st, 2006

Mia moglie sabato è partita, è andata in Russia a trovare la Nonna (per chi non lo sapesse Olga è di origine Russe ma ormai cittadina Italiana da un bel pezzo), e si è portata dietro il mio telefonino vodafone con il contratto e le ho detto, non mi chiamare ma inviami solo un sms così almeno risparmiamo.

La prima tappa del viaggio di Olga è stata a Francoforte e già dall’aeroporto mi ha scritto qualche sms, inoltre ha comprato una scheda telefonica per potermi chiamare su di un numero fisso in quanto l’ultima volta che ha affrontato questo viaggio nell’Agosto del 2006 la bolletta del telefonino a causa del roaming è stata di quasi 400 euro.

Anche ieri quando è arrivata a casa ad Ekaterimburg mi ha inviato qualche sms per informarmi di come procedeva il viaggio ed abbiamo quindi evitato di comunicare tramite voce proprio per poter risparmiare qualche soldino.

Stamattina per curiosità mi sono collegato al servizio fai da te della vodafone per verificare quanto erano costati gli sms ed ho avuto una spiacevolissima sorpresa.

Gli sms dalla Germania ci sono stati addebitati la bellezza di 0,50 euro inva inclusa, mentre quelli dalla Russia addirittura 1,00 euro iva inclusa, mia moglie ieri mi ha inviato ben 9 sms dalla Russia quindi sono 9,00 euro che andremo a pagare.

Possibile che un sms arrivi a costare, anche se inviato dall’estero la cifra di 1 euro ? Chi è che lucra sul servizio ? Un servizio così semplice come quello di un sms costa a chi lo invia una cifra esorbitante.

Allora stamattina al telefono (uso una scheda Edicard di Eutelia, ma anche qui il servizio che stanno fornendo è pessimo) dico a mia moglie di non inviarmi tanti sms altrimenti quello che risparmiamo nel non chiamare lo spendiamo in messaggini.

I controlli su questo tipo di tariffe internazionali (roaming) chi li deve applicare ? Possibile che a nessuno interessi che il consumatore risparmi ? Purtroppo penso proprio di no, il business della telefonia, anche quella cellulare è grosso e produce degli utili molto alti.

16 Agosto 2006 : la mia esperienza lavorativa (1)

mercoledì, Agosto 16th, 2006

Per chi non lo sapesse sono un libero professionista, quelli che qualche annetto fa (per l’esattezza nel 1997) non avendo trovato un lavoro dignitoso nella sua città natale è stato costretto a salire nel Nord Italia ed aprire per lavorare una partita Iva, il cosiddetto e conosciutissimo “body rental” che alla fine degli anni 90 ha fatto la fortuna di decine di società nate dalla sera alla mattina.

L’unico lavoro che avevo trovato a Napoli era in una grossa azienda di giocattoli, bisognava lavorare per circa 12 ore al giorno (sabato o domenica incluso) senza inquadramento retributivo e per la fantasmagorica cifra di 800.000 lire al mese (allora si ragionava in lire).

Se consideriamo il fatto che allora pagavo di affitto circa 450.000 lire, me ne sarebbero restate circa 350.000 per poter sopravvivere, pagamento di bollette e tutto quanto è intorno alla vita matrimoniale.

E così ho trovato un annuncio su uno di quei giornali di annunci gratuiti, dove cercavano “programmatori Cobol Cics Db2 disposti a trasferirsi”.

Non nascondo il fatto che in quel periodo ero abbastanza disperato, sposato da solo 2 anni, avevo perso il posto di lavoro, la situazione a Napoli non era così rassicurante e così ho risposto all’annuncio e sono andato a fare un colloquio conoscitivo, anche se di Cobol Cics e Db2 non sapevo assolutamente nulla.

La società presso la quale sono andato a fare il colloquio tutto sembrava tranne che una società di informatica, una visura catastale fatta da me e da un altro amico interessato alla cosa dimostrava che la società in questione vendeva aspirapolvere, elettrodomestici ed affini, ma la disperazione per la ricerca di un posto di lavoro era talmente tanta che la cosa non ci ha interessato più di tanto.

Ci hanno fatto fare un corso accellerato, anzi accelleratissimo di Db2 in pratica spiegandoci solo qualche nozione delle query e di Sql ma senza addentrarsi più di tanto e la fretta di queste persone a volerci “formare” subito era alquanto anomala.

In effetti dopo qualche giorno ci hanno convocato per andare a fare un colloquio di lavoro presso la Banca Popolare dell’Emilia Romagna (BPER) a Modena, dove avremmo dovuto svolgere la nostra mansione (anche non capendo una cippa) di programmatori Cobol Cics Db2.

Al nostro arrivo a Modena veniamo accolti da persone di un altra società Modenese, che aveva richiesto le persone ed allora il quadro che già nelle nostre menti appariva già definito ha assunto i contorni che ci aspettavamo, ovvero tra la banca e noi c’erano ben 3 passaggi di mano :

BPER -> società Modenese -> 1a società Napoletana -> 2a Società Napoletana -> Noi

Più che “body rental” a me è sembrata la tratta degli schiavi, ma eravamo alla dispertata ricerca di un lavoro, quindi anche questo ci andava bene.

La prima tariffa che mi è stata proposta è stata di 160.000 lire lorde al giorno, che al netto della ritenuta d’acconto del 20% si riduceva a 128.000, considerando che la prima settimana sono stato 4 notti in un albergo accanto alla Banca che mi è costato 80.000 lire solo per dormire porta alla conclusione che la prima settimana ho lavorato soltanto per la gloria.

Il lavoro al quale ero stato destinato era di conversione della procedura delle condizioni dei depositi a risparmio da lire a euro, con il passaggio prima per la gestione con la doppia valuta.

La persona che si occupava di passarmi l’analisi del lavoro da fare presso la banca era Gianni Ruggeri, una bravissima persona, ma devo essere onesto, a parte qualche caso sporadico ho conosciuto tutte bravissime persone presso la Bper (Ovidio, “Tano”, etc. etc.) la grossa delusione è venuta dalle persone dalle quali mi aspettavo un pochino più di solidarietà, ovvero dai conterranei Napoletani.

La prima settimana in albergo, un posto sperduto, senza un mezzo con il quale muovermi, ho avuto la grazia la prima sera di essere accompagnato presso un centro commerciale Coop dove ho potuto comprare del pane e della mortadella fresca, non vi nascondo che per 4 sere in albergo quella è stata la mia cena anche perchè andando al ristorante di fianco se avessi voluto mangiare solo un primo piatto avrei mandato in fumo il guadagno della giornata.

Mi aspettavo un pò più di solidarietà dai conterranei, in quanto in banca c’erano già un paio di loro che lavorano per la stessa società per la quale lavoravo anche io, avevano affittato una casa a Modena e quindi pensavo dentro di me che una sera magari mi avrebbero invitato a mangiare un piatto di pasta calda, interroppendo quel supplizio di pane e mortadella serale.

Ed invece niente, anche se io avevo esposto a loro il mio problema serale, nessun invito a consumare un pasto caldo è arrivato in quella settimana e ci sono rimasto molto deluso, in quanto pensavo che i Napoletano o in generale la gente del Sud sapesse essere molto generosa, ma forse mi sono sbagliato, il Napoletano o meglio quei Napoletani che io ho conosciuto e che si sono trasferiti per lavoro nel Nord Italia hanno in parte perso la generosità che li contraddistingue.

La prima settimana di lavoro a Modena sono stato malissimo, la notte riuscivo a dormire all’incirca 3 ore perchè una marea di pensieri balenavano nel mio cervello, contavo e ricontavo, cercavo di capire dove potevo risparmiare per poter portare quanto più possibile a casa alla fine del mese. Il venerdì successivo sono praticamente scappato dalla banca e la mia intenzione era quella di non tornare più a lavorare il lunedì successivo, quella esperienza mi era bastata e non potevo più lavorare e alla fine spendere più del 50% di quello che guadagnavo per pagarmi l’albergo, era poco conveniente.

Continua…………

04 Agosto 2006 : comincio a piacermi

venerdì, Agosto 4th, 2006

Non mi guardavo ad uno specchio da un pò di tempo ed anche se mi guardavo restavo sempre schifato da quello che ne vedevo riflesso.

Adesso pur non avendo perso tanto peso se mi guardo allo specchio comincio a vedere i primi risultati e se prima faceva una smorfia di disgusto adesso un mezzo sorriso si stampa sul mio viso.

Questo è il periodo più brutto per la mia dieta, comincio a soffrire un pochino la fame, lo stomaco comincia a brontolare incessantemente e non mi resta altro che affidarmi ad un frutto per placare la sua ira.

Però sono tutti sacrifici che devo fare, ho già passato questo periodo durante tutti i miei tentativi di dimagrimento e sono conscio del fatto che non devo lasciarmi andare, altrimenti perderò tutti i risultati anche se minimi raggiunti fino ad ora.

Vi consiglio un sito da visitare, dove potrete trovare in tempo reale tutte le classifiche ed i risultati dei maggiori campionati Europei : Livescore

03 Agosto 2006 : controllo mattutino della glicemia

giovedì, Agosto 3rd, 2006

Stamattina ho effettuato il mio controllo infrasettimanale della glicemia, anche per verificare se tutti gli sforzi che sto facendo per perdere peso si ripercuotono sul suo valore.

Glicemia : 137 

Bene, il controllo di stamattina avvalora ancora una volta la mia tesi che se perdo peso automaticamente anche la glicemia tende inesorabilmente a diminuire e quindi da nuovo vigore alla mia voglia di proseguire in questa dieta.

Un paio di settimane fa il controllo della glicemia mattutina era di 166 è bastato perdere qualche chilo per farla scendere di quasi 30 punti, immaginiamo cosa accadrebbe se riuscissi a scendere sotto la fatidica soglia dei 100 kg.

Fare una dieta, specialmente per me che in fondo sono goloso fino al midollo è faticoso, ma questa volta ho affrontato il problema con molta allegria perchè penso che alla fine chi ci guadagna in tutto questo è soltanto il sottoscritto e la sua salute.

Certo sto rinunciando al mezzo bicchiere di vino a pranzo, al bicchiere di birra, ma alla fine di tutti gli sforzi, una volta raggiunto il peso “ottimale” se un giorno avrò voglia di bermi un bicchiere di vino non devo farmi certo scrupoli, ma adesso non posso permettermi divagazioni alimentari, devo proseguire per la mia strada.

Ieri sera avevo fame, a pranzo avevo mangiato del pollo con le melanzane grigliate, come spezzafame nel pomeriggio un kiwi ma la sera la fame si faceva sentire, allora senza perdermi d’animo mi sono preparato una insalatina di pomodori con una scatoletta da 80 g. di tonno al naturale e così la mia fame si è placata in un istante e sono andato a letto tranquillo e senza lo stomaco che brontola come un matto.

Fare una dieta è faticoso anche per chi ti sta vicino e per chi sa che quello che stai facendo è un sacrificio, più di una volta mia moglie ha espresso il desiderio di rinunciare a qualcosa di dolce se la cosa mi creava voglie “strane”, ma oggi come oggi i dolci non mi danno ancora quella irrefrenabile voglia di cibo e quindi posso farne a meno senza problemi.

Prossimo controllo incrociato peso/glicemia lunedì 7 Agosto 2006.

 

31 luglio 2006 : controllo a sorpresa peso e glicemia

lunedì, Luglio 31st, 2006

Stamattina, meglio di quanto fatto all’ultimo Tour de France invece di aspettare la settimana prossima per il controllo peso e glicemia ho effettuato un controllo a soprpresa.

Ecco i risultati : 

Peso : 123,4 (ultimo controllo 124,4)

Glicemia : 154 (ultimo controllo 166)

Le mie considerazioni sono che parallelamente al peso, che sta calando come mi aspettavo, sta calando anche la glicemia, cosa che già sapevo.

Questo mi da ancora più la forza di proseguire e di raggiungere l’obiettivo dei 99 kg.