20 ottobre 2008 : Marco Travaglio su beppegrillo.it

Ottobre 20th, 2008

Buongiorno a tutti.
Molti sul blog di Beppe e sul mio, voglioscendere.it, mi hanno chiesto di parlare della mia condanna per diffamazione nei confronti di Cesare Previti, in primo grado.
Non intendo farlo perché non intendo usare questo spazio per ragioni mie.
Penso che per difendersi dai processi bisogna andare nei processi e se una sentenza non la si condivide la si deve appellare.
La sentenza non c’è nemmeno ancora, non è stata depositata, lo sarà fra sessanta giorni.
Ci sarà modo di leggerla e di capire che cosa abbia trovato di diffamatorio questa giudice in un mio articolo disponibile sul mio blog perché chi vuole si faccia un’idea.
Volevo invece partire da questo caso, o non caso a seconda, perché una persona che frequenta il blog voglioscendere.it mi ha mandato una mail riportandomi il messaggio che ha spedito al direttore del TG1, Gianni Riotta, in cui esprimeva stupore per il fatto che il TG1, che non da manco le notizie delle condanne a ministri, agli imprenditori, ai parlamentari, avesse trovato il tempo per dare la notizia della condanna a me che sono un privato giornalista.
Oltretutto non solo era una condanna per diffamazione, non per aver rubato, ma era anche una condanna in primo grado e il TG1 ovviamente non l’ha detto per cui, per esempio, alcuni miei parenti si sono spaventati pensando che dovessi immediatamente andare in carcere per otto mesi.
Dice questo ragazzo, Andrea, a Riotta: “Almeno Travaglio il coraggio di parlare e scrivere di Previti & c. ce l’ha e non è servo di nessuno. Inoltre, piccolo particolare, la condanna è in primo grado anche se questo il TG1 l’ha dimenticato.
Il TG1, telegiornale del servizio pubblico, e non partitico, ha dimostrato una volta di più il suo vero volto al servizio dei soliti noti.
Loro non molleranno mai, noi neppure.
Distinti Saluti, Andrea D’Ambra.”
Questa è la risposta che gli da Riotta:
“Caro D’Ambra, abbiamo dato una notizia come sempre facciamo. Capisco che per lei è una brutta notizia ma, se le stesse a cuore il mio pensiero, sappia che io sono contrario a qualsiasi condanna per diffamazione, sempre.
Preferiva non dessimo la notizia? Si chiama censura ed è qualcosa che in Italia è frequente. GR.”
E’ talmente frequente che lui se ne intende parecchio, di censura, visto che censura tonnellate di notizie ogni giorno.
Ecco, naturalmente il fatto di essere contrario alle condanne per diffamazione sempre è una pura follia: i giornalisti che diffamano devono essere condannati per diffamazione!
Poi uno deve decidere se sia più saggia la pena pecuniaria, detentiva, l’obbligo di rettificare.
Ma non è che noi possiamo vivere con la licenza di uccidere senza che veniamo minimamente sanzionati, altrimenti ci sarebbero diffamatori professionali che continuerebbero senza più nemmeno la paura di essere puniti.
Per carità, lungi da me chiedere l’abolizione del reato di diffamazione: semmai bisognerebbe tipizzarlo meglio e stabilire che quando uno racconta un fatto vero non si scappa.
Le parole che ha usato, il contesto in cui l’ha raccontato non contano, conta solo il fatto vero.
E quando esprime una propria opinione, anche per dire che il presidente degli Stati Uniti è un cretino, può dirlo, se lo motiva.
Infatti, negli Stati Uniti, si può dire che il presidente è un cretino.
Il regista Michael Moore ha pubblicato un libro, che in Italia è edito dalla Mondadori, che si intitola “Stupid white man” e si riferisce all’attuale presidente degli Stati Uniti Bush, al quale viene dato del coglione.
E non è successo niente.
Con queste precisazioni, se uno pubblica un fatto falso e si rifiuta di rettificarlo sul giornale, allora certo che deve essere sanzionato per diffamazione.
Ma il ragazzo gli risponde ancora: “Caro Riotta, per me la brutta notizia è che sono costretto a vederla quotidianamente, con i dieci minuti e passa di sfilati di politici a cui non viene fatta nessuna domanda ma a cui si lascia lo schermo e il microfono.
Nessuna critica, nessuna informazione data ai telespettatori. A che serve il giornalista? A che serve chiamarlo telegiornale? Basterebbe “spazio autogestito” – dai partiti ovviamente.
Nonostante la mia giovane età, fortunatamente ho avuto l’occasione di visitare qualche Paese estero e devo dire che in nessuno ho visto un telegiornale pubblico che faccia ciò che purtroppo accade nel nostro, perché è di tutti e non dei partiti.
Sinceramente non riesco a ricordare di aver mai visto una notizia al TG1 come quella della condanna di Travaglio, quando questa riguarda ministri, parlamentari, banchieri o imprenditori.
Ne ricordo informazioni sulle prescrizioni di Berlusconi e Andreotti che anzi voi avete sempre scambiato per assoluzioni.
La censura lei deve conoscerla bene, se mi dice che in Italia è frequente. Perché bisogna passare da un opposto all’altro, censurare o fare cattiva informazione?
Era così dura specificare che si trattava di una sentenza di primo grado?
Ci avete bombardato di notizie e interviste sull’inquisito presidente della regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, lo avete dipinto come un martire – probabilmente lo sarà.
Del Turco è la dimostrazione che quando riguarda altri il TG1 da la parola all’imputato, invece con Travaglio, guarda caso, così non è stato.
Ha ragione Travaglio a dire che ora, se foste coerenti, dovreste fornire tutti i nomi dei giornalisti del TG1 condannati negli ultimi anni in primo, secondo ed eventualmente terzo grado.
Ci sarà da divertirsi.”
Io penso che sia giusto chiedere ciò al TG1, non perché ha dato la notizia della mia condanna ma perché ha dato notizia solo della mia!
Io spesso sono costretto a spiegare che tutti i giornalisti che fanno cronaca giudiziaria vengono querelati, ormai, dalle persone appena le nominano!
Previti è uno che querela anche quando viene semplicemente nominato: in quell’articolo per il quale sono stato condannato era mezza riga!
Querela quando lo nomini, quindi i giornalisti che fanno la giudiziaria hanno, di solito, centinaia di cause fra penali e civili per diffamazione.
Se uno fa la pesca a strascico è chiaro che alla fine qualche giudice che, magari sbagliando, gli da ragione lo trova.
Allora o si danno tutte le notizie o non se ne da nessuna, non mi ricordo che il TG1 abbia dato notizia delle condanne di altri.
Non ricordo nemmeno che abbia raccontato che Bruno Vespa abbia perso la causa in primo grado con Roberto Zaccaria, ex presidente della Rai, per avere inventato un complotto nella campagna elettorale del 2001 e aver raccontato che c’erano state riunioni fra politici e l’ex presidente della Rai per fare in modo che Satyricon invitando me e Santoro parlando di Dell’Utri e della mafia facessero uno sgarbo al Cav. Berlusconi.
Era tutto inventato, i testimoni citati hanno smentito, era una bufala di Vespa, una delle tante.
Vespa ha perso la causa, è soccombente in primo grado in quella causa: non ricordo che il TG1 ne abbia dato notizia.
Eppure Bruno Vespa credo sia molto più famoso di me che faccio cinque minuti a settimana ad Annozero mentre Vespa due ore al giorno.
Chiusa parentesi per dire cos’è il giornalismo.
Se andate sul canale di Raisat Extra, o su Dagospia, trovate la trascrizione dell’intervista che David Letterman ha fatto a John McCain.
Voi sapete che due settimane fa McCain ha disertato, con una scusa poi rivelatasi falsa, l’intervista al Letterman Show e David Letterman l’aveva sputtanato pubblicamente dandogli del bugiardo.
Da noi cosa sarebbe successo? Da noi un McCain italiano avrebbe querelato e fatto causa civile chiedendo milioni di dollari al giornalista cattivo.
In America, dove hanno tanti difetti ma la democrazia funziona, McCain si è presentato da Letterman. E’ un gesto che indica di per se stesso il fatto che McCain ha capito di avere sbagliato e per recuperare consensi davanti al pubblico trasversale che vede Letterman ha dovuto andarci e sottoporsi a domande del tipo:
“Che rapporti aveva col suo finanziatore Liddy, uno che era finito in galera?”
Seconda domanda: “La Palin potrebbe essere Presidente? – il vice presidente prende il posto del presidente quando questo sta poco bene – Governa uno Stato con 24.000 impiegati”.
E avanti di questo passo, tra prese per il culo e domande serie addirittura sui finanziatori che sono finiti in galera.
Pensate a un David Letterman Show in una campagna elettorale italiana.
Sarebbe un po’ come avere Grillo che fa Porta a Porta.
Sarebbe un po’ come un Annozero in cui Santoro può intervistare i leader perché magari ci vanno, invece ad Annozero, come avete visto, almeno fin’ora i leader non si avvicinano, avendo la possibilità di avere Vespa che le domande non gliele fa.
Oppure che gli prepara dei compitini, delle pietanzine o dei vestitini “cuciti addosso” come disse in una famosa intercettazione.
Ecco, forse anche Riotta che se la tira da “Ammerigano” del Kansas City, come direbbe Alberto Sordi, potrebbe dare un’occhiata.
Letterman, oltretutto, è un intrattenitore non un giornalista.
Insomma, probabilmente le condanne dei politici Letterman le darebbe invece di occuparsi di quelle provvisorie dei giornalisti, anzi di un giornalista, e basta.
Vi segnalo due o tre notizie che naturalmente non troverete mai al TG1.
Una l’ha data ieri anche il blog di Grillo: il sequestro dell’area destinata all’inceneritore Marcegaglia, in Puglia, con indagini che vedono indagato anche un funzionario della Regione per il settore ambiente.
Il gruppo Marcegaglia, importante sia di per se perché è un colosso della siderurgia sia perché la figlia del fondatore è presidente della Confindustria, è spesso protagonista di notizie di tipo giudiziario in questo periodo.
Muoiono operai nei cantieri Marcegaglia e il TG1 non dice una parola.
Steno Marcegaglia viene condannato insieme a Colaninno e Geronzi – quattro anni ha avuto – per il crack Italcase Bagaglino e il TG1 naturalmente non da la notizia.
Il gruppo Marcegaglia patteggia per corruzione come azienda e tramite il suo rappresentante che è il figlio di Steno e fratello della signora Emma Marcegaglia per corruzione, tangenti in cambio di appalti dall’EniPower.
Silenzio del TG1.
E adesso il sequestro del cantiere.
Ma andiamo avanti. Abbiamo una splendida notizia da Milano. Marcello Dell’Utri dichiara: “A parte i suoi errori, Mussolini non era quel greve individuo che hanno cercato di lasciarci come immagine dopo la guerra. Il Duce era un uomo che aveva molte qualità e dai diari emerge l’aspetto umano, la sua cultura, la sua capacità politica e di statista in maniera prepotente.”
Siamo in tempo di riabilitazione quindi quando uno dice “a parte gli errori”… e certo, se uno mette da parte tutti gli errori diventiamo tutti santi!
Il bello non è tanto la riabilitazione di Mussolini che purtroppo non è un’esclusiva di Dell’Utri, abbiamo sentito anche Berlusconi, Alemanno, in passato Fini.
Il bello è che viene fatta sulla base dei cosiddetti diari di Mussolini che ogni tanto Dell’Ultri presenta alla stampa nella speranza che questa si sia dimenticata che sono falsi!
Dell’Utri ha investito non so quanti soldi nell’acquisto dei cosiddetti diari di Mussolini che tutti gli storici hanno già stabilito essere un falso grossolano.
Lui continua a presentarli alla stampa dicendo “Vedeste che aspetti umani vengono fuori”. Sì, ma sono aspetti umani del falsario, non di Mussolini!
Quando vedete in televisione parlare di Dell’Utri di solito se ne parla nella sua veste o di politico o di bibliofilo.
La domanda è come possa essere bibliofilo uno che non riesce a distinguere dei diari veri dai falsi che tra l’altro tutti i giornali d’Europa hanno definito falsi.
Un’altra notizia che credo sia sfuggita al TG1, e che meriterebbe forse approfondimenti, è la decisione dell’AGCOM – Autorità per la garanzia nelle comunicazioni, cosiddetta Authority: quando vogliono fregare la gente usano un termine in inglese così glielo mettono in quel posto all’inglese – e del governo Berlusconi.
Insieme hanno deciso finalmente di dare una frequenza a Europa7 che aspetta dal 1999 di poter accendere le trasmissioni, dopo aver avuto la concessione.
Era ovvio che tutti si aspettassero che le frequenze venissero tolte a chi non ne ha più diritto.
Voi sapete che per la Corte Costituzionale Rete4 deve andare su satellite e che per il bando di gara del 1999 Rete4 ha perso la concessione a trasmettere.
Se trasmette è perché i governi le hanno continuamente concesso proroghe per fare una cosa che non potrebbe più fare.
Abbiamo un occupante abusivo di frequenze pubbliche che si chiama Mediaset, abbiamo un imprenditore che a quelle frequenze ha diritto da nove anni, abbiamo il Consiglio di Stato e la Corte Europea di Lussemburgo e la Commissione Europea che hanno stabilito che questo signore debba avere delle frequenze.
Rischiamo multe altissime non solo per tutti gli anni passati ma anche per il futuro se non verranno date queste frequenze.
Cosa decidono l’AGCOM e il governo Berlusconi? Che la frequenza la portiamo via a Rai1 e Rete4 continua a tenersi quelle che non potrebbe avere.
Io lo trovo spettacolare: c’è un signore che ha affittato casa, la casa è occupata da un abusivo, invece di mandar via l’abusivo prendono un signore che ne ha affittata un’altra, lo sbattono fuori di casa e ci mettono quello per non disturbare l’abusivo.
Io lo trovo meraviglioso.
Non credo che la cosa si sia molto notata, in questi giorni, in televisione. E dire che viene portata via a Rai1 questa frequenza, quindi forse il TG1 avrebbe potuto magari farlo notare.
Non dico protestare, figuriamoci protestare contro un governo così meraviglioso, però almeno farlo notare…
Andiamo avanti perché le notizie che non avrete mai si accavallano. Per esempio non so se Riotta si senta chiamato in causa ma c’è il Financial Times che sostiene che in Italia Berlusconi riceve dai media, televisioni e molti giornali, “un’adulazione vicina ai livello Nordcoreani”.
Chissà se il giornalista corrispondente da Torino, Guy Dinmore, ha mai visto il TG1 per formarsi questa idea secondo cui Berlusconi viene trattato altrettanto bene che il presidente Kim Il Sung, il Caro Leader come lo chiamano in Korea.
Vedremo se si riferiva o meno al TG1: “livelli di adulazione pari a quelli nordcoreani”, questo è.
Non credo sia stato mai nemmeno raccontato un altro fatto veramente significativo, che è quella cronaca dall’estero che aiuta a capire che cosa succede in Italia rispetto agli altri Paesi e quali sono gli standard di democrazia da noi rispetto alle democrazie normali.
La cronaca estera, di solito, la fa quello col ciuffo dall’Inghilterra, la fanno degli strani personaggi – alcuni anche bravi – ma altri molto strani che ritengono che per il fatto di trovarsi all’estero devono fare del colore, del bozzettismo, devono essere simpatici.
Parlano sempre di qualche vicenda pruriginosa nelle corti reali europee, pettegolezzi, gossip.
La cronaca estera è diventata gossip.
Purtroppo all’estero succedono anche cose serie, tutt’altro che gossippare.
Per esempio: Mandelson, il re dell’alluminio e il superyacth. Nuovo scandalo per l’ex commissario europeo.
“Il politico laburista, appena richiamato al governo dal premier Brown, rischia di doversi dimettere per la terza volta”.
Che cosa avrà fatto questo collaboratore di Blair, ministro del business?
L’ha combinata veramente grossa, tant’è che ci sono delle scommesse su di lui che danno dieci a uno l’addio prematuro.
E’ stato per quattro anni commissario al commercio dell’Unione Europea e adesso su di lui un’indiscrezione poco edificante.
Lui ha passato l’estate a Corfù nella villa di Roschild, e fin qui niente di male.
“Ma una bella sera al molo della villa ha attraccato il Queen K, superyacht di proprietà dell’oligarca russo Oleg Deripaska, in arte ‘Re dell’alluminio’.”
Che cosa ha fatto l’incauto ministro di Gordon Brown? E’ salito su quello Yacht per qualche ora. Secondo alcuni per un drink, secondo altri addirittura per cena e per passarci una notte.
Ha accettato l’ospitalità per una notte sullo yacht di un oligarca russo. Adesso si domandano se si debba dimettere da ministro.
Io credo che noi faremmo la firma si limitassero ad accettare un passaggio o un drink sullo yacht di un oligarca, anche perché l’oligarca numero uno ne ha parecchi di yacht oltre che di ville, e nessuno gli ha mai chiesto niente.
Altro dall’estero: Sarah Palin. Sarah Palin ha perso punti, oltre a quelli che aveva perso per le ignorantate che fa ogni volta che apre bocca, perché si è scoperto che in Alaska, dove è governatrice, c’è un’indagine da parte del Congresso Americano, che riguarda il licenziamento del capo della Polizia dello Stato dell’Alaska, Walter Monagan.
Perché è stato licenziato da Sarah Palin, il capo della Polizia? Perché non avrebbe avuto l’astuzia di esaudire un desiderio della Palin, anzi andrò contro i voleri della Palin.
Cosa fece? Danneggiò un parente della Palin, quindi per ragioni di parentela – c’è scritto sul Corriere – secondo il capo degli investigatori, ci sono prove sufficienti per dimostrare che Sarah Palin e suo marito Todd cercarono una vendetta personale contro un agente protagonista di un divorzio astioso dalla sorella del governatore.
E’ evidente che Todd Palin abbia abusivamente usato l’ufficio e lo staff della moglie senza che lei obiettasse.
C’è un poliziotto che divorzia dalla sorella della Palin, la Palin chiede al capo della Polizia di punirlo, lui non lo fa e lei lo trasferisce.
Una storia che ricorda vagamente una vicenda rosa che è finita sui giornali – non sul TG1 naturalmente per carità: il TG1 da le notizie mica gli scandali.
Qualche mese fa si scoprì che una valletta della Rai era diventata molto amica, diciamo così, del nostro Presidente del Consiglio.
Nel frattempo si era separata dal marito col quale però aveva dei rapporti anche perché avevano un figlio piccolo.
A un certo punto, per tenerlo buono, la ragazza sarebbe intervenuta per fare in modo che il marito venisse promosso. Il marito lavorava ai servizi segreti, credo al Sisde, e ottenne delle gran belle promozioni grazie a questa simpatica amicizia col nostro Presidente del Consiglio.
Sennonché i due litigarono, diciamo che le trattative per chi dovesse tenere il figlio e cose del genere andarono a ramengo, i due non si parlavano più e, guarda caso, il marito fu degradato e spedito a un incarico dove guadagnava un terzo di quello che guadagnava prima.
Allora lui scrisse una lettera che se avesse parlato lui avrebbe potuto rovinare il nostro attuale Presidente del Consiglio proprio in campagna elettorale, e, guarda caso, recuperò le posizioni perdute e fu riportato in auge con una decisione che qualcuno attribuisce addirittura al nostro attuale Presidente del Consiglio.
Poi l’Espresso scoprì che c’era pronto a Palazzo Chigi un decreto per nominare questa graziosa signorina portavoce del governo e del Presidente del Consiglio.
Anche lì si sarebbe potuto parlare di abuso di potere, se qualcuno avesse parlato della faccenda, invece per fortuna il TG1 ha cose più interessanti.
Dalla Norvegia intanto giunge notizia che c’è una deputata che telefonava alle maghe e che quindi non verrà più ricandidata alle europee. Una parlamentare laburista.
Dall’Inghilterra giunge notizia che il Parlamento inglese ha respinto la legge anti terrorismo presentata da Brown.
Noi ci domandiamo come sia possibile che il Parlamento respinga una legge fatta dal governo che ha la stessa maggioranza che c’è in Parlamento.
Dove funziona la democrazia il Parlamento è autonomo e controlla il governo fermando qualche abuso, ogni tanto, com’è capitato anche con la prima versione del decreto salvabanche di Bush e del suo ministro.
Ma vorrei concludere con una notizia che induce veramente all’ottimismo, anzi due.
Vengono dalla Campania, regione più che mai martoriata.
Cosa succede? Una è il ritorno di Pomicino. Pomicino, che era rimasto fuori dal giro per pochi mesi, non di più.
Pomicino è l’ex ministro del bilancio della Prima Repubblica, noto per l’allegria nella gestione del bilancio pubblico negli anni in cui il debito pubblico schizzò alle stelle.
Non era solo colpa sua ma anche colpa sua visto che tra commissione bilancio e ministero del bilancio ha messo le mani sui nostri soldi per molti anni.
Oltre a essere stato condannato per corruzione e finanziamento illecito ma questi sono dettagli.
Insomma, è stato nominato al Controllo strategico della pubblica amministrazione. Chi l’ha nominato? Il ministro Rotondi.
Comitato scientifico di Palazzo Chigi per il controllo strategico della Pubblica Amministrazione.
Abbiamo l’esperto in buchi che va a fare il controllo strategico. E’ una cosa meravigliosa: sono notizie che portano un grande ottimismo per il risparmio che avremo grazie a Pomicino.
Ce lo fa pensare, almeno. Chissà com’è contento Brunetta che ai tempi del debito pubblico era uno dei consiglieri di Craxi, dava una mano anche lui a scavare il buco mentre oggi da una mano a riempirlo sempre con i nostri soldi.
L’altra notizia con cui vi lascio è questa: cito dal Mattino, sono esattamente nove righe, una microbrevina tipo “fuggito barboncino, ricca ricompensa a chi lo ritrovasse”.
“A volte ritornano, o forse non se ne sono mai andati. Eccone uno, Carlo Camilleri, il consuocero di Clemente Mastella è stato eletto presidente di Confidi di Benevento, per il prossimo triennio.
L’ingegnere è titolare di un importante studio di progettazione. Camilleri nello scorso gennaio fu coinvolto nell’inchiesta giudiziaria che sfociò negli arresti” suoi ma anche della consuocera, cioè la moglie di Mastella, l’inchiesta di Santa Maria Capua Vetere.
Lui fu arrestato prima in carcere poi ai domiciliari per: associazione a delinquere, falso materiale e ideologico commesso da pubblico ufficiale, corruzione, turbata libertà degli incanti, truffa, rivelazione di segreti d’ufficio, concussione.
Insomma, una bella serie di reati.
“Camilleri è stato eletto all’unanimità dall’assemblea dei Soci insieme al Consiglio di Amministrazione”.
Qualcuno di voi dirà: “ma cosa diavolo è questa Confidi”. Il nome è molto bello… Confidi, sa di fiducia, di confidare.
Cos’è? Spettacolare: è l’organismo promosso dall’unione industriali di Benevento e significa “Consorzio di garanzia collettiva fidi”, con lo scopo di facilitare l’accesso al credito bancario attraverso la concessione di garanzie collettive a condizioni particolarmente vantaggiose e trasparenti.
Basato su principi di mutualità e senza scopi di lucro, Confidi si rivolge alle piccole e medie imprese attraverso specifiche convenzioni bancarie ecc…
L’obiettivo è quello di creare un sistema di garanzia sempre più accreditato e riconosciuto per elevare al massimo le capacità di accesso al credito delle imprese socie.
E’ un garante dei prestiti alle imprese.
Pensate, uno che è reduce dalla custodia cautelare per sei o sette reati fra cui associazione a delinquere, concussione, truffa e turbativa d’asta.
Io lo trovo meraviglio quindi mi auguro che anche voi abbiate seguito questo mio percorso verso un grande ottimismo e fiducia finale.
E ovviamente mi auguro che facciate circolare queste notizie perché purtroppo il TG1 non le ha date.
Passate parola.

In Colombia bambino di 11 mesi pesa 28 kg

Ottobre 20th, 2008

In Colombia c’è un bambino di soli 11 mesi che pesa già 28 kg, le immagini possono dire molto più delle parole.

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Operazione Matrimonio 2 : giorno nr. 1

Ottobre 19th, 2008

Primo giorno, per fortuna che è domenica, per fortuna che sono a casa e per fortuna che ho riposato dalle fatiche di una settimana dove ho lavorato 6 giorni su 6 per un totale di 66 ore, insomma un bel record.

Giornata quindi dedicata al riposo, già strano che stamattina sia riuscito a svegliarmi alle 9.30 e nonostante questo anche nel pomeriggio ho riposato quasi 3 ore.

Anche dal punto di vista alimentare giornata di tutto riposo, considerato che ieri sera siamo andati a cena fuori con dei colleghi di Olga e quindi anche se mi sono trattenuto dal mangiare 6-7 cestini di pane (ne ho mangiate solo 2 fette) e dall’appropriarmi di tutti i pacchetti di grissini presenti sul tavolo ho mangiato una buonissima paella di solo pesce ed un antipasto sempre di pesce.

Operazione Matrimonio 2 : diario alimentare giorno nr. 1

Colazione : 200 ml di latte parzialmente scremato, 5 fette biscottate integrali

Pranzo : 2 pomodori da insalata, 210 gr. di surimi, 1 pacchetto di crackers integrali Misura, 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva.

Cena : 1 cappuccino dolcificato

Passi : 9.400 in 2 passeggiate.

Sgarri : nessuno

Operazione Matrimonio 2 : Marcellone Morroi si sposa

Ottobre 19th, 2008

In settimana abbiamo ricevuto l’invito per il matrimonio di Marcello ed Elisa che si terrà il giorno 13 dicembre a Vicenza, e così come per il matrimonio di Paolo e Wendy a giugno prendo l’occasione per perdere quel peso che mi manca per il peso forma.

L’operazione è : “Operazione matrimonio 2, 8 kg in 8 settimane”, in effetti sono 8 le settimane che ci separano dall’evento e sono 8 le settimane dove giorno per giorno posterò il diario alimentare ed il numero dei passi delle lunghe passeggiate mattutine e serali.

Nel diario alimentare indicherò solo il peso dei cibi proteici, della pasta e dei condimenti, mentre non indicherò il peso della verdura a meno che non si tratti di legumi.

Prossima pesata venerdi 24 ottobre anche perchè poi ci concederemo qualche giorno di relax.

Latte Cinese : primi 3 casi in Italia di prodotti alla Melamina

Ottobre 16th, 2008

Fonte

LATTE CINESE, PRIMI 3 CASI POSITIVI ALLA MELAMINA ROMA – Primi tre casi di positività alla melamina: sono stati accertati in altrettanti campioni di prodotti alimentari cinesi – due di latte e uno di yogurt – in seguito ai controlli di laboratorio disposti in Italia dopo lo scandalo del latte cinese contaminato.

I campioni risultati positivi alla melamina – ha spiegato il comandante dei Nas Cosimo Piccinno – “sono rappresentati da due campioni di latte sequestrati a Modugno (Bari) ed un campione di yogurt sequestrato a Poggio Marino (Napoli)”.

“In questi tre campioni – ha precisato Piccinno – sono stati rilevati dai 3 ai 22 milligrammi per chilogrammo di melamina, contro un limite previsto pari a 2,5 milligrammi per chilogrammo”. I campioni, ha reso noto il comandante dei Nas, sono stati sequestrati in punti di vendita etnici: “Non si tratta – ha sottolineato Piccinno – di quantità di sostanza letale, ma comunque nociva“.

A destare allarme, ha inoltre precisato, è il fatto che si tratta “in sostanza di alimenti destinati all’infanzia”. Al momento comunque – ha affermato dal canto suo il direttore generale sicurezza alimenti al ministero del Welfare Silvio Borrello – “non ci sono pervenute segnalazioni di conseguenze alla salute dei cittadini”.

Finora – ha reso noto l’esperto ministeriale – “sono 26 i campioni di prodotti alimentari provenienti dalla Cina e risultati positivi alla melamina in tutta Europa, inclusi i tre campioni italiani”. Per quanto riguarda i controlli effettuati in Italia dal 22 settembre al 13 ottobre, sono state ispezionate dai carabinieri dei Nas 855 strutture che si occupano di importazione e distribuzione di prodotti alimentari cinesi. Sono stati quindi prelevati 127 campioni e inviati ai competenti laboratori di analisi. Finora sono pervenuti i risultati dei 48 campioni inviati all’Istituto zooprofilattico di Teramo e che mostrano, appunto, tre positività alla melamina”.

ALLARME PER MATERIE PRIME INTEGRATORI SOSPETTE  – “Lancio un allarme – ha detto Martini – su tutte quelle sostanze e prodotti, come gli integratori, che vengono assunti dagli sportivi o da chi fa attività fisica e che sono acquistabili su Internet o venduti attraverso canali di distribuzione non controllati”. Oggi una partita sospetta di dieci tonnellate di materie prime per integratori provenienti dalla Cina, e destinate ad un’azienda italiana, è stata sequestrata a Genova.

SEQUESTRATI A NAPOLI 10 QUINTALI DI LATTE CINESE
Sono stati sequestrati dieci quintali di latte cinese, sospetti di essere contaminati da melamina, in un capannone a Napoli dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato, che hanno effettuato decine di denunce. Lo ha reso noto il Ministro delle politiche agricole, Luca Zaia, a Radio Anch’io, precisando che nel corso dell’operazione sono state anche sequestrate carni e pesce cinesi, “molto probabilmente anche di animali in via di estinzione”.  “Si tratta – ha detto Zaia – del più grande sequestro mai fatto di latte cinese in Italia”.
Si stanno avviando le analisi di laboratorio sui dieci quintali di latte, ha aggiunto il sottosegretario alla Salute Francesca Martini. Per i risultati delle analisi di laboratorio, che dovranno evidenziare l’eventuale contaminazione da melamina, bisognerà attendere una decina di giorni.

MARTINI, GRANDE ATTENTATO A SALUTE PIANETA – “Uno dei più grandi attentati alla salute globale del pianeta ed una delle più grandi frodi alimentari perpetrate”. Così il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha definito lo scandalo del latte cinese contaminato da melamina e che ha portato all’intossicazione di decine di migliaia di bambini in Cina, di cui almeno quattro sono morti. Martini ha sottolineato che, ad oggi, “l’ Organizzazione mondiale della Sanità non ha ricevuto ancora dalla Cina alcun aggiornamento epidemiologico sul caso”. Questo – ha commentato – “basta a capire quale sia l’ atteggiamento della Cina: un atteggiamento da più parti definito come minimo omertoso e non collaborativo”. “La Cina .- ha conclusio Martini – deve recuperare quei processi di civiltà legati alla tutela della salute e che rappresentano la chiave per rimettersi sul mercato”.

SOLO 4 PUNTI ACCESSO PER ALIMENTI – A breve, i prodotti alimentari provenienti dalla Cina potranno essere importati ed introdotti in Italia solo da quattro ‘punti di accesso’: gli aeroporti di Milano Malpensa e Roma Fiumicino, il porto di Genova e il porto di Napoli. La misura è stata annunciata dal sottosegretario alla Salute Francesca Martini, in seguito allo scandalo del latte cinese contaminato da melamina. “Ci sarà un accentramento – ha spiegato Martini nel corso di una conferenza stampa al Ministero del Welfare – dei punti di importazione in Italia, e questo al fine di concentrare le forze ed avere controlli più stringenti sui prodotti alimentari provenienti dalla Cina”. Saranno dunque solo quattro i punti di ingresso per i prodotti alimentari cinesi. Tutti gli altri porti ed aeroporti – ha precisato il direttore Sicurezza Alimenti al ministero del Welfare Silvio Borrello – “saranno in stretto contatto con i Nas e saranno allertati”. Si sono infatti verificati casi, ha affermato il responsabile ministeriale, “di container provenienti dalla Cina che dichiaravano di trasportare altra merce, come giocattoli o mobili, e che invece sono risultati trasportare illegalmente in Italia prodotti alimentari”.

13 Ottobre 2008 : Marco Travaglio su Beppegrillo.it

Ottobre 13th, 2008

“Buongiorno a tutti.
Oggi ringrazierò dei giornalisti perché qualcuno ce l’abbiamo ancora, per fortuna.
E meno male perché così non ci sentiamo inutili. Il primo giornalista che vorrei ringraziare è Milena Gabanelli.
Non soltanto per la splendida puntata di Report di ieri sera, in cui abbiamo visto crollare, alla seconda o terza domanda, il grande patriota Colaninno che doveva salvare l’Alitalia.
Ieri sera abbiamo appreso che ancora non c’è niente di deciso, che il prezzo che loro offrono per rilevare la parte sana dell’Alitalia è tutto da verificare.
Ma soprattutto abbiamo appreso che il famoso impegno a non vendere da parte dei sedici patrioti della cordata CAI in realtà è una balla.
Quando la Gabanelli ha messo il piano della CAI sotto il naso di Colaninno chiedendogli dove sta scritto l’impegno dei sedici soci a non vendere, Colaninno si è messo a ridere, come dire “lo sai anche tu che c’è!”.
Però non è riuscito a trovarlo nemmeno lui.
Abbiamo anche appreso che la ragione sociale della CAI, fino a questo momento, è quella di trattare passamanerie, che non mi pare siano sinonimo di aerei.
Ma la Gabanelli va ringraziata soprattutto, insieme a Giovanna Bursier che curava il servizio sull’Alitalia, per avere scoperto ciò che nemmeno l’opposizione parlamentare aveva scoperto.
Voi direte: “beh, ci vuol poco… l’opposizione praticamente non esiste…”.
Pensate che quando Di Pietro ha votato no alla costituzionalità del decreto Alitalia, il Partito Democratico non ha trovato di meglio che astenersi.
Si astengono addirittura sulla porcata Alitalia.
Bene, in questo decreto all’ultimo momento, come al solito, era stato inserito con il parere favorevole del governo – questo dice il resoconto stenografico dell’Aula – un emendamento che i giornali hanno chiamato salva-Tanzi, salva-Cragnotti, salva-Geronzi.
Il problema è che con tutti i governi ombra, tutti i cervelloni che ci sono all’opposizione, ma anche con tutti i cervelloni che ha Tremonti nella sua testa e intorno a se, nessuno si è accorto che il governo aveva dato via libera a questo emendamento che stabiliva il colpo di spugna su tutti i processi per bancarotta, anche fraudolenta.
Per essere penalmente responsabili quelli che hanno mandato in vacca le loro società o quelle che amministravano, bisogna che queste società vengano dichiarate in stato di fallimento.
Cosa che di solito non succede mai, soprattutto nei casi più gravi: c’è l’insolvenza ma poi non si arriva al fallimento perché ci sono pratiche di amministrazione controllata o concordata per cui, come Parmalat, la società viene ripresa per i capelli e salvata da commissari come Bondi o, come nel caso dell’Alitalia, da commissario Fantozzi.
Quando non c’è la dichiarazione di fallimento non si può procedere per bancarotta nei confronti degli amministratori che hanno portato al crack.
Questo era l’emendamento, clamoroso, che persino esponenti dell’opposizione, che sono i poveretti che voi vedete, avrebbero potuto notare se leggessero le leggi alle quali dovrebbero opporsi.
Invece passano le loro giornate a fare non si sa bene che cosa, pagati da noi, e non leggono nemmeno le leggi che noi li abbiamo mandati lì apposta per controllare e a cui dire di no, quando sono scandalose come in questo caso.
Per fortuna, una giornalista – Giovanna Boursier insieme a Milena Gabanelli – ha scoperto questo, hanno anticipato la notizia a Repubblica e questa legge è stata frettolosamente ritirata.
Pensate: se l’opposizione esistesse avrebbe avuto un’autostrada.
I suoi rappresentanti che vanno tutte le sere a infestare i programmi televisivi avrebbero potuto alzarsi e dire: “signori, noi con questa gente non vogliamo nemmeno più farci vedere nello stesso salotto televisivo, perché qualcuno potrebbe scambiarci gli uni con gli altri.
Sappiate che questi signori stanno cercando di salvare i responsabili dei crack Cirio, Parmalat, ecc”.
Per non parlare del salvataggio preventivo del crack Alitalia, perché voi sapete che la procura di Roma sta lavorando sui bilanci degli ultimi anni dell’Alitalia e l’Alitalia, checché se ne dica, non esiste più.
E’ stata già dichiarata l’insolvenza.
Magari qualcuno potrebbe pagare ma questa legge salvava anche ex post gli amministratori dell’Alitalia, oltre a Tanzi, imputato per il crack Parmalat, a Cragnotti e i suoi per il crack Cirio.
E il banchiere Geronzi – che abbiamo visto entrare trionfalmente a Palazzo Chigi l’altro giorno per salvare la finanza italiana e forse quella mondiale, coccolato dal governo Berlusconi e Tremonti – imputato sia per la Cirio che per la Parmalat.
Oltre a essere già stato condannato per un terzo crack, quello dell’Italcase.
Si salvavano tutti.
Pensate che opportunità aveva l’opposizione per riguadagnare punti e screditare un governo così. Invece no: zitti, dormienti.
Ha scoperto tutto una giornalista.
Qualcuno ritiene che il silenzio non fosse così casuale. Qualcuno ha ritenuto che fosse un silenzio complice, che questi signori sapessero cosa stava facendo il governo.
Ma sapete com’è: Geronzi è uno che piace al centrosinistra perché prima ha sistemato i debiti di Fininvest-Mediaset, poi quelli dei DS.
Insieme alla famiglia Angelucci, quella proprietaria di cliniche nel Lazio, nell’Abruzzo, nella Puglia, spesso convenzionate con le regioni.
La famiglia Angelucci pubblica due giornali: Libero, di Vittorio Feltri, e il Riformista.
Sono giornali che paghiamo anche noi, perchè oltre che essere pagati dagli Angelucci hanno pure il finanziamento non perché siano organi di partito ma perché sono organi di finti partiti.
La famiglia Angelucci è legata mani e piedi al banchiere Geronzi.
Sarà un caso, ma dopo che l’altra sera ad Annozero abbiamo osato raccontare chi è il banchiere Geronzi, immediatamente, il giorno dopo, il Riformista ha sparato contro Annozero.
Il riformista di Angelucci in difesa di Geronzi.
C’è chi sostiene, dunque, che per questi rapporti trasversali che ha, tutto il Parlamento si sia messo a cuccia quando il governo ha deciso di salvare Geronzi, oltre a quelli di Alitalia, Parmalat e Cirio.
Anche perché il banchiere Geronzi è difeso dall’avvocato di D’Alema, l’ex senatore DS Guido Calvi, che fin che stava in Parlamento aveva lo stesso conflitto di interessi che hanno Ghedini, Pecorella e gli altri che si occupano di giustizia come legislatori e come difensori di imputati eccellenti.
Grazie a Milena Gabanelli, questa manovra è stata sventata.
Alla fine l’insipienza o la mascalzonaggine di alcuni esponenti del centrosinistra ha fatto sì che ad avvantaggiarsi della legge pro Tanzi, Geronzi, Cragnotti, pro distruttori di Alitalia fosse Tremonti.
Tremonti ha fatto un figurone perché lui, rappresentante del governo che aveva dato l’ok a questa porcata, ha detto: “o la ritirare o mi ritiro io”.
Come se si rivolgesse ad altri e non alla sua coalizione e al suo governo.
Insomma, è sembrato che il vero avversario di questa porcata non fosse l’opposizione ma Tremonti, cioè il governo.
Pensate in che mani è l’opposizione in Italia.
Il tutto, comunque, è stato sventato grazie all’intervento di due giornalista come Giovanna Boursier e Milena Gabanelli e questo dimostra che, per fortuna, quando i giornalisti fanno il loro mestiere servono, molto.
Pensate, se fosse passata questa legge, che cosa ne sarebbe stato del processo che sta per concludersi a Milano a carico di Tanzi e delle banche americane che pilotavano la Parmalat per portarla sempre più nel gorgo del fallimento.
Va ringraziata un’altra giornalista: Liana Milella.
Questa mattina, su Repubblica, ci racconta della nuova legge ad personam.
Ormai la fabbrica delle leggi ad personam è quotidiana, sforna ogni giorno un prodotto sempre più mostruoso e deforme.
Cambia la “personam”, nel senso che ogni giorno bisogna salvarne una tra gli amici degli amici, ma la formula è sempre la stessa.
C’è un problema da risolvere a Tizio, Caio, Sempronio? Si fa una legge e glielo si risolve.
Abbiamo avuto, in questa legislatura – proprio oggi si compiono i sei mesi dalle elezioni di Aprile – in questi sei mesi abbiamo già visto sei leggi ad personam tentate o approvate.
Si è partiti con la salva Rete4, la personam era Berlusconi mentre quella da danneggiare era Di Stefano, Europa7.
Subito dopo la blocca processi: bisognava bloccare il processo Mills e qui la personam da salvare era di nuovo Berlusconi.
Dato che poi i processi da bloccare erano 100.000, sapete che si è arrivati a un compromesso: blocchiamo solo quelli della personam e non quelli delle altre personas e si è fatta la legge Alfano.
Che qualcuno chiama “lodo”, ma non lo è: il lodo è una soluzione concordata. Qui non c’è niente di concordato, viene imposta dall’alto: chiamiamolo “porcata Alfano” e firmiamo ai banchetti dell’Italia dei Valori e degli altri che l’hanno sostenuto, questa raccolta.
Più siamo meglio è: non lasciamoci fregare dal tetto delle 500.000 firme. Devono essere milioni, bisogna far capire che siamo milioni di persone, che ci teniamo all’uguaglianza dei cittadini e alla Costituzione. Terza legge.
Quarta legge: la legge pro Matteoli.
Voi sapete che è intervenuto l’avvocato Consolo con una norma che stabilisca che i ministri o gli ex ministri sotto processo non possano essere processati senza l’autorizzazione del Parlamento.
Oggi è così solo per i reati legati alle funzioni ministeriali, in futuro, secondo questa porcata, dovranno passare al vaglio del Parlamento anche i processi per fatti completamente estranei o addirittura precedenti alla carica ministeriale.
La quinta è la legge pro Tanzi, Cragnotti, Geronzi.
La sesta è quella che Liana Milella ci rivela questa mattina su Repubblica.
Qui, per fortuna, qualcuno dell’opposizione se n’è accorto.
Soprattutto due rarissimi parlamentari che se ne intendono: Gerardo D’Ambrosio e Felice Casson, ex magistrati entrambi.
Che cosa hanno scoperto? Che l’altro giorno, infilato nella norma che incentiva i magistrati che si recano nelle sedi disagiate con aumenti di stipendio, hanno inserito un piccolo codicillo che abroga una norma approvata nel 2007 dal governo Prodi.
Cosa diceva quella norma? Che i magistrati non possono ricoprire incarichi direttivi oltre i 75 anni se sono stati reintegrati in base alla legge che consentiva ai funzionari pubblici, sospesi o dimissionari per processi o condanne, che poi venivano assolti e potevano essere reintegrati.
In caso di reintegro, comunque il magistrato non può ricoprire incarichi direttivi se ha compiuto 75 anni.
Uno dirà: “ma di chi stanno parlando? Fate nomi e cognomi!”.
Chi è il magistrato che è stato reintegrato dopo che si era dimesso perché era stato condannato, poi era stato assolto ed è ritornato in carica e ha compiuto 75 anni? Non ce ne sono mica tanti: ce n’è uno.
Si chiama Corrado Carnevale.
E’ una vecchia conoscenza, soprattutto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che lo consideravano l’avversario numero uno.
Subito dopo la mafia c’era colui che alla presidenza della prima sezione penale della Cassazione si incaricava di cassare, annullare, decine di sentenze di condanna emesse dai giudici di Palermo nei confronti dei capi mafia.
Ma non solo di quelle di Palermo: assolveva anche i clan processati e condannati a Torino, ad esempio.
Sempre con cavilli, virgole mancanti, timbri incompleti. Era il re del garbuglio. Lo chiamavano “l’ammazza sentenze”.
Secondo alcuni testimoni, suoi colleghi in Cassazione e alcuni pentiti di mafia questo signore non annullava le sentenze perché andavano annullate ma perché era d’accordo con la mafia.
Si è fatto un processo, Carnevale è stato assolto in primo grado, condannato in appello e poi la Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza.
Senza rinvio vuol dire che non ha disposto un nuovo processo in appello, come spesso avviene, ha annullato definitivamente stabilendo che le prove utilizzate dalla Corte d’Appello, quelle decisive, non erano più utilizzabili.
Come mai? Dei colleghi di Carnevale in Cassazione, che raccontavano di come lui facesse pressioni per ottenere l’annullamento delle condanne dei mafiosi anche quando non c’entrava niente perché non presiedeva il collegio – figurarsi quando lo presiedeva… c’erano racconti di suoi colleghi che dicevano: “quando eravamo in camera di consiglio lui ci diceva di annullare”. Ma anche quando non era in camera di consiglio chiamava alcuni colleghi e diceva: “mi raccomando, annullate”.
La Corte ritiene utilizzabili queste dichiarazioni nel senso che ritiene, come si era sempre ritenuto fino a quel momento, che se in camera di consiglio dove vige il segreto più assoluto – nessuno può rivelare cosa succede in camera di consiglio – si commettono dei reati, metti che il presidente malmena uno degli altri giudici, il giudice quando esce con l’occhio nero potrà dire “mi ha menato il presidente”… anche se la camera di consiglio è segreta, se si tratta di scoprire se sono stati commessi dei reati e chi li ha commessi si può divulgare cosa è avvenuto.
La Cassazione, sconvolgendo e ribaltando questa impostazione originaria, ha detto no: “non si può rivelare nulla della camera di consiglio, nemmeno quando si tratta di processare qualcuno per qualcosa fatto all’interno della camera di consiglio”.
Quindi ha dichiarato inutilizzabili le dichiarazioni dei magistrati di cassazione che dichiaravano di aver subito pressioni in camera di consiglio da Carnevale.
Quindi, se la prova non vale più perché sono cambiate le regole durante la partita è evidente che a quel punto Carnevale, anche per questo motivo, è stato assolto.
La Corte non si è accorta di un altro fatto: alcuni colleghi di Carnevale, che lo accusavano, non raccontavano di pressioni avvenute dentro la camera di consiglio.
Raccontavano di pressioni che faceva quando non stava in camera di consiglio, perché non presiedeva il collegio.
Erano pressioni avvenute fuori e dovrebbero essere utilizzabili.
Han fatto un fritto misto, han messo tutto dentro, hanno detto che era tutto inutilizzabile e, anche per questo motivo, Carnevale è stato assolto.
A questo punto, dopo la condanna in appello, si era dimesso dalla magistratura, altrimenti il CSM l’avrebbe comunque sospeso o cacciato.
Dopo che la Cassazione lo ha assolto, lui ha ottenuto una legge per poter rientrare in magistratura dopo che si era messo in prepensionamento.
Legge che ha approvato la maggioranza di centrodestra nel 2003, con voti delle solite teste di cavolo di una parte del centrosinistra che quando si tratta di dare una mano nelle porcate non si tira mai indietro.
Questa maggioranza trasversale riportò Carnevale in magistratura, alla Cassazione, a presiedere una sezione della Cassazione.
Per il momento sezione civile, prima stava nel penale.
Ma non è che l’assoluzione della Cassazione cancella i fatti.
Per esempio, indagando su di lui i magistrati di Palermo l’avevano intercettato per un certo periodo e l’avevano sentito, subito dopo la morte di Falcone e Borsellino, parlare di loro con dei suoi colleghi.
Carnevale, in quelle telefonate intercettate, li chiamava – Falcone e Borsellino, i martiri dell’antimafia – “i Diòscuri”, come se fossero Castore e Polluce.
Li prendeva in giro, da morti. Diceva che erano “due incapaci, con un livello di professionalità prossimo allo zero”.
Chiamava Falcone “quel cretino”, “faccia da caciocavallo” – cioè faccia da culo, detto molto chiaramente, è un modo di dire siciliano – e aggiungeva: “io i morti li rispetto, ma certi morti no”.
Falcone e Borsellino manco da morti, li rispettava.
Aggiungeva: “a me Falcone non è mai piaciuto”. Poi insinuava che Falcone avesse messo sua moglie, Francesca Morvillo morta anche lei a Capaci, nella corte d’Appello di Palermo per far confermare le condanne che Falcone otteneva in primo grado.
Lo accusava di aggiustare i processi, diceva al telefono, per “fregare qualche mafioso”. Secondo lui condannare i mafiosi significava fregarli.
Questo lo diceva lui. Tant’è che quando l’hanno interrogato gli hanno chiesto: “ma lei conferma le cose che ha detto?” “Si si, io contro di loro ho un’avversione che non è venuta meno neanche dopo che la mafia li ha ammazzati”.
Questo è il soggetto che in base a questa legge è tornato in Cassazione.
Ma c’era questa norma, fatta dal centrosinistra, che almeno ci metteva al riparto dalla beffa delle beffe. Carnevale è più vecchio di tutti proprio perché l’hanno reintegrato quando era over quota.
Il fatto che sia il più anziano degli altri lo pone in vantaggi in un’eventuale corsa alla presidenza della Cassazione.
Adesso un presidente c’è, si chiama Carbone, ma va in pensione nel 2010 e Carnevale lascerà la Cassazione nel 2013, quando avrà 83 anni.
Dagli 80 agli 83 anni, quando andrà in pensione Carbone, chi sarà il candidato unico, il più anziano, che ha più titoli per diventare primo presidente della Cassazione, il magistrato più importante d’Italia, quello che sta al vertice della piramide della magistratura sopra il quale non c’è più niente?
Sarà Carnevale.
In base a questa legge che stabilisce che anche se ha compiuto 75 anni ed è stato reintegrato, può diventare dirigente di un ufficio. Può diventare il primo presidente della Corte Suprema di Cassazione.
Così quando un famoso annullatore di sentenze come questo andrà a presiedere la Cassazione, tutti quelli che hanno delle sentenze che stanno per arrivare in Cassazione e che sperano che siano annullate, avranno buone speranze di ottenere il loro bravo annullamento.
Questa è la sesta legge ad personam che passa in Parlamento.
Vi preannuncio che ne avremo presto, probabilmente, una settima.
Adesso devono rinnovare la Corte Costituzionale perché c’è un membro che si è dimesso da un anno e mezzo. E’ un ex avvocato di Berlusconi, si chiama Vaccarella.
Era il civilista di Previti e Berlusconi. Si è dimesso un anno e mezzo fa, non l’hanno ancora sostituito ma ora c’è un pressing per sostituirlo.
Con chi lo sostituiranno? Il candidato favorito è il penalista di Berlusconi, l’avvocato Pecorella, che sta in Parlamento.
L’avvocato Pecorella è però imputato a Milano per favoreggiamento nei confronti di Delfo Zorzi, a sua volta imputato a Brescia per la strage di Piazza della Loggia.
Secondo l’accusa, Pecorella e l’avvocato di un pentito, Martino Siciliano, avrebbero pagato questo pentito per ritrattare le accuse a Zorzi sulle stragi di Piazza Fontana e Piazza della Loggia.
Di qui per entrambi, l’altro si chiama Maniacci, l’accusa di favoreggiamento nei confronti di un imputato di strage.
Non era mai capitato nemmeno in Italia che un imputato di favoreggiamento di un presunto stragista venisse promosso a giudice costituzionale.
Ma quando lo diventasse, pensate cosa succederebbe: avremmo un giudice costituzionale che ogni tanto va a un processo dove deve rispondere di favoreggiamento nei confronti di un presunto stragista.
A quel punto ricominceranno a dire che non solo per il capo del governo, dello Stato, per i presidenti di Camera e Senato ci vuole quella tranquillità, che sicuramente uno che ha dei processi non può avere per svolgere il suo mandato, ma anche per i giudici costituzionali bisogna prevedere l’immunità almeno durante l’esercizio delle funzioni.
Quindi si tornerebbe indietro, al lodo Schifani che diversamente dal lodo Alfano immunizzava anche il presidente della Corte Costituzionale e perché no, a quel punto, tutti i suoi membri, come inizialmente voleva fare Alfano.
Voi vedete come una legge ad personam ne figlia tante altre.
E’ come una smagliatura che se non viene immediatamente rammendata comincia a dilatarsi e diventa una voragine.
Ecco perché la smagliatura, cioè il Lodo Alfano, fa immediatamente ricucita con l’abrogazione o per via referendaria o per via del respingimento della Corte Costituzionale, perché a furia di fare una legge ad personam dopo l’altra alla fine le uniche “personas” che non otterranno mai giustizia saremo noi cittadini comuni.
Passate parola.”

Marco Travaglio : ora d’aria

Ottobre 4th, 2008

Ora d’aria
l’Unità, 2 ottobre 2008

L’altra sera, a “Porta a Porta”, Rosy Bindi e Di Pietro contro Gasparri e Verdini. A un certo punto, però, colpo di scena. Gasparri avverte Di Pietro: “Attento che Vespa di Giustizia se ne intende”. Qualcuno intravede un’allusione alla sua signora, la giudice Augusta Iannini, già intima di Squillante e dunque promossa da Castelli, Mastella e Angelino Jolie a direttore del ministero della Giustizia. Bruno Vespa, in arte Fede, capisce al volo: imparziale come sempre, si unisce al duo Pdl e comincia a pestare Di Pietro. Tre contro uno. Tema: i processi al Cainano: “Se Berlusconi – sostiene l’insetto – è un’anomalia, lo sono pure i 26 suoi processi, dai quali è sempre uscito assolto”. Pari e patta. Di Pietro prova a ricordare di averne avuti 33, di processi, ma lui si dimise da pm e da ministro per farsi giudicare (bella forza, era innocente), mentre il Cainano si assolve da sè depenalizzando i suoi reati e dimezzando la prescrizione con leggi ad personam.

Vespa, aspirante Ghedini, dice che “su 26 processi, 4 sono in corso, 4 sono finiti in prescrizione e 18 in assoluzione”. Tutti “successivi alla discesa in campo”. Parla di appena “4 leggi ad personam”. E sostiene che, per le tangenti alla Guardia di Finanza, “Berlusconi è stato assolto con formula piena”, mentre “il caso di Lentini al Milan era analogo a quello di Dino Baggio alla Juve, ma Agnelli non fu nemmeno chiamato a testimoniare, mentre Berlusconi fu condannato”. Cinque balle in cinque frasi.
1) Le leggi ad personam sono 16: decreto Biondi, Tremonti, rogatorie, falso in bilancio, Cirami, Maccanico-Schifani, ex-Cirielli, Gasparri, salva-Rete4, Frattini, condoni fiscale e ambientale, Pecorella, bloccaprocessi, Alfano, prossimamente intercettazioni.
2) Prima della discesa in campo, Berlusconi era già stato indagato nel 1983 (poi archiviato) per traffico di droga e imputato nel 1989 per falsa testimonianza sulla P2 (colpevole, ma salvo grazie all’amnistia del 1990); nel 1992-93 vari manager del suo gruppo erano sott’inchiesta per i fondi neri di Publitalia e del Milan, tangenti a Dc, Psi e Cariplo. Come scrive il gip bresciano Carlo Bianchetti nel 2001, archiviando le denunce berlusconiane contro il pool di Milano: “L’impegno politico del denunciante e le indagini ai suoi danni non si pongono in rapporto di causa ed effetto; la prosecuzione di indagini già iniziate e l’avvio di ulteriori indagini collegate in nessun modo possono connotarsi come attività giudiziaria originata dalla volontà di sanzionare il sopravvenuto impegno politico dell’indagato”. Anzi, è probabile che sia sceso in campo per salvarsi dalle inchieste già aperte sul suo gruppo, prevedendo che sarebbero giunte fino a lui.
3) I processi al Cavaliere non sono 26, ma 15: 5 in corso (corruzione Saccà, corruzione senatori, corruzione giudiziaria Mills, fondi neri Mediaset, Telecinco in Spagna) e 10 già conclusi, più varie indagini archiviate (6 per mafia e riciclaggio, 2 per le stragi mafiose del 1992-’93, ecc.).

Nei 10 processi già chiusi, le assoluzioni nel merito sono solo 3: 2 con formula dubitativa (comma 2 art.530) per i fondi neri Medusa e le tangenti alla Finanza (“insufficienza probatoria”), 1 con formula piena per il caso Sme-Ariosto/1. Altre 2 assoluzioni – All Iberian/2 e Sme-Ariosto/2 – recano la formula “il fatto non è più previsto dalla legge come reato”: l’imputato se l’è depenalizzato (falso in bilancio). Per il resto: 2 amnistie per la falsa testimonianza sulla P2 e un falso in bilancio sui terreni di Macherio; e 5 prescrizioni, grazie alle attenuanti generiche, che si concedono ai colpevoli, non agli innocenti: All Iberian/1 (finanziamento illecito a Craxi), caso Lentini (falso in bilancio con prescrizione dimezzata dalla riforma Berlusconi), bilanci Fininvest 1988-’92 (idem come sopra), 1500 miliardi di fondi neri nel consolidato Fininvest (come sopra), Mondadori (corruzione giudiziaria del giudice Metta tramite Previti, entrambi condannati).

4) Dunque, per le mazzette alla Finanza, niente formula piena, ma insufficienza di prove.
5) Il caso Lentini non era affatto analogo al caso Baggio: Lentini fu pagato dal Milan con fondi neri extrabilancio (reato), Baggio con una donazione personale di Agnelli (non reato). E comunque, per Lentini, Berlusconi non è mai stato “condannato”. Ora non vorremmo che l’imparziale insetto dovesse risponderne all’Authority o, Dio non voglia, scusarsi in diretta. Ma non c’è pericolo: in tv deve scusarsi chi dice la verità, non chi racconta balle. Emilio Vespa è in una botte di ferro.

Manuel Uribe si sposa

Ottobre 2nd, 2008

Il più grasso del mondo si sposa

Messico, dopo dieta ha perso 230 chili

L’uomo più grasso del mondo si sposa. E come spesso accade in vista dell’unione coniugale con una donna esigente, si è messo a dieta. Il messicano Manuel Uribe, vincitore del Guinnes dei primati nel 2007, ha detto che prima delle nozze ha perso circa la metà del suo peso, passando da 570 a 340 chili. “Sarà un matrimonio comunque di peso”, ha detto scherzosamente il 42enne, “ma il banchetto sarà invece molto leggero”.

L’uomo sposerà una signora rimasta vedova con la quale è stato fidanzato per due anni. La data delle nozze è stata fissata per il 26 ottobre a Monterrey, nel nord del Messico. La cerimonia verrà seguita e sponsorizzata attraverso i media nazionali e internazionali che hanno anche offerto agli sposi una torta per circa 400 invitati.

E come nella migliore delle tradizioni non mancherà la musica: Uribe per l’occasione ha chiamato un gruppo chiamato “Pesado”. L’uomo ai giornalisti ha detto di essere molto felice e ha ringraziato Dio per “il miracolo fatto a un uomo che era sull’orlo del suicidio e che oggi conosce l’amore”.

24 settembre 2008 : diaro alimentare

Settembre 24th, 2008

Finalmente la torta di mele è terminata e stamattina la colazione è stata quella normale, però devo dire che quel pezzettino di dolce ogni mattino mi allietava la giornata.

Giornata normale, non ho lavorato tanto e la sera mi sono goduto il turno infrasettimanale di campionato di serie A con la vittoria del Napoli sul Palermo con gol del solito Hamsik e del ritrovato Zalayeta.

Colazione : tazza di latte, 5 fette biscottate integrali

Pranzo : 280 gr. di salsicce di tacchino, melanzane grigliate, 1 pacchetto di crackers

Cena : lattuga, 2 scatolette di pressatella, 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva.

Spezzafame : 4 kiwi divisi equamente tra metà mattina e metà pomeriggio.

Sgarri : 3 biscotti grancereale, 2 cucchiai di purè di patate

Contapassi : 7.700 (solo le 2 passeggiate principali al mattino e alla sera)

Orario di lavoro : 08.00-17.00 (uscito alle 07.00 rientrato alle 17.45)

23 settembre 2008 : diario alimentare

Settembre 23rd, 2008

Diario alimentare del 23 settembre 2008, la giornata è stata lunga e non è ancora finita perchè sto ancora lavorando in reperibilità da casa collegato con un portatile, ma una cosa è lavorare da casa seduto comodamente sulla propria poltrona che in ufficio, due modi diversi di lavorare.

Dal punto di vista alimentare la giornata è andata molto bene, finalmente è finita la torta di mele, così al mattino non mi viene lo sfizio di mangiarmene uno spicchio piccolino e in ufficio non c’è stato nessun compleanno da festeggiare. Anche oggi la macchinetta degli snack ha sentito la mia mancanza se non altro che per le gomme senza zucchero.

Colazione : una tazza di latte, caffè decaffeinato, 4 fette biscottate integrali, 1 spicchio di torta di mele.

Pranzo : melanzane grigliate, 6 bastoncini di surimi

Cena : 300 gr. di salsiccia di tacchino, melanzane grigliate.

Spezzafame : sia a metà mattina che metà pomeriggio 2 kiwi.

Sgarri : 3 biscotti ai cereali

Contapassi : 7.000 passi (solo le passeggiate di mattina e sera)

Orario di lavoro : 08.00-17.00 (uscito alle 07.00 e arrivato a casa alle 18.00) e dalle 18.45 fino ad ora e non so quanto durerà.